4 eroici Robot della Golden Age da riattivare al più presto!

Bentornati amici e appassionati della Golden Age. Quest'oggi andremo ad esplorare insieme una categoria apparentemente minore dell'epoca d'oro dei Comics Americani: i Robot! Anche se non sembra, il periodo a cavallo tra gli anni '30 e '40 vide la comparsa di molti di questi sintetici eroi fatti di circuiti e ingranaggi, andando di fatto ad affiancare i ben più prolifici eroi mascherati in costume del periodo, sia come semplici aiutanti, come improbabili Villains o semplicemente con delle storie e delle testate interamente dedicate a loro. A essere onesti, ben prima della cosiddetta Golden Age, altri personaggi sintetici solcarono le pagine di alcuni Magazines o romanzi Pulp; uno dei più importanti, già trattato su queste pagine, è senz'altro il Nyctalope dello scrittore Jean De La Hire, che nel lontanissimo 1908 diede vita a questo primo Cyborg umanoide sulle pagine di "L'Homme qui peut vivre dans l'eau", romanzo proto Pulp pubblicato dalle edizioni Juven di Parigi, quindi moltissimi anni prima di quei rudimentali ed eroici Robot che popoleranno le pagine dei Comic Books usciti prima e durante la seconda guerra mondiale, e che a modo loro daranno un valoroso contributo nei duri anni del conflitto. Alcuni di loro rimarranno nella storia e supereranno indenni quei tragici anni, arrivando ad avere una vita editoriale sino ai giorni nostri...personaggi come la ben nota prima Human Torch della Timely Comics/Marvel o il collega Robotman della DC Comics. Altri invece – di certo meno noti e meno fortunati – come il Volton della Holyoke Publishing o il Flexo della Stessa Timely/Marvel, sono stati protagonisti di giusti approfondimenti all'interno di questo Blog. Ma costoro non furono gli unici Robot o Cyborg della Golden Age. Altri li affiancarono con coraggio e nobiltà durante quel rigoglioso periodo...e proprio di loro vi andrò a parlare quest'oggi, con l'ennesima lista stilata in rigoroso ordine cronologico. Dunque, ecco a voi ben 4 validi robot della Golden Age da riattivare al più presto! 


BOZO THE ROBOT (Quality Comics 1939
Bozo The Robot - Smash Comics #1 Quality Comics  August 1939
Bozo The Robot nella sua primissima apparizione su Smash Comics #1
Uno dei primi Robot della Golden Age ad apparire sulla copertina di un Comic Book è senz'altro il simpatico Bozo The Robot – antecedente alla stessa Human Torch di casa Timely Comics – e nato ufficialmente sulle pagine di Smash Comics #1 dell'agosto 1939, per la casa editrice Quality Comics. Inizialmente Bozo appariva nelle avventure di "Hugh Hazzard and is Iron Man", e risultava semplicemente come l'invenzione di un certo Dottor Van Thorp, un bieco scienziato che voleva servirsi dell'innocente uomo meccanico per conquistare il pianeta, e a cui si opporrà il solerte detective Hugh Hazzard, proprio grazie all'aiuto del buon Bozo, che in seguito diverrà suo aiutante e amico durante le successive avventure e indagini del detective. Divenuti inseparabili, Hugh e Bozo vivranno insieme svariate imprese che spesso vedevano lo stesso Hugh viaggiare all'interno del corpo meccanico di Bozo, oppure pilotandolo da remoto rimanendo al sicuro tra le mura di casa sua. Tra un avventura e l'altra il titolo delle storie passò dall'iniziale "Hugh and is Iron Man" a "Bozo the Robot with Hugh Hazzard", per poi giungere al definitivo "Bozo The Robot". La sinergia tra i due era perfetta, sia quando Bozo era comandato a distanza da Hugh, sia quando lo stesso Hugh pilotava direttamente il Robot inserendosi all'interno dello stesso tramite un alloggiamento situato sulla schiena; uno schema quest'ultimo che non può non far pensare a certi Robottoni Giapponesi protagonisti di innumerevoli Manga o Anime più o meno famosi, spesso governati da un pilota umano al loro interno, anche se a ben vedere potremmo trovare delle analogie anche con il successivo Iron Man della Marvel, tra armature comandate a distanza o un uomo all'interno di un armatura senziente. Dopotutto anche i comandi del buon Bozo risultavano avveniristici quanto quelli dell'armatura inventata da Tony Stark, oltre ad essere dotato di abilità similari, come il poter volare superando le 400 miglia orarie, correre su terreni di ogni tipo raggiungendo velocità che sfioravano le 70 miglia orarie, resistere alla pressione delle profondità oceaniche e ovviamente essere dotato di una forza strabiliante che gli permetteva di superare qualsiasi difficoltà. Grazie a queste abilità l'impavido Robot riuscirà ad affrontare diversi nemici, dai soliti Gangster e Boss del crimine, fino alle solite variopinte spie Naziste su suolo Americano, di cui val bene ricordare il bieco Adolf Zhun su Smash Comics #8, oppure il folle Moetler, spietato dittatore dell'immaginario stato Europeo di Hatvia sconfitto su Smash Comics #9, evento che porterà anzitempo a un incredibile conclusione del conflitto mondiale in corso! Infine le avventure dell'insolito duo si chiuderanno su Smash Comics #41 dell'aprile 1943, portando il nostro Bozo a disattivarsi per sempre, sprofondando tra i rottami irrecuperabili dei personaggi di pubblico dominio. Nel 1956, dopo l'acquisizione di tutti i personaggi Quality Comics da parte della ben più potente DC Comics, anche Bozo entrerà a far parte dell'immenso e coloratissimo universo DC, facendo una piccolissima quanto fugace apparizione su Starman #64 Vol.2 dell'aprile 2000, scritto dal valido James Robinson per i disegni di Peter Snjejberg, e dove il nostro simpatico, ma ormai inerte Robot, verrà rappresentato come semplice cimelio all'interno della collezione di un facoltoso quanto eccentrico miliardario Giapponese. 


IRON SKULL (Centaur Publications 1939)
Iron Skull - Centaur Publications 1941
Iron Skull, nella sua nuova foggia super eroica, sulle pagine di Stars and Stripes #5
Procediamo avanti nel tempo di un mese soltanto per vedere la comparsa di un altro essere meccanico, che a differenza del precedente collega Bozo The Robot compirà un deciso balzo in avanti a livello di progresso tecnologico, in quanto vero e proprio automa sintetico dotato di una sua coscienza e una sua personalità...ergo, uno dei primi Cyborg della storia dei Comics insieme al ben più famoso – ma posteriore – Robotman della DC Comics. Sto parlando dell'intrepido Iron Skull della Centaur Publications, nato nel Settembre del 1939 sulle pagine di Amazing Man Comics #5, celebre testata della Centaur che darà i natali ad altri noti eroi come il minuscolo Minimidget, l'inquietante Fantom of the Fair e ovviamente Amazing Man, da cui la testata prendeva giustamente il nome. A scrivere e disegnare  le prime avventure del nostro Iron Skull vi era nientemeno che Carl Burgos, autore che subito dopo, nel giro di un mese, darà vita alla prima storica Human Torch della Timely Comics, apparsa su Marvel Comics #1 dell'ottobre 1939; un incredibile quanto inevitabile coincidenza questa, che in qualche modo rende quasi dei fratellastri alla lontana i due mirabili Cyborg creati da papà Burgos
Inizialmente Iron Skull non vantava delle vere e proprie origini, e nelle sue prime storie lo vedevamo semplicemente sventare i piani di alcuni Cyborg e Robot rinnegati in uno scenario che apparentemente sembrava svolgersi in una realtà simile a quella dell'America degli anni '40. Soltanto su Amazing Man Comics #7 verrà spiegato che le avventure del nostro erano ambientate in un futuro post bellico collocato in un inedito 1960, e che egli era stato un soldato che, ferito durante la seconda guerra mondiale, era stato sottoposto ad un operazione atta a sostituire la sua carne e le sue ossa con dei sofisticatissimi componenti metallici, acquisendo un volto senza naso e molto simile a un teschio, da cui poi derivava il suo nome in codice. Inizialmente impiegato dalla polizia di Chicago come super agente da usare contro pericolosi Cyborg criminali, verrà successivamente coinvolto in attività di spionaggio sul fronte Europeo, che nel mentre, nell'anno 1971, era di nuovo scosso da funesti venti di guerra. Infine, come per magia, tutti i riferimenti al futuro e alle conseguenti tecnologie spariranno, collocando di fatto le avventure del nostro uomo di ferro nella realtà degli anni '40 dell'epoca, con tutte le connessioni possibili legate alla seconda guerra mondiale, esercito Americano e Führer compresi (un netto cambiamento questo forse dovuto all'abbandono da parte di Burgos del suo personaggio, venendo sostituito alla scrittura dal fumettista Sam Gilman). In questa nuova collocazione il nostro svolgerà delle attività per la polizia di New York usando le sue nuove abilità, che oltre alla sua proverbiale testa di ferro, usata spesso come vero e proprio ariete e scudo, includerà anche quella di super forza e capacità di volare! Questo singolare e inedito upgrade delle sue capacità prenderà ancora più corpo sulle pagine del #5 dell'antologica Stars and Stripes – sempre edita dalla Centaur – dove il nostro verrà addirittura ritratto indossare un singolare costume dotato di mantello e un bel simbolo di teschio e ossa incrociate stampigliato sul petto. Concluse le sue gesta su Stars and Stripes #6, del Dicembre 1941, il nostro Iron Skull verrà messo a dormire per più di cinquant'anni, venendo ripescato fugacemente nel 1992, ad opera della Malibu Comics, che lo riutilizzerà, in maniera irriconoscibile, sulle pagine della sfortunata The Protectors, serie di circa venti numeri pubblicata dal 1992 al 1994.


MARVEX THE SUPER ROBOT (Timely Comics 1940
Marvex the Super Robot 1940 Timely Comics
Arriviamo al 1940 con uno dei primi Robot umanoidi firmati Timely Comics, che non paga della creazione dei precedenti colleghi Human Torch e Flexo, nel Febbraio 1940 darà vita a questo nuovo esemplare di prodigioso uomo meccanico sulle pagine di Daring Mistery Comics #3. Le origini di Marvex the Super Robot prendono il via nientemeno che nella lontanissima quinta dimensione, dove uno scienziato malvagio di nome Bolo, intento a monitorare il nostro pianeta terra tramite un suo apparecchio speciale, deciderà di creare una speciale razza di schiavi Robot modellati sulle sembianze degli esseri umani. Utilizzando una lega di acciaio speciale, detta "Fabri-Steel", darà vita al nostro Marvex, che resosi conto degli intenti del diabolico Bolo, ucciderà lui e i suoi simili facendo esplodere al contempo il laboratorio del malvagio alieno, un evento questo che catapulterà il povero Marvex direttamente nella nostra dimensione, facendolo precipitare in tutti  sensi sul pianeta terra. Qui, dopo aver aiutato un uomo in difficoltà, verrà ripagato con del denaro che userà per acquistare dei vestiti e camuffarsi tra la gente comune. Dopodiché correrà al salvataggio della bella Clara Crandall, cui darà in seguito una mano a vendicare suo padre, ucciso da una banda di gangster che avevano rubato una preziosa formula inventata dal defunto genitore della ragazza. Successivamente, ormai integratosi tra i suoi nuovi amici umani, il nostro valoroso Robot darà una mano a Jim Hansen – un amico di Clara – a scagionarsi da un accusa di omicidio, finendo lui stesso sulla sedia elettrica, da cui si salverà, e arrestando subito dopo una sommossa all'interno di un carcere di massima sicurezza. Infine, in una delle sue ultime avventure, contrasterà i piani del folle Dottor Nar, uno scienziato pazzo che rapirà il nostro Marvex al fine di poter replicare le sue strabilianti doti costruendo un esercito di Robot simili a lui. Ovviamente i piani del megalomane scienziato andranno in fumo quando Marvex verrà liberato dall'intrepida amica Clara – accorsa sul posto poiché richiamata via radio dal Robot – che lo aiuterà a sbarazzarsi del folle Dottor Nar e del suo pericoloso esercito meccanico. Queste, grossomodo, le prime e uniche avventure del nostro, che su Daring Mistery Comics #5 vedrà il suo robotico canto del cigno, salvo essere ripescato, molti anni dopo, per un ultima avventura pubblicata su Avengers/Invaders #10 e #12, albi usciti per Marvel Comics nel 2009, e dove in un alternativo 1943 il nostro Marvex verrà coinvolto, insieme a molti altri eroi di epoca Timely Comics, nelle infernali trame del Teschio Rosso, che dapprima impalerà su di un enorme muro tutti gli eroi dell'epoca Timely – Marvex compreso – grazie all'utilizzo del potente Cubo Cosmico, salvo poi essere sconfitto nel finale dagli sforzi combinati di Avengers, Invaders e il resto degli eroi Timely/Marvel, in un ultima caotica battaglia dislocata ai confini del tempo e del multiverso.

ELECTRO (Timely Comics 1940)
Electro - Timely Comics February 1940
Rimaniamo in ambito Timely Comics per il nostro ultimo eroico automa...e lo facciamo con il poderoso e gigantesco Electro, nato anche lui, come il collega Marvex, nel Febbraio del 1940, stavolta sulle pagine di Marvel Mystery Comics #4, a opera del fumettista Steve Dhalman. Electro, a differenza del collega Marvex, avrà una vita più longeva, riuscendo ad apparire persino in cicli di storie e retcon realizzati in epoca moderna dalla stessa Marvel...ma andiamo con ordine. Inizialmente il possente Electro nasce come invenzione del solitario e brillante professor Philo Zog al fine di aiutare l'intera umanità in quel momento coinvolta nei tragici accadimenti della seconda guerra mondiale. Proprio per questo il volenteroso professor Zog usufruirà di sostanziosi finanziamenti da parte del governo degli Stati Uniti, impegnandosi di conseguenza a usare il massiccio Robot come mezzo per combattere lo spionaggio nemico e la corruzione dilagante. Grazie al collegamento a onde radio con il Dottor Philo Zog, il coriaceo Electro poteva rimanere sempre collegato con le varie centrali operative che avessero avuto bisogno del suo aiuto, oltre ovviamente a rimanere costantemente collegato con lo stesso professor Zog, che spesso appariva anche in video tramite il visore posto sul volto di Electro. In più poteva volare grazie a degli efficienti razzi di navigazione posti sui suoi stivali meccanici, e raggiungere velocità di movimento su terreno che superavano le 200 miglia orarie, oltre ovviamente a possedere una forza sovrumana che gli permetteva di sollevare circa 70 tonnellate di peso grazie alle sue possenti braccia meccaniche. Va da se poi che essendo composto interamente di una particolare lega di ferro, poteva resistere ai più svariati colpi da arma da fuoco, esplosioni e persino acido. Le avventure di Electro e del suo affezionato inventore saranno numerose e delle più svariate; dallo sgominare l'ennesima banda criminale in città, fino ad arrivare a scontrarsi con pericolose razze aliene come i temibili Dragon-Men del lontanissimo pianeta Ligra, oppure sventare le folli macchinazioni del Dottor Bruno Varoz ai danni del governo degli Stati Uniti, o addirittura compiere degli incredibili viaggi sulla Luna per distruggere il malvagio Alieno Gnorr e il suo esercito meccanico, fino ad essere persino smantellato dal malvagio stregone Mor The Mighty e i suoi rapaci giganti, salvo poi essere ricostruito dal solerte Professor Zog
Il gigantesco Electro sbarca nel 2008 sulle pagine della mini serie The Twelve 
Le avventure del robusto Electro e del suo inventore si concluderanno su Marvel Mystery Comics #19 del Maggio 1941, e per veder proseguire le loro eroiche gesta, soprattutto collocate all'interno dello scenario della seconda guerra mondiale, bisognerà aspettare parecchi anni, in quanto il gigantesco Robot verrà ripescato su diverse opere di Retcon che lo vedranno comparire in parecchi avvenimenti legati alla storia dell'universo Timely/Marvel Comics. Il primo di questi è senz'altro quello legato alla mini serie Marvel Project del 2010, di Ed Brubaker e Steve Epting, e ambientata grossomodo durante le prime avventure degli anni '40 del nostro Electro, che qui vedremo soccorrere, insieme agli altri eroi della comunità di New York, i cittadini della grande mela travolti da un mega tsunami provocato da una feroce lotta tra Namor the Sub Mariner e la prima Human Torch. Poco prima invece, nel 2008, lo vedremo avere un ruolo di primissimo piano nell'interessantissima mini serie The Twelve, scritta da J.Michael Straczynski per i disegni di Chris Weston, e che mostrava il nostro Electro volare in Europa per aiutare le forze alleate nella fase finale della seconda guerra mondiale, portando il Robot a contribuire alla conquista e liberazione di Berlino – avvenuta il 25 Agosto del 1945 – insieme a moltissimi eroi e super eroi della Timely Comics. Qui Electro, sempre collegato via radio con il Professor Zog, finirà in un imboscata attuata da una cellula di resistenza Nazista che farà cadere lui, e ed altri eroi in quel momento al suo fianco, in un lunghissimo sonno criogenico che li porterà a svegliarsi nell'America del 2008, dove verranno presi in consegna dall'esercito Americano e collocati in una residenza di riabilitazione post bellica. Da quel momento in poi per Electro e gli altri si dipaneranno una serie di eventi che porteranno la storia di Straczynski e Weston verso lidi a tinte Thriller dai risvolti amari e catartici al tempo stesso. L'ultima apparizione del nostro risale invece al 2014, sul #9 della serie All New Invaders, di James Robinson e Steve Pugh, dove lo vedremo, disattivato e inerte, insieme ad altri costrutti meccanici come lui, in una storia che coinvolgeva il celebre Cyborg umanoide Deathlock insieme a dei vecchi e rinnovati Invaders

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