Prima di Superman, Prima di Batman...la pre Golden Age of Comics

Giunti ad un anno preciso dalla nascita di questo Blog, era per me necessario festeggiare (per cosi dire) con un "piccolo" approfondimento che porti alle origini di tutto quello che in questi mesi abbiamo esplorato insieme in quel grande oceano chiamato Golden Age of Comics. In un passato articolo avevo già accennato a quel cammino partito dalla mitologia greca sino ai giorni nostri compiuto dalle cosiddette "maschere", usando come starting point la nascita nel 1938 di Superman su Action Comics #1. Ora, senza per forza andare troppo indietro nel tempo, con miti greci e annessi eroi o i paladini dell'epica cavalleresca, ci fermeremo poco prima di quel fatidico giugno del '38, precisamente agli inizi del XX secolo (e anche un poco prima) partendo da certo folclore popolare, e passando per racconti d'appendice o romanzi e riviste Pulp.

Ecco quindi una lista di 10 Characters (+1 bonus) che hanno di gran lunga anticipato, o addirittura ispirato, il leggendario Uomo d'Acciaio ed i suoi simili o fratelli. Vi avverto, la lista sarà lunghetta, quindi prendete un bel respiro e cercate di arrivare fino in fondo...chi ci riesce vince una copia originale di Action Comics! (-;

SPRING HEELED JACK (1863)
Spring Heeled Jack in un illustrazione del periodo. E' curioso notare la
posa ed il look che lo avvicinano quasi ad una sorta di Batman ante litteram.
Spring Heeled Jack (letteralmente Jack dal tacco alto) era un personaggio folcloristico della tradizione Inglese, e che si dice fosse esistito veramente durante l'epoca Vittoriana.
Si dice...già, perché sulla figura mitologica di questo terrorizzante "Babau" Anglosassone si hanno pareri discordanti al riguardo, e sono stati fatti anche degli studi seri sull'argomento, accostandolo a leggendarie creature misteriose come lo Yeti, Mothman (l'uomo Falena) Nessie, etc etc, in altri casi invece il tutto è stato archiviato come un caso di isteria e allucinazione collettiva, nonostante i numerosi testimoni che affermavano di aver addirittura incontrato e colloquiato con il misterioso Jack. Difatti le prime apparizioni, o meglio dire i primi avvistamenti dell'inquietante creatura, risalgono al 1837, mentre le ultime segnalazioni sono del 1904, sempre nelle aree di Londra e Liverpool.
Lo spaventoso e demoniaco Spring Heeled Jack
 in una delle tante versioni dei Penny Dreadfull.
Spring Heeled Jack era descritto come un uomo molto alto, quasi filiforme (un po come l'attuale Slenderman, leggenda metropolitana molto in voga nelle Creepy Pasta di YouTube) dall'aspetto luciferino, con occhi fiammeggianti e lunghi artigli. Indossava un lungo mantello nero, quasi simile ad ali di pipistrello, un elmetto ed una camicia bianca e spettrale appena sotto il mantello.
In più pare si esprimesse in un ottimo inglese e si dileguasse compiendo dei lunghissimi e potenti balzi super-umani (da qui il suo nomignolo) e poteva, mentre parlava, respirare fiamme di colore blu.
Inutile dire che la vasta popolarità che la leggenda di Jack riscuoteva tra gli abitanti dell'Inghilterra del periodo influenzarono molto la cultura e la narrativa del tempo, al punto che, oltre ad essere usato come spauracchio per far addormentare i bambini, divenne anche protagonista di numerosi racconti immaginari (e non) sulle sue gesta. Difatti molte sue avventure la facevano da padrone su numerosi Penny Dreadfull (sorta di romanzetti da pochi Penny per la classe operaia e accostabili ai successivi Pulp del '900) dal 1840 al 1904, ed in seguito fu anche protagonista di diverse commedie e spettacoli teatrali in cui veniva rappresentato semplicemente come un semplice (seppur spaventoso) brigante.
spring heeled jackson 1969
Una tavola di Spring-Heeled Jackson, eroe
mascherato saltellante della Hornet/Dc Thomson.
Spring Heeled Jack fu persino utilizzato nel mondo dei Comics; nel 1969 fu fonte di ispirazione per l'eroe della casa editrice inglese Dc Thomson, Jumping Jack Leaping Phantom (alias Jack Manson, maestro del travestimento e abile saltatore) e per l'eroe della Hornet/Dc Thomson, Spring Heeled Jackson (il mite impiegato John Jackson, dotato di un costume che gli permetteva di compiere enormi balzi). Infine, parecchi anni dopo, nel 1991 e nel 2006, si contano le trasposizioni a fumetti della Rebel Studios prima, e della Full Circle poi.



NYCTALOPE (1911)
Nyctalope - l'homme qui peut vivre dans l'eau - 1908
Nyctalope nella sua prima fugace apparizione come
 comprimario nel romanzo del 1908 di Jean de La Hire.
Nyctalope può definirsi (rispetto al precedente Spring Heeled Jack che era perlopiù un Villain) a tutti gli effetti uno dei primi eroi in costume dotato di superpoteri. 
Dotato di una visione notturna portentosa e di un cuore artificiale, Nyctalope (il cui vero nome era Leo Sainte-Clair) era la creatura Pulp dello scrittore francese Jean de La Hire, ed oltre ad essere uno dei primi eroi in costume, era anche il primo Cyborg o essere artificiale della letteratura. 
Comparso nel 1908 sul romanzo "L'Homme qui peut vivre dans l'eau" (l'uomo che poteva vivere sott'acqua) ma con un ruolo appena accennato, ritornerà nel 1911 come assoluto protagonista sul romanzo "Le Mystere des XV", successivamente tradotto come "The Nyctalope on Mars".
Nyctalope (il primo da sinistra) e les Hommes Mystérieux, sulle
 pagine di The League of Extraordinary Gentlemen di Alan Moore.
Le storie di Nyctalope erano le classiche scaramucce, atte a sventare terribili minacce per l'intera umanità, contro folli scienziati, dittatori sanguinari, alieni, associazioni segrete (tra cui spicca l'organizzazione criminale "The 15" o XV) e Lucifer, un megalomane dotato di poteri ipnotici.
Al fine di sventare tutte queste minacce, fonderà il CID (comitato di informazione e difesa) coadiuvato dall'amico Marquis Gno Mitang, uno stimato ambasciatore giapponese.
Jean de La Hire scrisse un certo numero di romanzi anche negli anni '30 e '40, e in un romanzo del 1933, "L'Assassination de Nyctalope", l'autore ne narrò le definitive origini, come ogni buon super eroe pretende. Ultima curiosità, passando per il mondo dei Comics, è la sua menzione (o cameo) all'interno dell'opera a fumetti "The League of Extraordinary Gentleman" dello scrittore Alan Moore, precisamente nei volumi 2 e 3, rispettivamente del 2003 e 2012.



JUDEX (1916)
La locandina della prima pellicola cinematografica dedicata al misterioso Judex.
Character nato direttamente per romanzi e cinema e creato nel 1916 dai romanzieri Arthur Bernède e Louis Feuillade (con quest'ultimo che in precedenza aveva già creato Characters come Fantomas e Les vampires) Judex era un misterioso vendicatore vestito di nero completo di mantello e cappellaccio, aspetti questi che finiranno per essere fonte di ispirazione per il successivo The Shadow, e molto più in la negli anni, per lo stesso Batman.
Concepito da Feuillade come controparte buona del suo Fantômas, sotto gli oscuri vestimenti di Judex si celava il giovane Jacques de Tremeuse, che visto suo padre suicidarsi per colpa del bieco banchiere Favraux, deciderà di adottare l'identità del nero e sinistro vigilante mascherato.
Un po' come un antesignano Batman, Judex deteneva il suo nascondiglio segreto, dotato dei migliori gadget tecnologici (nei limiti dell'epoca), sotto un castello in rovina. Combattente eccellente, abile nel camuffamento e ottimo investigatore, egli incarnava alla perfezione il prototipo dell'eroe Pulp. Se nella prima serie di romanzi e film Judex si muoveva solo sul filo della vendetta personale, già dalla seconda serie, precisamente con "Judex New Mission", si mostrerà come vero e proprio vigilante in difesa degli innocenti. Judex ebbe modo di apparire anche in una serie di pellicole: Judex (1916),  Judex New Mission (1917), Judex (1934) e infine Judex (1963) che in definitiva era l'ennesimo remake che rinarrava le origini dell'eroe. I romanzi e i racconti brevi invece sono ancora più numerosi, se ne contano infatti circa una decina tra il 1917 ed il 2013, molti ad opera degli autori originali dell'epoca, altri invece firmati da diversissimi scrittori ed autori moderni.
Judex/The Shadow nelle strisce francesi pubblicate durante l'occupazione
 Nazista. Notare in basso a sinistra il nome cancellato della Ledger Syndicate.
Non mancarono poi in seguito ad arrivare varie trasposizioni a fumetti del nostro Judex...già ad iniziare dal 1940, quando la rivista Francese Hurrà!, pubblicata dalle edizioni Mandales, inizierà a pubblicare un serie di strisce sull'eroe vestito di nero.
Ma attenzione, a questo punto c'è un enorme malinteso da chiarire, poiché quello che veniva stampato in quegli anni in Francia, in quel momento sotto occupazione Nazista, non era nient'altro che una conversione delle strisce dell'americano The Shadow in Judex...dopotutto i due Characters si assomigliavano molto. Bastò quindi da parte dei distributori francesi eliminare semplicemente dai colophon originali la dicitura che riportava nome ed editore delle strisce in questione (in questo caso il fumettista Vernon Greene, autore di The Shadow, e del distributore, la Ledger Syndicate). La cosa, nonostante tutto, continuò tranquillamente, creando un insolito corto circuito...se Judex molti anni prima aveva ispirato, per look e indole, il personaggio di The Shadow, adesso era Judex che per cosi dire parassitava il suo discendente onde sfruttare una pubblicazione a fumetti. Tutto questo contorto meccanismo aveva sicuramente origine dalla situazione storica del momento, la guerra, l'occupazione, lo scarso approvvigionamento di carta per la stampa, etc etc. Fatto sta comunque che molti anni dopo, precisamente negli anni '90, vi furono delle intere ristampe (stavolta a colori) delle strisce dell'epoca, che ritraevano bellamente il nostro Judex/Shadow.
Judex - The Defenders #8 - marvel comics 2012
L'alternativo Judex di Terra 11127, sulle
pagine di The Defenders della Marvel.
E' del settembre 2012 invece un affettuoso omaggio da parte dello sceneggiatore Matt Fraction sul #8 Vol.4 di The Defenders, serie a fumetti edita dalla Marvel Comics. Albo questo in cui troviamo il cameo di un rinato e rimodernato Judex proveniente da una terra alternativa, che si troverà a collaborare in tandem con lo stregone supremo dell'universo Marvel, Doctor Strange, e un leggendario ed insolito Capitano Nemo!  



ZORRO (1919) 
La maledizione di Capistrano, romanzo che segna il debutto per il nostro Zorro.
Risale al 1919 invece la nascita di un Character che davvero necessiterebbe di pochissime presentazioni: Zorro!
Inizialmente ero riluttante ad inserirlo in questa lista, ma vista la sua importanza nella storia e nascita del mito di Batman (e chi conosce la storia del "trauma" del giovane Bruce Wayne/Batman sa di cosa parlo) o di altri più o meno famosi vendicatori mascherati, beh, la sua presenza qui era d'obbligo.
Zorro appare per la prima volta nel romanzo di Johnston McCulley, "La Maledizione di Capistrano", pubblicato a puntate sulla rivista All Story Weekly nell'agosto del 1919, e successivamente rieditato nella sua interezza nel 1920 con il romanzo "Il Segno di Zorro", opera che però verrà data alle stampe solo in seguito all'incredibile successo dell'omonimo film in bianco e nero dello stesso anno. La storia di Zorro è nota anche alle pietre...vi si narra la lotta segreta, negli oscuri panni di Zorro, del giovane nobile Don Diego della Vega contro la tirannia dei diversi governatori della California, ed in particolar modo della sua città natale, Los Angeles.
Locandina del celebre film del 1920 Il Marchio di Zorro con Douglas Fairbanks.
Un aspetto che diverrà seminale per tutti i Supereroi o vigilantes mascherati, che di li a poco arriveranno a percorrere il solco tracciato dal vendicatore Messicano, non sarà solo il costume, l'agilità, la destrezza nella spada e nella lotta, o il suo nascondiglio segreto, ma bensì l'invenzione del cliché più abusato nella storia dei Comics: un identità segreta impacciata e imbranata!
Difatti, Don Diego della Vega, nella sua agiata e annoiata vita da nobile del tempo, appare agli occhi di tutti come uno smidollato incapace di ribellarsi ai soprusi del governatore di turno, salvo poi riscattarsi in totale anonimato con le eroiche gesta del fulmineo spadaccino in nero. Un cliché questo che non può non portare alla memoria il famoso binomio Clark Kent/Superman o di molti altri Characters, di pubblico dominio e non, trattati in passato anche su queste pagine. Altra caratteristica degna di nota è il lasciare un segno, un simbolo, sui cattivoni di turno...la famigerata Zeta di Zorro, elemento che verrà ripreso con discreta fortuna da Characters mascherati come il Phantom di Lee Falk (con il suo celebre anello a forma di teschio) o il ben più violento marchio a forma di pipistrello lasciato dall'eroe dei romanzi Pulp, Black Bat.
Gli inconfondibili chiaro scuri del maestro Alex Toth in una tavola del suo Zorro.
Protagonista di un infinita sequela di pellicole cinematografiche sin dal 1920, di cui la più nota è senz'altro quella interpretata dal celebre attore Douglas Fairbanks, e di una serie televisiva negli anni '50 interpretata da un altro mito del cinema come Guy Williams, vedrà un ultima trasposizione filmica negli anni 2000 con protagonisti il famoso attore spagnolo Antonio Banderas e "Sir" Anthony Hopkins. Inutile dire che anche Zorro godrà di diversi adattamenti a fumetti, di cui il più celebre è senz'altro quello firmato dal magico Alex Toth negli anni '50 per la Disney, e la versione italiana realizzata invece dal maestro Guido Buzzelli. In seguito la Marvel Comics, negli anni '90, si troverà a pubblicare una serie di ben 12 numeri, mentre negli anni 2000 il recupero in pompa magna del celebre spadaccino mascherato sarà ad opera della Dynamite Entertainment, e vedrà ai testi il veterano Matt Wagner e l'italiano Francesco Francavilla alle matite. Come ultima citazione, una menzione d'onore va allo Zorry Kid di Benito Jacovitti, divertente e surreale parodia pubblicata sul Corriere dei Piccoli dal 1968 al 1973.



THUNDERBOLT (1920)
Una delle numerose copertine dell'antologica Detective Story 
Magazine, rivista che segnò il debutto dell'eroico Thunderbolt.
Apparso nel maggio del 1920 sulle pagine di Detective Story Magazine degli editori Street&Smith, e creato dal romanziere Pulp Johnston McCulley (ancora lui) Thunderbolt era John Flatchley, asso dell'aviazione americana durante la prima guerra mondiale, amante della caccia e dell'azione, che tornato dalla guerra si ritroverà incredibilmente ricco grazie all'eredità di 200.000 dollari ricevuta a seguito della morte del suo vecchio zio. Deciso a scoprire l'origine di quell'immensa fortuna, il nostro John si imbatterà nei loschi affari dei cosiddetti "Grandi Sei", una ricca e occulta organizzazione di potenti affaristi e faccendieri dedita ad ogni attività illecita. Deciso a contrastarli, si confezionò alla bene e meglio un costume nero dotato di un cappuccio di pelle nera traslucida, ove spiccava un vistoso fulmine giallo all'altezza della fronte. Ribattezzatosi con il nome in codice di Thunderbolt, riuscirà pian piano ad averla vinta sulla potente lobby dei Sei intoccabili smantellandola pezzo per pezzo, riuscendo persino a restituire, centesimo su centesimo, le ingenti somme che erano state depredate alle vittime della comunità dai biechi Sei. Fatto ciò si ritirerà a vita privata bruciando il suo costume, e solo in seguito convolerà a nozze con la sua eterna spasimante, Agnes Larimer.
A differenza degli "eroi" citati sinora, non furono mai realizzati degli adattamenti a fumetti di Thunderbolt, che rimane quindi confinato solo tra le pagine della carta stampata e dei magazine.



ŌGON BATTO (1930)
Ōgon Batto in una delle sue primissime rappresentazioni Kamishibai.
E dopo tanta America ed Europa, facciamo un salto verso il Sol Levante.
Eh si, anche il fiero e riservato Giappone è stato padre di uno dei primi Super Eroi pre Golden Age...sto parlando dello spettrale Ōgon BattoŌgon Batto o Ōgon Bat (spesso ribattezzato anche Golden Bat) era un Super essere creato dalle penne di Takeo Nagamatsu e Suzuki Ichiro nel 1930-31, e successivamente concepito per i Kamishibai, tipici teatrini di carta itineranti molto in uso all'epoca. I due giovani autori per la creazione del personaggio furono in gran parte ispirati dalla ricca mitologia Nipponica, seppur Ōgon Batto avesse sopratutto nella scienza l'origine dei suoi poteri. Diventato popolarissimo anche dopo il declino dei Kamishibai, ebbe numerosi adattamenti sia in formato cartaceo (Manga) che in versione animata (Anime). La versione Manga più famosa del personaggio è senz'altro quella del 1947 ad opera del Dio dei Manga, Osamu Tezuka. Universalmente sbarcata in molti paesi, compresa l'Italia (nel 1981), la serie animata concepita in Giappone tra il '67 ed il '68, altrove fu ribattezzata con il nome di Fantaman (e qualcuno di voi se la ricorderà senz'altro).
Fantaman, la versione Anime di Ōgon Batto.
Dietro di lui, minaccioso, il perfido Dr.Nazo.
Ma chi era Ōgon Batto?!? Egli era un essere proveniente dalla perduta Atlantide che, mandato avanti nel tempo di circa 10'000 anni, deciderà di fermarsi nel nostro presente onde combattere le sempre più invasive forze del male. Ōgon Batto appariva come un umanoide abbastanza atletico, e la sua testa appariva come un vistoso teschio dorato e luminescente, indossava poi un mantello rosso purpureo con bavero alzato che andava a coprire un elegante vestito che gli restituiva un aria alquanto nobile. Egli viveva tra le Alpi Giapponesi in un antica fortezza da cui monitorava ogni attività sospetta. I suoi poteri consistevano in Super forza, invulnerabilità e capacità di volare anche ad alte velocità. Suo principale avversario era il malvagio Dr. Erich Nazo, sedicente leader di un gruppo criminale che voleva a tutti i costi conquistare il mondo, e che appariva come un inquietante figura nera incappucciata con orecchie da pipistrello, un occhio blu e uno rosso. Figura questa che, nelle trasposizioni Anime giunte anche in Italia, si faceva ricordare (almeno per il giovanissimo sottoscritto) con un certo brivido di paura.
L'evidente e sfacciato accostamento al Kriminal dei fumetti nella locandina del film.
Ōgon Batto godette anche di una pellicola cinematografica Live Action ispirata alle sue gesta (prodotta dalla Toei) nel 1966. Curioso notare, a proposito di Cinema, come la pellicola del '66 arrivò in Italia con il titolo osceno de: Il Ritorno di Diavolik! Titolo che come si può intuire ricordava il nostrano Diabolik, allora famosissimo, e che era seguito a ruota dal rivale fumettistico Kriminal, personaggio creato nel 1964 da Max Bunker e Magnus, e a cui Ōgon Batto/Diavolik assomigliava per colori e fattezze...mera coincidenza sfruttata dal già allora bieco Marketing.



THE SHADOW (1933) 
The Shadow Magazine - settembre 1933 - street e smith editori
Una "vissuta" copia di The Shadow Magazine datata settembre 1933.   
The Shadow, detto anche L'Ombra, è sicuramente uno dei Characters più famosi della qui presente lista, archetipo massimo di molti dei giustizieri mascherati dai cappelli a larga falda, e amanti assoluti della notte. Questo Character nasce nel 1930 all'interno del programma radiofonico Detective Stories, in cui era inizialmente solo una voce che introduceva e chiudeva il programma con la celeberrima frase: "L'Ombra sa!". Questa spettrale ed evocativa voce (che dal '37 al '38 vide nientemeno che un giovanissimo Orson Welles dietro il microfono) fece totalmente presa sul pubblico del tempo, che gli editori Street&Smith decisero di realizzare una trascrizione a romanzi delle sue avventure, commissionandone la stesura al romanziere Walter B. Gibson, che arrivò al punto di produrre più di 280 storie del misterioso giustiziere mascherato. Molto del carisma iconografico di The Shadow si deve anche all'illustratore Edd Cartier, che per i due editori, a partire dal 1936, realizzò più di 800 illustrazioni e strisce a fumetti che concluse solo nel 1948!
Una delle tante evocative illustrazioni di Edd Cartier per The Shadow. 
The Shadow era il vero nome di Kent Allard, famoso aviatore che aveva combattuto trionfalmente nella prima guerra mondiale. Una delle sue numerose identità segrete era quella del ricco rampollo di città, Lamont Creston...seppur fossero molteplici le altre identità adottate dal nostro, al punto che pochissimi lo avevano veramente visto in faccia, si arrivò giustamente a considerare la sua esistenza come un vero e proprio mito. Indossando il suo inconfondibile cappello a tesa larga, la sua iconica sciarpa rossa, il suo impermeabile nero, e le sue due potenti semi automatiche calibro 45, si fondeva con le ombre della notte riuscendo ad incutere un terrore atavico nei suoi nemici, riuscendo ad apparire del tutto invisibile grazie ad una tecnica di ipnosi che aveva appreso nel lontano Oriente. Dotato di grandissimo intelletto e acume, dirigeva, grazie anche alle sue innate doti di comando, una segreta rete di spie che lo tenevano sempre aggiornato su ogni movimento, sia nazionale che internazionale.
Diverse e molteplici furono le trasposizioni, sia radiofoniche che letterarie, e ogni qual volta le sue origini, con annesse identità segrete, venivano cambiate o riadattate alla bisogna (quelli che oggi chiameremmo Retcon o Reboot), seppur l'identità di Lamont Creston alla fine prevalse sulle altre rimanendo quella ufficiale. 
The Shadow #1 - dc comics
Il #1 del The Shadow targato DC Comics
impreziosito dalla cover di Michael Kaluta.
Inevitabili e numerosissime le sue versioni a fumetti, a partire dal primissimo adattamento, con le strisce della Ledger Syndicate nel giugno del 1940. Illustrate dal fumettista Vernon Greene, erano perlopiù una trascrizione abbastanza fedele delle trame dei romanzi di Gibson
Negli anni '60, durante la Silver Age dei Comics, The Shadow tornerà grazie alle pubblicazioni della Archie Comics in un omonima serie di otto numeri, e di cui va menzionato il valente contributo di Jerry Siegel, futuro creatore di Superman, alla scrittura.
Negli anni '70 la DC Comics pubblicò una sua personale interpretazione dell'uomo ombra (molto più legata alle cupe atmosfere di Batman) e curata dallo scrittore Dennis O'Neal e dall'artista Michael Kaluta. Inevitabile quindi la sua interazione con l'uomo pipistrello, che avverrà sul #253 di Batman del novembre 1973, in cui uno Shadow ormai invecchiato si alleerà con un Batman che non riuscirà a frenare la sua ammirazione per il vecchio uomo ombra, ritenendolo una grande fonte di ispirazione per la sua iniziale crociata contro il crimine. 
The Shadow, insieme ai suoi leggendari colleghi Pulp, in
 una straordinaria cover realizzata da Alex Ross per Masks.
Molti altri incontri avverranno tra i due oscuri eroi negli anni successivi, e molte altre case editrici rimaneggieranno alla loro maniera l'invisibile giustiziere, tra cui la Marvel comics (nel 1988 con il romanzo The Shadow: Hitler's Astrologer) e la Malibu Comics (con una serie di ristampe delle strisce originali di Vernon Greene) fino ad arrivare all'artista Dave Stevens, che nel suo fumetto Rocketeer (opera assai debitrice delle atmosfere fumose degli anni '30) omaggerà con diversi cameo il fascinoso alter ego di Shadow, Lamont Creston.
Per arrivare ai giorni nostri, si segnala la serie omonima del 2012 ideata dallo scrittore Garth Ennis e dall'illustratore Aaron Campbell, composta da 26 numeri ed edita dalla Dynamite Entertainment
Sempre per la Dynamite Entertainment è la suggestiva e nostalgica miniserie in otto numeri intitolata Masks, in cui possiamo vedere il nostro The Shadow unirsi ad altri Characters leggendari suoi pari,  provenienti degli anni '30, come The Spider, Green Hornet, e (guarda un po) Zorro!




DOCTOR OCCULT (1935)
Una tavola di Doctor Occult. Da notare l'inconfondibile
tratto di Joe Shuster, primo storico disegnatore di Superman.
La storia del Doctor Occult ha origine nel 1935, quando due giovanissimi Jerry Siegel e Joe Shuster (futuri creatori di Superman) arrivati nella città di Washington, iniziarono a lavorare per una delle tre compagnie che in seguito si sarebbero fuse formando la futura Dc Comics
Sulla rivista mensile New Fun: the Big Comic Magazine, che era più un contenitore di diverse storie e diversi Characters (prevalentemente Pulp e Fantascienza) diedero alla luce il singolare Doctor Occult, una specie di Ghost Detective privato specializzato in soprannaturale. Egli stesso poi era dotato di alcune facoltà medianiche, come quella di poter accedere (novello Doctor Strange) al cosiddetto piano astrale, o volendo anche quello di teletrasportarsi in qualsiasi ambiente. Dotato persino di telecinesi e possibilità di creare illusioni ottiche alquanto realistiche, si accompagnava spesso con una sorta di amuleto magico che serviva soprattutto a reindirizzare tutti i suoi poteri.
More Fun Comics #16 - Doctor Occult - 1936
Doctor Occult ed il suo temporaneo costume speciale su More Fun Comics #16.
Pur essendo dotato di queste facoltà "super", il Doctor Occult non si poteva certo definire a tutti gli effetti un classico Supereroe in costume...almeno fino al #14 Vol.2 di More Fun Comics.
In quel numero infatti (eccezionalmente realizzato a colori) il nostro buon dottore, alla ricerca del potente Villain Kath, si imbatterà nei suoi maestri orientali, i "Leggendari Sette", che gli forniranno un costume speciale (con tanto di mantellina e stemma sul petto) che gli donerà ulteriori poteri, tra cui il volo, al fine di poter combattere alla pari il malvagio Koth.
La cosa però non durò molto, e già dal #17 lo sgargiante costumino fini in soffitta. A ben vedere comunque, questa mossa può sembrare quasi il tentativo di realizzare un proto Superman da parte del duo Siegel/Shuster...una sorta di prove generali prima del debutto del vero uomo d'acciaio, e una sorta di test di gradimento verso i lettori da parte degli editori. Anche se, da prove e testimonianze certe nell'ambiente, sembrerebbe che già dal '36 il personaggio di Superman fosse stato concettualmente partorito dai due creativi, e persino proposto a diversi editori...quindi il super dottore dell'occulto poteva pure considerarsi una sorta di riempitivo o palliativo in attesa di piazzare il vero pezzo da novanta. Qualunque fosse la verità, arrivato il fatidico Giugno del 1938 (data del debutto di Superman su Action Comics #1) il Doctor Occult si apprestava a fare la sua ultima apparizione su More Fun Comics #33, venendo tristemente sostituito dalla striscia umoristica "Just Like Senior". Coincidenze?!? Fatto è che del buon dottore non si sentì più parlare per decenni, almeno fino al 1985-86. 

Doctor Occult ed il suo mistico medaglione, durante il suo rientro ufficiale
nell'universo DC in Crisis on Infinite Hearts, di Marv Wolfman e George Perez.
Quelli sono infatti gli anni della celebre saga Crisis on Infinite Earths, maxi evento editoriale con cui la DC Comics cercò di metter ordine alle infinite linee temporali e versioni alternative di molti celebri Characters accumulati nell'arco di più di cinquant'anni di pubblicazioni. In mezzo a quella baraonda colorata di eroi famosi, ed altri invece dimenticati da dio e dai lettori, si trovava (insieme ad altri Characters del lontanissimo passato DC) anche il caro Doctor Occult, che con la ripartenza del nuovo ed "unico" universo DC nel 1987, ebbe anche l'onore di avere una nuova vita, con relative nuove origini, firmate dallo scrittore Roy Thomas. In seguito comparirà nella serie Book of Magic del 1990, e nel 1999, per la linea adulta Dc Vertigo, entrerà a far parte della Trenchcoat Brigade, una sorta di super gruppo mistico formato da lui, Mr.E, The Phantom Stranger e John Costantine. Ancora oggi, dopo più di ottant'anni, il Doctor Occult rimane una presenza stabile e autorevole dell'immenso universo DC.



THE PHANTOM (1936)
Il solenne Phantom di Ray Moore, primo artista al lavoro sulle sue strisce.
E arriviamo a colui che forse più di tutti incarna il modello del classico eroe o vigilante mascherato in calzamaglia attillata e mascherina: The Phantom!
Lee Falk, il suo creatore, in precedenza aveva già lavorato sulle storie di Zorro e della Primula Rossa, quando nel febbraio del 1936 concepì già una forma abbozzata del leggendario Character per la King Feature Syndicate. Originariamente Falk aveva in programma di rendere Phantom solamente un comprimario delle storie che aveva in mente, ma successivamente decise di rendere il nostro Uomo Mascherato (che inizialmente doveva chiamarsi Grey Ghost, per via del colore originale del costume) il protagonista assoluto, regalandogli anche una sorta di "Immortalità". In realtà lo stratagemma della presunta immortalità dell'Ombra che cammina era semplicemente dovuta a una mera questione di discendenza...difatti il Phantom di Falk era solamente il 21° Uomo Mascherato di una linea di discendenza ed eredità del costume lunga più di 400 anni! Durante tutto questo tempo i vari antenati e discendenti, a costo della vita, si erano alternati nel ruolo di Phantom, giurando di difendere dalla pirateria e dall'ingiustizia la giungla ove vivevano, alimentando al tempo stesso la leggenda sul fatto che fosse sempre la stessa persona ad indossarne il totemico costume, rendendolo quindi agli occhi dei nativi del posto, che fedelmente lo servivano in ogni sua impresa senza farsi domande, una sorta di Dio protettore della giungla.
The Phantom - Wilson McCoy
The Phantom,  in compagnia del suo cavallo "Eroe", e del fedele Cane "Diavolo",
 in una tavola originale illustrata dal semplice ma efficace pennello di Wilson Mccoy.
Le strisce di Phantom inizialmente erano illustrate dall'artista Ray Moore, che in seguito allo scoppio della seconda guerra mondiale, e al suo conseguente arruolamento nell'aviazione americana, dovette cedere il suo ruolo al fumettista Wilson McCoy. Molti anni più tardi, precisamente nel 1963, sarà invece la volta del disegnatore Seymour "Sy" Barry, che rimarrà ad illustrare le gesta dell'uomo mascherato per oltre trent'anni. A livello editoriale comunque il nostro Phantom ebbe una vita, si lunga, ma piuttosto travagliata...nel '38, per esempio, fu accorpato al ricco cast della rivista Ace Comics, in mezzo a serie prettamente comiche come Blondie o Krazy Cat.
Comunque Phantom rimase su Ace Comics fino al 1949, anno della scomparsa della stessa rivista, mentre negli anni '50 le sue vecchie avventure vennero ristampate dalla Harvey Comics, che ripropose tutto il periodo gestito da Ray Moore. Nel 1962 la Gold Key Comics iniziò di nuovo a pubblicarlo con regolarità, ma duro poco, perché qualche anno più tardi, nel 1966, questa stessa serie verrà rilevata dalla King Comics, e infine, precisamente nel 1969, dalla Charlton Comics, che lo pubblicò fino al 1977. Circa dieci anni più tardi la DC Comics (1988) pubblicò un intera serie su Phantom, per un totale di 17 numeri.
L'energico e muscolare Phantom di Seymour "Sy" Barry. E' interessante
notare quanto il tratto di Sy Barry fosse avanti per l'epoca, anticipando 
la fisionomia di molti super eroi che verranno in seguito.
Come sappiamo bene noi Italiani, le strisce ed i fumetti di Phantom (Uomo Mascherato per noi) ebbero, ed hanno ancora, un grandissimo successo oltreoceano e nel resto del globo terracqueo, incredibilmente molto più che nei nativi Stati Uniti. In Italia, già dagli anni '50, le sue avventure vennero ristampate dalla Capriotti Editori, mentre negli anni '70, grazie agli editori e fratelli Spada, si poté invece godere di una lunghissima serie di storie originali dell'Uomo Mascherato, grazie ad uno stuolo di artisti e disegnatori Italiani d'eccellenza come Raul Buzzelli, Mario Coria e Umberto Sammarini. Ma anche in altri paesi l'ombra lunga del nostro difensore si allungò assai...paesi come India, Australia o Scandinavia, adattarono o ristamparono le gesta dell'eroe in maniera copiosa, aumentandone al tempo stesso la leggendaria fama. Ormai non si contavano, e non si contano tuttora, i paesi o i lettori che non siano a conoscenza della sua mitica figura, della sua misteriosa grotta del teschio, o il suo famigerato anello con cui era uso lasciare dei simpatici "timbri" sui volti degli incauti criminali di turno, onde incutere il suo sacro terrore e rispetto.
L'Uomo Mascherato #23 - 15 novembre 1951
Phantom, in Italia ribattezzato L'uomo Mascherato, sulla copertina del #23 de
l'Avventura, settimanale a fumetti di Capriotti Editori, datato 15 novembre 1951.
Talmente famoso il nostro Phantom da vantare anche una serie di pellicole cinematografiche negli anni '40, una dozzina di libri, un poco fortunato lungometraggio nel '96, interpretato dall'attore Billy Zane, e almeno un paio di serie animate, di cui la più famosa è senz'altro quella prodotta da Marvel Productions e King Features Entertainment nel 1987, intitolata "Defenders of the Earth", in cui veniva mostrato un incredibile quanto improbabile team formato da Phantom, Mandrake e Flash Gordon, intenti a salvare il mondo dalle armate di Mongo e dello spietato e redivivo imperatore Ming.



THE CLOCK (1936) 
The Clock nella sua alternativa prima uscita del 1936 su Funny Pictures Stories.
I Comics, per come tutti quanti abbiamo imparato a conoscere, erano iniziati (almeno cosi recita la vulgata fumettara internazionale) nel 1934 con il #1 di Famous Funnies, il quale ristampava e raccoglieva materiale e strisce apparse in precedenza su Quotidiani e Magazine. Fu invece The Comics Magazine (pubblicato allora dalla futura Centaur Pubblications) nel maggio del '36, ad iniziare a pubblicare materiale Ex Novo, e con il sesto numero, del novembre del '36 (dopo aver modificato la propria titolazione in Funny Pages) vide sulle sue pagine il debutto del personaggio di The Clock, artisticamente concepito dal fumettista George Brenner.
Funny Pages, nel suo essere un mero contenitore, permetteva la pubblicazione di sole due pagine per autore, quindi le storie narrate, con i loro relativi protagonisti, non potevano certo permettersi un approfondimento chissà quanto dettagliato, o men che meno la narrazione di qualsivoglia origine... indi per cui il nostro The Clock appariva, senza se e senza ma, come un tipico combattente del crimine che indossava un cappello, un elegante tailleur, una maschera sul viso, e che era solito lasciare una specie di biglietto da visita su ogni scena del crimine in cui colpiva con su scritto: "l'Orologio ha colpito!". Solo più in là, con la concessione di qualche pagina in più da parte dei capo redattori di Funny Pages, ci fu il tempo giusto per poter raccontare un minimo di origini del nostro misterioso eroe, svelandoci  che sotto il cappello e la maschera di The Clock si nascondeva l'ex procuratore distrettuale Brian O'Brien.
The Clock - Crack Comics #3 - 1940 quality comics
Crack Comics, magazine di fumetti in cui le due star The Clock e Black
Condor si alternavano spesso come protagonisti assoluti delle copertine. 
The Clock apparirà più in là in diversi altri magazine della Centaur, tra cui Detective Picture Stories e Keen Detective Funnies. La Centaur però non ebbe vita facile, e molti di questi titoli chiusero abbastanza rapidamente, portando di conseguenza al rilevamento di molte sue proprietà intellettuali da parte della Quality Comics (casa editrice del famoso supereroe Plastic Man) che diede prontamente a The Clock una nuova vita editoriale sulle pagine del terzo numero della sua Feature Funnies (dicembre del '37) su cui lo stesso Brenner ebbe modo di scrivere nuove avventure del suo elegante eroe mascherato. Questo almeno fino al #31, dell'aprile del 1940, di Feature Funnies (che nel mentre aveva cambiato nome in Feature Comics) quando un altro Character di punta della Quality, Doll Man, iniziando a prendere sempre più piede all'interno della rivista, portò gradualmente all'eliminazione delle nuove avventure di The Clock e delle sue ristampe. Si dice, tra l'altro, che proprio in questo periodo di passaggio il maestro Will Eisner, che nel mentre già lavorava per la Quality, abbia tratto ispirazione dallo sfortunato The Clock per la concezione del suo famosissimo vigilante mascherato The Spirit...leggenda urbana o realtà? ai posteri l'ardua sentenza.
The Clock nella sua gloriosa nuova incarnazione firmata Dynamite Entertainment.
Comunque The Clock non sparì del tutto, e anzi fu "trasferito" sul nuovo titolo Crack Comics, del maggio 1940, e in cui per circa due anni si alternò nelle apparizioni sulle Cover con l'altro Character della Quality, Black Condor
The Clock proseguì quindi le sue gesta fino al #35, dell'autunno del '44, anno in cui Brenner (nel frattempo divenuto capo editore della stessa Crack Comics) smise di scriverne e disegnarne le storie, portando quindi lentamente alla scomparsa del nostro vigilante in orologio, evento che oltretutto coincideva anche con il lento tramontare del periodo d'oro degli eroi mascherati. Il tutto poteva concludersi in quel triste momento, se non fosse che nel 1956 la DC Comics acquisì in blocco tutte le proprietà della Quality (fatto passato alla storia dell'editoria americana soprattutto per l'acquisizione del rivale per eccellenza di Superman, Captain Marvel) ma nonostante ciò, il colosso editoriale di Washington Dc non ebbe mai interesse a rilanciare la carriera del povero The Clock, che invece dovette aspettare almeno fino al lontano 1992, quando la Malibu Comics (successivamente assorbita dalla Marvel) lanciò la serie The Protectors, un super team formato unicamente da vecchie glorie della Golden Age targata Centaur Pubblications, quali Amazing Man, The Arrow, Masked Marvel, e in cui un The Clock ormai pensionato fu eletto capo coordinatore delle azioni del gruppo.
Tutto questo però per soli due numeri, dopo di che, di nuovo l'oblio.
Oblio che durò per altri buoni vent'anni, fino a quando nel 2013 la casa editrice Dynamite Entertainment lo ripescò e lo incluse nella sua mini serie Masks, insieme ad altri eroi Pulp degli anni '30, dandogli quindi il giusto lustro e rispetto che da sempre meritava.



DOC SAVAGE (1933)
L'esordio di Doc Savage sul suo omonimo Magazine. Da notare la famigerata
camicia strappata, una costante nelle illustrazioni che ritrarranno il buon dottore.
E concludiamo questa lunga cavalcata con il "bonus" finale: Doc Savage, Character concepito dallo scrittore Pulp Lester Dent per la Street&Smith Publications nel 1933, e che ebbe modo di apparire su suolo Italico solo nel 1937. Volendo seguire le orme di un Character importantissimo e già famoso (sempre per la Street&Smith) come The Shadow, la stessa casa editrice decise che il Dottor Clark Savage Jr doveva rappresentare il loro eroe ideale, forse anche più di The Shadow, o perlomeno doveva essere un eroe più accessibile rispetto al notturno e poco simpatico Uomo Ombra. I due editori dunque volevano più un eroe che fosse una sorta di incrocio tra la virilità del Tarzan di Burroughs, e l'acume investigativo dello Sherlock Holmes di Conan Doyle. Tutte queste direttive furono dunque assegnate all'autore di narrativa Pulp, Lester Dent (già veterano nell'ambiente) che ne scrisse la prima storia, nel marzo del 1933, inaugurando il primissimo numero della rivista omonima titolata Doc Savage Magazine. L'iniziativa fu un tale successo commerciale che gli editori arrivarono a pubblicare più di 180 numeri, con lo stesso Dent che ne scrisse ben 161, concludendone le pubblicazioni solamente nel 1949!
doc savage comics #2 - 1940
Una tavola tratta dal #2 di Doc Savage Comics. 
In soldoni Doc Savage ci veniva descritto come un uomo all'apice della perfezione fisica, dal corpo statuario e perennemente abbronzato (cosa che gli valse il nomignolo di Uomo di Bronzo) abile chirurgo e conoscitore di numerose discipline scientifiche. A causa dell'uccisione di suo padre, il nostro Doc giurerà di vendicarlo a tutti i costi, dedicando la sua vita allo sradicamento di ogni forma di male o corruzione. In questa sua missione di vita sarà accompagnato da cinque suoi carissimi e fidati amici: l'ingegnere civile John "Renny" Renwick, l'ingegnere elettronico Thomas "Long Tom" Roberts, l'avvocato Theodore Marley "Ham" Brooks e la sua scimmia Chemistry, l'archeologo e geologo William Harper "Johnny" Little John, ed il chimico Andrew Blodgett "Monk" Mayfair con il suo maialino Habeas Corpus.
In ogni storia questo poliedrico gruppetto viaggiava (all'interno di variegati veicoli di locomozione, tra cui aerei, sottomarini, e persino un dirigibile Zeppelin ad alta velocità) verso luoghi lontani ed esotici, combattendo sempre contro una lunga varietà di criminali e malintenzionati, e aiutato da un vasto assortimento di Gadget, quali bombe portatili, fiale di ossigeno miniaturizzate, fucili mitragliatori studiati per sparare particolari e sempre diverse tipologie di munizioni (tra cui spiccavano i cosiddetti proiettili "misericordia" che rendevano solo incoscienti le incaute vittime) ed infine le famose pillole di gas "Knockout".
Le storie del buon Dottore e i suoi amici avevano sempre un ritmo molto fluido e veloce, passando da un azione all'altra e sconfiggendo un avversario dietro l'altro. La sede e base operativa da cui l'uomo di bronzo ed i suoi sodali partivano per le loro avventure era invece situata nella città di New York, precisamente all'ottantaseiesimo piano di un grattacielo senza nome, che però, a guardar bene, poteva ricordare benissimo il famigerato Empire State Building
Nel corso degli anni le minacce affrontate da Doc Savage e i suoi compagni variarono spesso, passando per i classici criminali, violenti assassini, folli dittatori, scienziati pazzi, ed i soliti onnipresenti Nazisti (che subito dopo la guerra verranno sostituiti dalla rossa minaccia comunista) ed il tutto condito da fortissimi elementi di fantascienza.
Lo scultoreo e bronzeo Doc Savage illustrato da James
Bama per la linea di tascabili della Bantam Books. 
Non mancò di certo una capatina nel mondo dei Comics da parte del Dottore, e negli anni '40 la stessa Street&Smith pubblicò una serie dal titolo Doc Savage Comics, mentre nel 1943 fu persino la volta di uno spettacolo radiofonico.
Dopo un paio di anni di pausa, Doc Savage tornò alla ribalta nel 1964, quando la Bantam Books ne iniziò a ristampare, in una pratica versione tascabile, tutte le storie originali del periodo anni '30.
In più le cover di questi eleganti tascabili erano impreziosite dalle suggestive illustrazioni dell'artista James Bama. Di seguito furono pubblicati anche dei romanzi originali scritti dai romanzieri Philip Josè Former e Will Murray. Negli anni '70 invece fu la volta di una nova trasposizione a fumetti con una mini serie di otto numeri, edita dalla Marvel Comics, titolata semplicemente Doc Savage, e che vedeva ai disegni il fumettista Ross Andru, infaticabile artista per anni all'attivo sulla testata di Spiderman. Negli anni '80 fu il turno della DC Comics, che gli dedicherà una mini serie di quattro numeri scritti da Dennis O'Neal e disegnati dai talentuosi (e all'epoca quasi esordienti) fratelli Andy e Adam Kubert. Infine saranno celebri in Italia i numerosi romanzi pubblicati dall'editore Mondadori nel 1974, per la sua storica collana fantascientifica Urania, per un totale di diciotto numeri.
Ultima curiosità, tornando rapidamente in campo fumettistico, è quella che vede il personaggio di Tom Strong (creatura dello scrittore Alan Moore per la sua collana ABC) ispirato palesemente – se non proprio una sua effettiva versione alternativa – al bronzeo Doc Savage.

Bene, siamo arrivati, e siete arrivati, in fondo alla pagina...
Ammirando il vostro coraggio e la vostra dedizione, purtroppo non posso consegnarvi l'ambita copia del #1 di Action Comics, quindi dovrete accontentarvi di un semplice grazie ed un abbraccio, sia per chi da un anno segue questo rabberciato Blog, e sia chi casualmente ne viene catturato, scoprendo, come in questo caso, interessantissimi Characters che avrebbero meritato, o hanno meritato la ribalta, nel cacofonico mondo dei supereroi.
Spero sempre di far cosa gradita nell'esplorare questo lontano universo chiamato Golden Age, magari incuriosendo, magari no, quel che importa è l'immersione nella carta stampata che fu, che in un mondo iper-veloce e iper-tecnologico come questo, può essere a volte un rifugio assai consolatorio.
Rimandandovi ai prossimi appuntamenti, che di certo prevedono le parti finali dello speciale sugli 80 anni di Batman, e qualche recensione (forse) vi saluto ancora e vi rinnovo il mio vetusto abbraccio.


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