6 possenti velocisti (e non solo) della Golden Age da rimettere in pista!

Nel vasto e coloratissimo universo dei Comics a stelle e strisce la categoria dei cosiddetti velocisti vanta da sempre molti nomi illustri, dal mitico Flash di casa DC Comics, passando per il mutante Quicksilver, suo emulo delle casa delle idee; ma volendo potremmo citare anche i loro rispettivi e nobili predecessori di epoca Golden Age come lo scattante Whizzer – per gli amici Trottola – o il ben più famoso Jay Garrick, primo storico Flash degli anni '40. E questo solo per citarne i più famosi e conosciuti. Ma ovviamente, come sempre accade rovistando tra gli archivi del vasto bacino degli eroi dimenticati o di pubblico dominio della Golden Age, qualche illustre misconosciuto eroe e supereroe si erge prepotente dalla polvere del tempo, portando il sottoscritto a sottoporli alla vostra gentile attenzione... E anche in questo caso sono andato a scovare ben 6 personaggi che meriterebbero una seconda vita rimettendosi velocemente in pista grazie alle loro poderose e velocissime membra, superando istantaneamente tempo e spazio. Ecco quindi la solita lista, rigorosamente in ordine cronologico di nascita, dei nostri beniamini e amanti della super velocità e non solo... già, non solo, in quanto vi accorgerete che i suddetti supereroi non erano solo dei meri super corridori, ma anche qualcosa di più e che qualcuno di loro volendo ha anche avuto una nuova chance all'interno di pubblicazioni moderne e prestigiose. Ergo, tutti pronti ai nastri di partenza... 3, 2, 1, Bang! Si parte!  


SILVER STREAK (1940 Lev Gleason Publications)
Silver Streak 1940 Lev Gleason Publications
E partiamo subito con colui che forse più rappresenta la suddetta categoria, essendo un potente super velocista a tutto tondo con la possibilità di fregiarsi del titolo di secondo supereroe più veloce dei comics, in quanto nato circa due mesi dopo il primo storico Flash della DC Comics. Il suo nome da battaglia – che andava a riprendere il nome della Pontiac Silver Streak posseduta dall'editore Arthur Bernhard – era Silver Streak, nato nel Marzo del 1940 sulle pagine di Silver Streak Comics #3 della casa editrice Lev Gleason Publications. A dargli i natali due nomi di prestigio della Golden Age dei comics e non solo, Jack Binder e Joe Simon!  
Le origini di Silver Streak, alquanto bizzarre e contorte, vedevano un giovane tassista (nome non pervenuto) fare domanda per diventare un pilota da corsa per un nobile mistico Swami Indiano, che siccome si era ritrovato senza più piloti – uccisi tutti da delle assurde mosche giganti inviate da uno scienziato pazzo – deciderà di ipnotizzare il giovane e subito dopo farlo gareggiare per lui; purtroppo anche il giovane ex tassista finirà ammazzato dalle improbabili mosche, venendo prontamente seppellito in una bara da cui però verrà incredibilmente risvegliato grazie proprio alla precedente suggestione ipnotica effettuata dal potente Swami, che successivamente assisterà meravigliato all'inizio della nuova vita del giovane pilota. Dopodiché il giovane inizierà la sua vendetta, a bordo della sua velocissima auto da corsa, nei confronti dello scienziato pazzo e le sue gigantesche e mortifere mosche, ribattezzandosi Silver Streak, come il nome della sua potente auto da corsa. Queste dunque le iniziali e bislacche origini del nostro super velocista, che già dal numero successivo di Silver Streak Comics comparirà gia dotato di iconico costume con doppia S incorporata sul petto, abbandonando quindi la possente auto a cui doveva il suo nome e iniziando ad usare solamente le sue iper dinamiche gambe. I nuovi poteri del giovane a quanto pare derivavano dalla combinazione del morso delle assurde mosche giganti e della suggestione ipnotica perpetrata dal mistico Swami, andando a creare una sorta di super siero all'interno del suo sangue che gli conferirà un'innata super velocità e la capacità di sfidare la gravità. Tale peculiarità permetteva al nostro anche la possibilità di poter trasmettere i suoi poteri ad altri soggetti tramite delle semplici trasfusioni di sangue, cosa che avverrà inizialmente con il suo fedele Falco Whiz, che sul Silver Streak Comics #6 riceverà gli stessi poteri legati alla velocità del suo padrone; stessa sorte toccherà qualche tempo dopo a un giovane di nome Mickey O'Toole, che bisognoso di un urgente trasfusione di sangue acquisirà istantaneamente gli stessi poteri legati alla velocità e al volo dell'eroico Silver Streak, iniziando quindi una nuova vita come spalla dell'eroe con il nome in codice di Mercury, che in seguito cambierà in Meteor su Silver Streak Comics #13, datato Agosto 1941.
Silver Streak nella versione moderna concepita da Alex Ross per Project Superpowers
Le imprese di Silver Streak e dei suoi veloci alleati li vedranno spesso contrapposti al mostruoso e gigantesco alieno The Claw, oltre a ingaggiare immancabili scaramucce con balordi di ogni tipo e spie Naziste su suolo Americano. Un trend questo che andrà avanti sino al #19 di Silver Streak Comics, del  Marzo 1942, dopodiché il nostro sparirà per qualche numero solo per riapparire su Silver Streak #23 del Novembre 1946, vero canto del cigno sia del nostro eroe che dell'intera rivista della Lev Gleason Publications. In seguito il nostro verrà avvistato fugacemente sul #1 del collega Daredevil, per poi sparire alla velocità della luce da tutti i radar cartacei della scena fumettistica dell'epoca. Per rivederlo velocemente in azione bisognerà aspettare gli anni '80, dove lo scrittore Roy Thomas lo ripescherà, con il nome "Scarlet Streak", nella singolare mini serie chiamata Alter Ego. Passeranno altri venti anni e più prima di rivederlo saettare tra le pagine di un comic book, precisamente nel 2008, dove effettuerà una velocissima comparsata, grazie al folle estro del fumettista Erik Larsen, all'interno di Savage Dragon #141, dove comparirà insieme a molti suoi colleghi di epoca Golden Age all'interno di una storia dal sapore leggermente multiversale e nostalgico. Sempre dello stesso anno sarà il revival più importante che lo vedrà comparire sul #0 del Project Superpowers edito dalla Dynamite Entertainment, titanica epopea legata alla Golden Age e imbastita dal duo Alex Ross e Jim Krueger; una saga questa che lo vedrà scorrazzare anche in seguito su altre pubblicazioni legate all'evento come Project Superpowers Chapter Two Prelude o nella mini The Death-Defying Devil. Infine, nel Dicembre 2009, verrà di nuovo riutilizzato da Erik Larsen su Silver Streak Comics #24, in una storia illustrata dall'artista Paul Grist e appartenente all'operazione editoriale denominata "Next Issue Project", una serie di antologiche tese a riportare in auge diversi personaggi della Golden Age caduti da tempo nel vasto oceano degli eroi di pubblico dominio.


MASTER MAN (1940 Fawcett Comics) 
Master Man 1940 Fawcett Comics
Rimaniamo sempre nel Marzo del 1940 con Master Man, possente e misterioso personaggio dalla vita assai breve nato su Master Comics #1 della Fawcett Comics, per i disegni degli artisti Newt Alfred e Harry FiskeMaster Man inizialmente era un giovane dalle origini e nome sconosciuti, a cui un vecchio e poco saggio dottore rifilerà una capsula magica zeppa di portentose vitamine contenenti una particolare forma di energia sconosciuta agli essere umani. Inutile dire che il giovane ragazzo diverrà istantaneamente l'uomo più forte e veloce del pianeta terra, ottenendo una prodigiosa invulnerabilità e un immancabile quanto strabiliante super velocità. Acquisite queste nuove prodigiose facoltà il nostro si costruirà un impenetrabile castello fatto di solida roccia da cui poter osservare qualsiasi malefatta compiuta sulla terra, potendo di conseguenza intervenire immediatamente alla velocità della luce per stroncare qualsiasi forma di malvagità. Le avventure del nostro andranno avanti per soli sei numeri di Master Man Comics, in quanto la National Comics (futura DC Comics) minaccerà di causa legale gli editori della Fawcett per via delle diverse somiglianze con il ben più famoso Superman. Una causa questa molto simile a quella che aveva portato alla fine prematura del Wonder Man della Fox Feature Syndicate, reo anch'esso di aver copiato l'uomo d'acciaio di casa National/DC. La Fawcett chiuse comunque baracca e burattini nel 1953, spedendo nel più totale oblio un eventuale riproposizione del  povero Master Man, che non fu ripescato nemmeno in seguito all'acquisizione da parte della stessa DC Comics di tutte le proprietà intellettuali della defunta Fawcett. Ultima curiosità legata a questo sfortunato e invulnerabile velocista è quella che lo vede legato alla creazione del personaggio chiamato The High, eroe nato nel 1997 dalla penna del geniale scrittore Warren Ellis all'interno della sua serie Stormwatch e che vedeva il suddetto riprendere in tutto e per tutto il costume e i poteri del vecchio Master Man, compreso il suo isolato e impenetrabile castello di roccia in cima al mondo.  


TORNADO TOM (1940 Bilbara Publishing)
Tornado Tom 1940 Bilbara Publishing
Tornado Tom sul #5 di Cyclone Comics, ultimo atto delle sue avventure
Arriviamo ora al Giugno del 1940 con Tornado Tom, singolare eroe nato sulle pagine di Cyclone Comics #1 della piccola casa editrice Bilbara Publishing. Protagonista di soli cinque numeri di Cyclone Comics, Tornado Tom all'anagrafe corrispondeva al laborioso contadino Tom Kenny, che travolto da un tornado verrà trasportato via per miglia e miglia, finendo con l'atterrare, illeso, direttamente in un altro stato. Ripresosi dalla sconvolgente esperienza, scoprirà quasi subito di aver acquisito dei poteri legati alle forze stesse del tornado che gli conferiranno la forza di una dozzina di uomini e una velocità fuori dal comune. Sfortunatamente nel processo aveva perso anche gran parte della sua memoria, ricordandosi a malapena il suo nome. Inizierà dunque una ricerca in lungo e largo per i diversi stati Americani, sperando che prima o poi qualche luogo potesse far riaffiorare la sua perduta memoria facendogli ritrovare la via di casa. In questo suo peregrinare si imbatterà in diverse situazioni in cui avrà modo di usare i suoi nuovi poteri per aiutare le persone in difficoltà che incontrava lungo il suo cammino. Inizialmente i suoi abiti erano quelli tipici di un bracciante agricolo, ma ben presto inizierà a indossare un tipico costume con tanto di pantaloncini e stivali rossi, facendosi a volte chiamare con il nome in codice di Human Whirldwind. I suoi poteri non erano sempre al massimo, e spesso svanivano se il nostro rimaneva troppo a lungo in spazi stretti o chiusi, ergo necessitava costantemente di trovarsi all'aria aperta in modo che anche una singola brezza gentile ricaricasse, per cosi dire, i suoi poteri legati al vento e alla velocità. Purtroppo la sua ricerca si interromperà con il #5 di Cyclone Comics, ultimo atto della sua brevissima vita editoriale, sparendo definitivamente dalle scene con un'ultima ed energica folata di vento.


                                              WONDER BOY (1940 Quality Comics) 
E' di un mese successivo al precedente Tornado Tom il giovane Wonder Boy, nato nel Luglio del 1940 sulle ultime pagine di National Comics #1 della Quality Comics. Ai testi trovavamo lo scrittore Toni Blum, già autore dell'eroe mitologico Samson per la Fox Feature Syndicate. Le origini di Wonder Boy erano molto simili a quelle del ben più famoso Superman, in quanto ci narravano di un bambino proveniente dal morente pianeta Viro; riuscito a scampare all'esplosione del suo mondo natale, il piccolo viaggerà trasportato da una sorta di meteorite sino al nostro pianeta terra, dove si schianterà nel bel mezzo della città di Chicago. Qui verrà ritrovato, con indosso i tipici costumi del suo pianeta, dalla polizia locale, che trattolo in salvo, lo porterà direttamente in un orfanotrofio. All'interno dell'istituto avrà modo di sentire alla radio di una possibile invasione dell'Europa da parte di un signore della guerra Mongolo, un evento questo che lo porterà immediatamente a precipitarsi fuori dall'orfanotrofio scavalcando in un sol balzo l'altissimo muro che cingeva l'istituto e correndo alla velocità della luce verso il fronte di guerra. Qui, grazie ai suoi innati poteri legati alla super forza e alla super velocità, riuscirà a sventare la terribile invasione nel giro di pochissime pagine. Da quel momento in poi deciderà di continuare a usare i suoi poteri al servizio del suo nuovo pianeta d'adozione, combattendo le forze dell'asse ovunque esse minacciassero la libertà e la vita delle persone. In tutto questo non era ben chiaro se i suoi fantastici poteri fossero abilità naturali legate al suo perduto pianeta natale o se essi derivassero da una combinazione legate alle uniche condizioni di vita del pianeta terra, un po' come da sempre accade nelle storie e origini dell'uomo d'acciaio di casa DC. Comunque sia, poteri o no, il nostro andrà avanti per ben ventisei numeri di National Comics senza mai avere l'onore di finire in copertina, fino a quando, con il #27 del Dicembre 1942, verrà sostituito da delle storie di spionaggio legate a un personaggio chiamato G2. Per il piccolo prodigioso alieno però non era ancora del tutto finita, in quanto nel 1944 la casa editrice Classic Illustrated, con una discutibile operazione di copyright, inizierà a ristampare delle storie legate a Wonder Boy sulla rivista Bomber Comics #1, dove finalmente il nostro giovane alieno si prenderà la ribalta delle copertine. Conclusa la sua esperienza con la Classic Illustrated sul #4 di Bomber Comics, verrà brevemente riutilizzato dall'editore Robert Farrell che ne ristamperà un paio di avventure nel 1955. Dopodiché sparirà per sempre dalle scene non venendo nemmeno riutilizzato dalla DC Comics in seguito alla sua acquisizione di tutto il parco personaggi della defunta Quality Comics.


QUICKSILVER/MAX MERCURY (1940 Quality Comics) 
Quicksilver 1940 Quality Comics
Arriviamo all'ultimo super velocista dell'annata 1940 con Quicksilver (niente a che vedere ovviamente con il ben più celebre Quicksilver di casa Marvel) eroe della Quality Comics nato nel Novembre del 1940 sulle pagine di National Comics #5, e che rispetto ad altri suoi colleghi del periodo avrà ben più fortuna in epoca moderna con il nome di Max Mercury, all'interno del vasto universo DC Comics. Ma andiamo con ordine... 
Nelle sue prime avventure su National Comics le origini del veloce Quicksilver erano del tutto ignote, come pure ignoto era il suo nome di battesimo, risultando quindi soltanto come Quicksilver, un velocissimo eroe in costume con tanto di maschera e bandana sul volto. In più non aveva nemmeno una vita personale o una qualche storia in cui apparisse senza costume. Le uniche note della sua vita privata erano legati alla presenza del suo aiutante, un servitore Cinese di nome Hoo Mee, con cui condivideva una grotta super attrezzata in cui era alloggiato il suo personale laboratorio segreto dotato di ogni gadget e kit utile alla sua personale lotta al crimine. Insomma, era tutto qui. Non c'era da aggiungere altro. Essenziale e diretto come la sua portentosa velocità, che lo portava a sgominare senza alcun sforzo gang di criminali o le solite spie nemiche su territorio Americano. Il nostro eccentrico velocista vivrà le sue eroiche gesta fino al #73 di National Comics, uscito nell'Agosto del 1949, dopodiché sparirà nell'oblio dei personaggi dimenticati della Golden Age. Ma fortunatamente per lui questa assenza dalle scene fumettistiche non durerà a lungo, in quanto con l'acquisizione – avvenuta nel 1956 – da parte della DC Comics di tutte le proprietà intellettuali targate Quality Comics, anche il buon Quicksilver verrà riportato in auge con un nuovo nome e una nuova identità. Questo incredibile e inaspettato revival avverrà negli anni '80 all'interno del team chiamato All Star Squadron, dove il nostro vi apparirà come uno dei tanti ex combattenti in costume, sia DC che Quality Comics, apparsi nei lontani anni '40. 
Quicksilver, nella nuova identità di Max Mercury, sulle pagine della testata Impulse
Ma la vera rinascita avverrà all'alba degli anni '90 sulla testata del Flash gestito dallo scrittore Mark Waid, precisamente su The Flash #76 Vol.2 del Maggio 1993; sarà proprio tra le pagine di questo numero di The Flash che lo vedremo per la prima volta con la nuova identità di Max Mercury, un cambio di nome dovuto soprattutto a una questione di diritti d'autore sul nome Quicksilver, detenuto dalla Marvel Comics per il suo omonimo velocista mutante. Ma a cambiare non sarà soltanto il nome, ma anche le origini del nostro, che verranno del tutto riscritte dal buon Waid sul #79 di The Flash, datato gennaio 1997. Qui le origini del nostro ex Quicksilver venivano fatte risalire al lontano XIX secolo, quando uno sciamano della tribù dei Piedi Neri gli donò i suoi poteri grazie a dei riti di magia sciamanica Indiana. Inizialmente battezzato dagli stessi pellerossa con il nome di Ahwheota (colui che corre nel vento) e successivamente Windrunner, intraprenderà una carriera di super benefattore ed eroe per moltissimi anni, fino a che non inizierà a sentire il richiamo della cosiddetta "Forza della Velocità", famigerata fonte di energia per tutti i velocisti, buoni e non, dell'universo DC. Tentando di fondersi con essa il nostro verrà catapultato nel futuro e poi di nuovo nel passato, divenendo una sorta di viaggiatore temporale; difatti questi suoi continui tentativi di entrare nella cosiddetta "Forza della Velocità" lo porteranno a vivere in diversi fasi temporali dell'universo DC, dando quindi vita a diverse carriere da super eroe con diversi nomi di battaglia. Considerato una sorta di maestro Zen della velocità, avrà modo di fare da mentore, in diverse epoche, ad altrettanti diversi eroi velocisti, tra cui il primo Flash della Golden Age (Jay Garrick) o il collega Johnny Quick, a cavallo tra gli anni '30 e gli anni '40. In epoca moderna invece avrà modo di allenare all'uso della super velocità sia Wally West/Flash che il giovanissimo eroe chiamato Impulse, alias Bart Allen. Successivamente, in un'avventura del 2002 avvenuta sulle pagine della testata del giovane Impulse, verrà posseduto dallo spirito di un super criminale della Golden Age chiamato Rival, che posseduto il corpo dell'eroe fuggirà con lui nel futuro perdendosi nel flusso temporale. Infine, sulla mini serie The Flash: Rebirth del 2009, verrà riportato indietro grazie all'intervento di Barry Allen (il secondo storico Flash) che lo aiuterà a uscire dalla cosiddetta "Speed Force Negativa" controllata dal diabolico Professor Zoom


DASH DARTWELL THE HUMAN METEOR (1941 Centaur Publications)
E arriviamo infine al 1941 con l'ultimo dei nostri super velocisti, il saettante Human Meteor della Centaur Publication, nato nell'Ottobre del 1941 sulle pagine di Amazing Man Comics #22. Un eroe questo dalla vita velocissima quanto brevissima, avendo al suo attivo soltanto due storie comparse su Amazing Man Comics. Il nostro sfortunato eroe rispondeva in origine al nome di Dash Dartwell, un atleta universitario della Dravrha University a cui verranno somministrate delle particolari compresse dal suo professore di biochimica, il dottor Drew Moss; queste compresse speciali, ribattezzate "Metabo", gli conferiranno incredibili poteri legati alla velocità uniti a un incredibile capacità sovrumana di recupero fisico e motorio. Purtroppo però l'effetto delle prodigiose compresse durava per un tempo relativamente breve (un po' come la famosa pillola "Miraclo" dell'Hourman della DC Comics) e quindi il nostro Dash necessitava di assunzioni ristrette nel tempo onde poter usufruire dei suoi fantastici poteri. Poteri che inizialmente userà per vincere una gara di atletica universitaria stabilendo al contempo ben quattro record mondiali! Da quel momento la stampa tutta lo ribattezzerà Human Meteor, un nomignolo che il nostro deciderà poi di adottare nel momento in cui inizierà a usare i suoi incredibili poteri per combattere il male in ogni sua forma. Tolto uno scontro con il malvagio criminale chiamato Slug, di lui non si avranno altre notizie o particolari imprese, andando a scomparire con il #22 di Amazing Man Comics. Tolte due timide incursioni su Stars And Stripes Comics #2 e The Arrow #3, rispettivamente del Maggio 1941 e Ottobre 1941, di lui si perderanno definitivamente le tracce in un ultimo atletico super sprint!

Nessun commento:

Posta un commento