Nati il 4 Luglio: tutti (o quasi tutti) i "fratelli" di Captain America, dalla Golden Age in poi. Parte Quarta

Quarto appuntamento con il nostro viaggio all'interno del colorato mondo composto dai portatori di Bandiera Americana in costume (per le precedenti puntate andate pure qui, qui e qui). 
Il freddo Dicembre del 1944 che avrebbe contraddistinto la grande offensiva delle Ardenne, o il tremendo assedio di Bastogne, erano ancora lontani; un altro Dicembre, quello del '41, tracciava invece un netto solco nella vita della Nazione Americana e dei suoi giovani abitanti. Precisamente all'alba del 7 Dicembre 1941, il tragico attacco della marina Imperiale Giapponese nei confronti delle installazioni militari Americane di stanza a Pearl Harbor, segnava definitivamente l'ufficiale entrata in guerra degli Stati Uniti nel devastante conflitto che stava scuotendo il vecchio continente. Un Natale sicuramente triste, ma che non fece perdere d'animo le volenterose case editrici del periodo, portandole a sfornare una ridda di nuovi supereroi da lasciare sotto l'albero di Natale dei giovani lettori di quegli anni così difficili.

Sin dalla nascita di The Shield, primo supereroe ad indossare i colori della bandiera, e successivamente con lo stesso Captain America, i nostri eroi a stelle e strisce erano già da tempo entrati virtualmente in guerra, sia per propaganda, moda o puro atto dovuto alla Nazione; spesso contrastando infiltrazioni Nazi su suolo Americano o scienziati folli misti ad improbabili assassini Samurai Nipponici; a volte invece combattendo direttamente al fronte aiutando gli eserciti alleati, e non ultimo, assestando magari anche un bel pugno in faccia all'odiato Zio Adolf in persona! 
Ma dopo quel triste 7 Dicembre la musica iniziò a cambiare. I nostri eroi stavolta, pur continuando la loro personale guerra di routine sulle pagine dei numerosi comic books distribuiti nelle centinaia di edicole e store d'America, fecero un inedito salto di qualità. Questa volta si recarono direttamente e "fisicamente" sul vero fronte di guerra, regalando supporto e compagnia a quei giovani Americani che si erano arruolati per difendere il proprio paese...quindi non più soltanto pagine colorate sfogliate al sicuro delle proprie case dai fedeli giovani lettori di un tempo che erano rimasti a casa, ma anche pagine ingiallite e svolazzanti riposte tra un elmetto e un fucile all'interno di una trincea. 
Se nella precedente puntata avevamo esplorato l'autunno caldo del 1941, questa volta i freddi venti di guerra ci porteranno direttamente alle soglie del 1942, con un altra serie di characters minori in costume rosso e blu, che volente o nolente, si trovarono a nascere nel momento più critico della storia degli Stati Uniti. Dunque copritevi bene, indossate elmetto ed anfibi da neve, e iniziamo...




FLAG-MAN (Captain "Major" Hornet) Holyoke Publishing Dicembre 1941
Flag Man on Captain Aero Comics #1 - holyoke publishing 1941
E dato che la bandiere a stelle e strisce sono il punto forte degli eroi nati durante gli anni della guerra, perché non iniziare con l'ennesimo character a tema?! Ecco quindi arrivare – dopo il Captain Flag della MLJ Comics e il The Flag della Ace Periodicals – un altro eroe che si fregiava del glorioso vessillo...Flag-Man! Nato sulle pagine di Captain Aero Comics #1 edito dalla Holyoke Publishing nel Dicembre del 1941, Flag-Man vede ai testi e ai disegni i fumettisti Allen Ulmer e Ray Willner, seppur nella sua vita editoriale – composta di ben 13 numeri – altri artisti abbiano apposto la loro firma sulle avventure dell'eroica "bandiera umana"; tra questi vale la pena ricordare l'artista Charles Quinlan, già al lavoro su Catman e Miss Victory, ed un giovanissimo e già talentuoso Joe Kubert
Flag Man - art by Joe Kubert (captain aero comics #4) Holyoke publishing 1941
Un giovanissimo Joe Kubert sulle pagine di Captain Aero #4
La breve storia di Flag-Man vede in origine il Capitano – poi divenuto Maggiore – Hornet, assistente personale del presidente degli Stati Uniti. Già strenuo cacciatore di Nazisti infiltrati su suolo natio, questo super agente governativo adotterà in seguito l'identità mascherata di Flag-Man per agire al meglio e in completo anonimato, continuando al contempo a difendere il suo amato presidente e la nazione stessa. Come Flag-Man ebbe modo di combattere quei nemici che non potevano essere affrontati regolarmente dagli organi militari o dalle leggi nazionali, dando in più – ovviamente – il suo valoroso contributo al conflitto mondiale in corso partecipando a pericolose missioni sia sul fronte interno che in quello del Pacifico. Ad aiutarlo nella sua missione vi era la giovane spalla Rusty, un ragazzo agile e scattante che lo seguiva in ogni avventura; insieme i due guidavano anche una velocissima vettura speciale di colore verde chiamata semplicemente Super-Car. Flag-Man e Rusty, nonostante fossero molto agili e capaci di incredibili prodezze, non erano dotati di nessun potere speciale, seppur in più di un occasione Flag-Man fosse stato visto piegare delle sbarre di ferro con la sola forza delle mani. 



THE LIBERATOR (Dr. Nelson Drew) Nedor Publishing Dicembre 1941
The Liberator on Exciting Comics #15 - Nedor Publishing 1941
Nato sulle pagine di Exciting Comics #15 del Dicembre 1941, per la Nedor Publishing, The Liberator nasconde l'identità del mite Dottor Nelson Drew, insegnante di chimica alla Claflin University, che scoperta un antica formula Egizia chiamata Lamesis, si ritroverà trasformato nel fisico e nella mente nell'uomo perfetto, al culmine della potenza fisica, dotato di incredibile forza, velocità e invulnerabilità. Questa prodigiosa trasformazione però non era esente da strascichi fisici; difatti il corpo del nostro era ogni volta sottoposto ad uno stress e dolore enorme, soprattutto per la repentina mutazione di muscoli e ossa (Insomma, un po' come il dolore patito dal protagonista di An American Werewolf in London, cult del cinema Horror diretto da John Landis nel 1981). In più, il magico effetto mutageno a volte poteva scomparire all'improvviso e nei momenti meno indicati, lasciando così inerme e dolorante il povero Dottor Drew. Comunque, dolori fisici e mentali a parte, nei patriottici panni di Liberator il buon Dottore diede comunque il suo modesto contributo durante il conflitto mondiale in corso, riuscendo in più di un occasione a sventare i piani delle cellule Naziste infiltrate in America. 
The Liberator sulle pagine di Terra Obscura #3,
interessante spin off legato alla serie Tom Strong
Rimasti tuttora nel totale mistero i nomi degli autori coinvolti nella stesura delle sue avventure, le pubblicazioni di questo eroico liberatore della Nazione Americana videro la loro conclusione nell'ottobre del 1944 sul #35 di Exciting Comics. Soltanto nei lontani anni 2000 questo stravagante eroe dai colori Nazionalistici verrà riportato in auge. La prima incursione è nel Giugno del 2001 su Tom Strong #12, originale creatura cartacea dello scrittore Britannico Alan Moore; in questa nuova veste il valoroso Liberator, risvegliatosi dopo ben 30 anni di animazione sospesa, diviene membro integrante del gruppo denominato SMASH, un organizzazione votata alla scienza e composta da decine di ex supereroi e characters – come lo stesso Liberator d'altronde – della defunta Nedor Publishing durante i gloriosi anni della Golden Age. 
The Liberator ritratto da Alex Ross per Project Superpowers
Ultima, ma non meno importante, è la nuova vita che Liberator ha trovato nel 2008 sulle pagine della miniserie Project Superpowers edita dalla Dynamite Entertainment. In questa nuova avventura – che vede alla regia gli artisti Alex Ross e Jim KruegerLiberator, dopo decenni passati rinchiuso nella mistica urna di Pandora insieme ad altri suoi colleghi eroi della Golden Age, entrerà a far parte di un selezionato gruppo di eroi a tema patriottico messo a difesa degli Stati Uniti d'America e del loro presidente; compito che svolgeranno a tutti i costi, anche se questo comporterà il metterli contro i loro ex compagni d'avventure durante i lontani anni della seconda guerra mondiale. 




CAPTAIN FIGHT (Jeff Crocket) Fiction House Dicembre 1941
Nonostante il caldo Autunno del 1941 avesse segnato l'esordio dell'alieno Super American – vero pezzo da novanta della Fiction House in tema di eroi e supereroi patriottici – la casa editrice Newyorkese fondata da John B. Kelly e John W. Glenister decise che forse era ancora il caso di cavalcare l'onda lunga degli eroi a stelle e strisce, e così, nel Dicembre del 1941, su Fight Comics #16 – quindi appena un numero dopo l'esordio di Super American – per i testi dello sceneggiatore Clark Ritchie e i disegni del fumettista Rudy Palais, prendeva vita il modesto ma solerte Captain Fight! 
Captain Fight from Fight Comics #16 fiction house comics 1941
Jeff Crocket entra in azione come Captain Fight su Fight Comics #16
Sotto il costume un po' essenziale – e un poco privo di fantasia – di Captain Fight, si celava l'identità di Jeff Crocket, un noto campione di pugilato e acrobata olimpico che lavorava come preparatore atletico all'interno della rinomata Freeville High School. Le motivazioni che portarono questo aitante "professore" ad indossare un costume e combattere per il proprio paese, non erano legate a chissà quale evento scatenante o prodigioso...no, il buon Jeff voleva soltanto che i suoi studenti ed atleti in erba avessero una figura di riferimento a cui volgere il loro sguardo durante il conflitto mondiale in corso, una figura che avrebbe suscitato in loro un fervente spirito patriottico e un innato coraggio e sprezzo del pericolo. Fu così che iniziando la sua novella carriera di Eroe della Nazione, con il nome di Captain Fight, prese a combattere in ogni angolo d'America qualunque minaccia possibile, che fossero semplici gaglioffi e criminali, o peggio ancora, supercriminali dell'Asse infiltrati su suolo Americano. Ad aiutarlo in questa sacra missione vi era il giovanissimo partner e sidekick Yank Adams, un suo studente che, nonostante il camuffamento dell'improvvisato costume di Jeff, riconobbe il suo insegnante di atletica sotto la maschera del vigoroso Captain Fight, decidendo di conseguenza di seguirlo nelle sue imprese eroiche. E tanto per rimanere in famiglia, la sorella di Yank, la bellissima Beth, iniziò ad uscire con Jeff, divenendone con il passare del tempo la sua fidanzata e compagna di avventure.
Il giovane Yank scopre l'identità segreta del
suo professore...l'inizio di una grande avventura!
Captain Fight, a differenza del possente e invulnerabile collega Super American, non aveva nessun super potere di sorta; a motivarlo e a donargli la sua fantastica tempra era soltanto una sconfinata volontà e cieca abnegazione verso il suo paese, portandolo in più di un occasione a compiere gesti atletici che spesso sconfinavano nell'eccezionale, superando di gran lunga i limiti della condizione umana. Ovviamente, come tutti gli eroi che si rispettino, anche il nostro Capitano aveva dei nemici ricorrenti e fastidiosi; i più interessanti erano senz'altro lo sfregiato e bieco Smiler – chiamato così proprio per il truce ghigno con annessa cicatrice che segnava il suo volto – e l'astuto e infido Blitz, un agente Nazista infiltrato che ricorreva spesso e volentieri all'uso di gas lacrimogeni e armi da fuoco. 




GREAT DEFENDER (Stormy Foster) Quality Comics Dicembre 1941
Great Defender from Hit Comics #18 quality comics 1941
Rimaniamo sempre sulla scia di eroi con improbabili costumi sportivi e patriottici – come il precedente Captain Fight – parlando di Great Defender! 
Questo scanzonato eroe in costume esordisce con forza già dalla copertina di Hit Comics #18, testata edita dalla Quality Comics nel Dicembre del 1941, che ne segna a tutti gli effetti l'inizio della sua vita editoriale. Ai testi e ai disegni di Great Defender c'è il poliedrico fumettista Maxwell Elkan, artista che aveva già al suo attivo importanti collaborazioni con case editrici quali Fawcett Comics e Fiction House. Elkan fu nella sua carriera disegnatore molto versatile ed eclettico, caratteristiche che nella realizzazione di Great Defender furono molto importanti, soprattutto per come l'artista, con pochi semplici ed efficaci tocchi, riuscisse a creare una distinzione netta tra l'identità civile di Great Defender e il suo alter ego mascherato...
Stormy Foster assume la sua miracolosa vitamina
entrando in azione come il possente Great Defender
Ma chi era, per l'appunto, Great Defender quando era in "borghese"?
Sotto gli improbabili panni dello svampito eroe vi era l'assistente farmacista Stormy Foster, giovanottone che lavorava per un importante casa farmaceutica chiamata Vaughan's Rate Drugs, la cui sede si trovava in un imprecisata località della solare California. Questa sede era gestita dall'anziano Dottor Vaughan, di cui il nostro Stormy era il suo fedele braccio destro, per cosi dire. Stormy, giovane mite e leale, sempre pronto a spaccarsi la schiena sul lavoro e dotato di una grande volontà nella ricerca farmaceutica, un bel giorno scoprì una particolare e innovativa vitamina che, se ingerita, avrebbe conferito capacità sovrumane. Assunta la prodigiosa vitamina, Stormy, dotato ora di poteri al di sopra dei limiti canonici umani, decise di intraprendere la simpatica carriera di eroe mascherato a stelle e strisce con il nome da battaglia di Great Defender. L'effetto della vitamina aveva però dei limiti, e dopo un po' di tempo esauriva il suo effetto, facendo tornare Stormy un semplice farmacista. A tal proposito è interessante notare come la dinamica della vitamina e i conseguenti poteri a "scadenza" avesse dei forti richiami con due characters precedenti alla nascita di Great Defender: l'eroe Hourman – storico membro della Justice Society of America – con la sua sensazionale particella chiamata Miraclo, ed il Blue Beetle della Fox Feature Syndicate con la sua famigerata "vitamina X2"...insomma, i soliti corsi e ricorsi storici avvenuti una moltitudine di volte nella lunga storia dei Comics. 
Oltre ai suoi poteri sovrumani Great Defender era munito anche
di una particolare pistola a gas paralizzante di sua invenzione
Comunque, originalità di poteri o no, Great Defender seppe comunque dare il suo caparbio contributo nella lotta ai malviventi e alle infiltrazioni nefaste attuate dalle potenze dell'Asse su suolo Americano. Ad aiutarlo nelle sue missioni vi era Ah Choo, un ragazzo Cino-Americano che lavorava per una vicina farmacia rivale, e che rimaneva l'unico a sapere della doppia vita di Stormy, che a tutti gli effetti, agli occhi del suo datore di lavoro, il Dottor Vaughan, rimaneva un semplice e a volte impacciato assistente farmacista a cui chiedere qualsiasi favore lavorativo pur di mantenere l'attività in funzione. La cosa curiosa era che il Dottor Vaughan veniva gabbato con poco; difatti a Stormy bastava indossare un paio di occhiali – in stile Clark Kent – per distinguersi dalla sua controparte mascherata, che invece indossava dei simpatici baffetti alla Clark Gable per distanziarsi al tempo stesso dalla sua controparte civile. Great Defender non riapparve più su nessuna testata, e anche in seguito all'acquisizione della Quality da parte del colosso DC Comics, non ebbe mai una seconda opportunità di tornare in azione. 




GHOST OF FLANDERS (Rip Graves) Quality Comics Dicembre 1941
Rimaniamo sulle pagine di Hit Comics #18 – albo che vedeva il debutto di Great Defender – per la nascita di un altro battagliero combattente in costume: Ghost of Flanders! 
Questo singolare – e un po' ridicolo a dire il vero – eroe di guerra, nasce perlopiù come simbolo collegato alla Prima Guerra Mondiale e alla storica battaglia, con conseguente carneficina, accaduta nei dintorni di Ypres, cittadina Belga ubicata nella vasta regione delle Fiandre; zona questa che ancora oggi è ricordata per i suoi sterminati campi di papaveri rossi allora costellati dalla croci bianche delle centinaia di soldati morti e seppelliti – o meglio dire abbandonati – sul posto. Proprio da questo evento, e da un poema composto dall'ex colonnello e poeta canadese John McCrae (In Flanders Fields 1919) divenuto con il tempo popolarissimo, che prende vita il personaggio di Ghost of Flanders. A scriverne e disegnarne le gesta era il fumettista George Brenner, già noto per aver dato vita nel 1936 al primo Character mascherato mai apparso sulle pagine di un Comic Book: il vigilante The Clock (seppur non fosse il primo vendicatore mascherato in assoluto, Shadow e Zorro per esempio erano apparsi ben prima di lui, ma solamente sulle riviste Pulp, e non all'interno di veri e propri Comic Books). Ma torniamo al nostro spirito delle Fiandre... 
Ghost of Flanders - Hit Comics #18 quality comics 1941
Le singolari origini e l'improbabile costume
di Ghost of Flanders su Hit Comics #18
Ghost of Flanders - Hit Comics #18 quality comics 1941
Il nostro eroe di guerra all'anagrafe rispondeva al nome di Rip Graves, soldato ritenuto morto per errore durante la Prima Guerra Mondiale nella regione delle Fiandre. Tornato in patria il povero Rip scoprì, con suo sommo stupore, di essere stato onorato come uno dei tantissimi Militi Ignoti sepolti nel cimitero di Arlington in Virginia. Appresa e assimilata la sconvolgente nuova realtà, deciderà da quel momento in poi di continuare a far creder al mondo intero e alla sua stessa famiglia di essere morto, e all'entrata degli Stati Uniti nel secondo conflitto mondiale inizierà una nuova vita fatta di clandestinità ed eroismo, sempre teso a difendere i valori di pace e giustizia Americana; costruitosi un rifugio segreto proprio sotto il monumento ai Militi Ignoti, e adottando da quel momento in poi il nome di battaglia di Ghost of Flanders – in onore degli ex commilitoni morti nella lontana regione Belga – condurrà la sua personale lotta al crimine e agli incursori Giapponesi e Tedeschi all'interno degli Stati Uniti d'America. 
Nonostante la sua mitica aura "spiritata", Ghost of Flanders non era dotato di nessun potere speciale, apparendo quindi semplicemente come un uomo ben allenato e dotato di una spiccata agilità. A completare il suo "armamentario" vi era un vistoso elmetto protettivo, una baionetta, e un inutile quanto ridicolo Dickey, sorta di finta camicia che ai tempi veniva indossata sotto lo smoking...insomma, tra il ridicolo e il poco utile c'era l'imbarazzo della scelta. Chissà, forse sarà stata proprio questa sua improbabile foggia a determinare la chiusura anticipata delle sue avventure sul #25 di Hit Comics.




V-MAN (Jerry Steele) Fox Feature Syndicate Gennaio 1942
Personaggio nato esclusivamente per la propaganda bellica – ma non era certo l'unico come abbiamo visto in questo nostro viaggio – è sicuramente V-Man, eroe in costume della Fox Feature Syndicate che si prefiggeva il compito di arrivare direttamente ai giovanissimi dell'epoca, sia maschi che femmine, attraverso un curioso fan club rivolto ai lettori, in questo caso chiamati affettuosamente V-Boys e V-GirlsV-Man, il cui titolo della testata era indicato come "V...– Comics" (i tre punti ed il puntino, tipici del codice Morse, rappresentavano appunto la lettera V) nasce nel Gennaio 1942 sulle pagine di V...– Comics #1 ad opera dei fumettisti Jay Foster e Ramona Patenaude; la serie però, nonostante il battage pubblicitario ed il tentativo di arrivare in maniera complice ai giovani dell'epoca, non avrà il successo sperato, arrivando a chiudere i battenti dopo solo due numeri.
V-Man - V...– Comics #1 fox feature syndicate 1942
La cruenta fucilazione di Jerry Steele e la sua successiva "rinascita" su  V...-Comics #1
V-Man - V...– Comics #1 fox feature syndicate 1942
La storia di V-Man – simile a molte altre del periodo – narrava del volenteroso Jerry Steele, asso dell'aviazione Americana che aveva combattuto durante la Seconda Guerra Mondiale insieme al glorioso American Eagle Squadron. In una di queste pericolosissime missioni su suolo Europeo verrà catturato dall'esercito Tedesco e sbattuto dentro un campo di concentramento dove verrà vessato e torturato. Successivamente, in un tentativo di evasione da parte di altri prigionieri del campo, Jerry, che aveva cercato di distrarre i soldati Tedeschi per favorire la fuga dei suoi compagni, verrà preso e fucilato sul posto. Il suo corpo, buttato come pattume in una fossa comune fuori dal campo di concentramento, verrà in seguito recuperato da un misterioso contadino, che come per miracolo, risveglierà Jerry dal sonno dei morti grazie ad una segreta quanto prodigiosa pozione. Riusciti ambedue a sfuggire alle strette maglie delle pattuglie Naziste, i due si recheranno infine in Cecoslovacchia; qui il misterioso contadino si rivelerà essere Padre Duroc, sedicente leader del V-Group, un organizzazione segreta internazionale antinazista. Nei tre mesi successivi Padre Duroc sottoporrà Jerry a dei particolari trattamenti a base di sostanze chimiche che fortificheranno non poco il fisico dell'ex pilota, che una volta tornato in forma, riceverà in dono anche uno speciale costume che avrebbe ulteriormente amplificato le sue capacità fisiche e mentali.  
V-Man e i fedeli V-Boys intenti a reclutare i giovani lettori del periodo
Tornato in America nella sua nuova identità di V-Man, Jerry inizierà un opera di reclutamento tra i ragazzini dei bassofondi, creando un associazione chiamata V-Boys Defense Corps; questi giovanissimi difensori della libertà diverranno con il tempo i maggiori assistenti di V-Man, che riusciva a tenersi in collegamento con loro grazie ad un particolare anello transistor che fungeva anche da video bidirezionale...una sorta di mini smartphone ante litteram! Come appare ovvio, il V-Boys Defense Corps era anche il nome del vero fan club messo in piedi dalla Fox Feature Syndicate per reclutare e fidelizzare i giovani lettori di V...-Comics.
Jerry, in tutto questo suo bel da fare, aveva anche il tempo di stringere relazioni sentimentali; la più importante era quella con la giovane e avvenente Ginger Dare, che a differenza dei gagliardi V-Boys, non era a conoscenza della doppia identità del suo amato, continuando quindi a credere sempre di avere a che fare con un semplice smidollato e disertore...ahhh, quando l'intuito femminile non sempre risulta infallibile.
Dopo la chiusura di V...-Comics, e tolte alcune brevi apparizioni sulla testata del collega Blue Beetle, di V-Man non si avranno più notizie. Ci sarà solo un altro character, sempre edito dalla Fox Feature Syndicate, che in un certo qual modo andrà a riprendere, in modalità clone, le fattezze e i simboli dell'originale V-Man: trattasi di Puppeteer, detto anche Captain V, supereroe apparso nel 1944 sulle pagine di All Top Comics #1. Dotato di super forza e super velocità grazie al prodigioso raggio a forma di V stampato sul suo petto, l'identità segreta di questo nuovo eroe era quella dell'ex Capitano Alan Dale, di professione burattinaio. Ad affiancarlo nelle sue avventure vi era Raven, una particolare Aquila parlante che sapeva suonare la quinta sinfonia di Beethoven su di un organo a canne situato nel negozio di marionette di Alan. Insomma, stranezze e singolarità al limite del ridicolo, e di cui la Golden Age era spesso strapiena. 
Un avvilito V-Man in quarantena sulle pagine di Project Superpowers #5 
Per rivedere a tutti gli effetti l'originale V-Man in azione bisognerà aspettare il 2008, sulle pagine di Project Superpowers della Dynaimte Entertainment, ambiziosa opera editoriale del solito dinamico duo Alex Ross e Jim Krueger. In questa nuova incarnazione editoriale, V-Man, dopo essere rimasto intrappolato per decenni dentro la mistica urna di Pandora, ne esce totalmente trasformato e soprattutto infetto; chiunque provi ad avvicinarsi all'ex eroe infatti rischia ogni volta di ammalarsi gravemente, portando così le autorità a sottoporre ad una coatta quarantena il povero V-Man. Insomma, di certo non un bel ritorno in grande stile per lui...uscire da una lunga prigionia, sia editoriale che narrativa, per ritrovarsi poi a vivere una sorta di vita agli "arresti domiciliari".

1 commento:

  1. Hola Zak! Fai girare questo articolo (Viva la Libertà):

    https://comixarchive1.blogspot.com/2021/12/boselli-e-lumento-dei-prezzi-alla.html

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