Proseguiamo il nostro cammino a stelle e strisce con questa terza immersione tra i coraggiosi fratelli minori del valoroso Captain America (per la Prima e la seconda parte di questo nostro viaggio a puntate vi rimando qui e qui). Stavolta, a livello cronologico, entreremo nell'autunno caldo del 1941, che a livello di produzioni ed esordio su cartaceo di fieri eroi della nazione non è certo da meno rispetto al boom estivo del '41 trattato nelle precedenti prime due puntate.
Tra capitani coraggiosi, altezzosi super Americani, bandiere umane mascherate e giovani scavezzacollo agghindati di rosso bianco e blu, anche stavolta entreremo a conoscenza di un simpatico quanto improbabile sottobosco di eroi sempre pronti a dare la vita per il proprio paese! Quindi, senza indugio alcuno, rimettiamoci in marcia sul nostro coloratissimo carro armato delle libertà e iniziamo!
CAPTAIN COURAGEOUS Ace Periodicals Settembre 1941
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Lo scattante Captain Courageous domina la cover di Banner Comics #4 |
Dato che il coraggio è sempre stato elemento essenziale per i nostri combattenti della libertà in maschera, non potevamo non iniziare con il simbolo per eccellenza di quel coraggio, di nome e di fatto... Captain Courageos! Apparso su Banner Comics #3 della Ace Periodicals nel Settembre 1941, Captain Courageous, come i suoi illustri colleghi Uncle Sam e Unknown Soldier, è un essere soprannaturale, o meglio dire un vero e proprio spirito incarnato del coraggio Americano, che si manifestava ogni qual volta i volenterosi uomini e donne Americane avessero avuto bisogno di quel briciolo di coraggio in più necessario a risolvere un impresa apparentemente impossibile; proprio durante la seconda guerra mondiale il bisogno di coraggio era quanto mai necessario a rinvigorire lo spirito provato delle truppe al fronte e nei cittadini rimasti a casa, e per questo il buon Capitano rispose prontamente all'appello andando in soccorso delle forze alleate. Dotato di poteri come volo, super forza, invulnerabilità e capacità di sopravvivere anche sott'acqua (forse per questo particolare una stella marina come maschera?) il nostro coraggioso combattente affronterà diversi nemici – oltre alle solite marmaglie Naziste – di cui i più temibili erano senz'altro il terribile Captain Nippo, dotato di una temibile mano uncinata e al comando di un esercito di ferali scimmie bianche ammaestrate; ed il letale Shinto Samurai, esperto di lame e arti marziali.  |
Captain Courageous, ritratto da Alex Ross, su Project Superpowers |
Oltre ad apparire su Banner Comics, il buon Captain Courageous ebbe la gloria di una testata a suo nome nel Marzo del 1942 (durata invero solo un numero) e numerose apparizioni su altri comic books della Ace Periodicals come Ace Four Favorites e Super Mistery Comics; proprio su quest'ultimo smetterà i panni del supereroe e inizierà una carriera come semplice Capitano di Marina aiutando le truppe Americane a mettere in sicurezza l'ormai occupato Giappone. Per ragioni non del tutto note, il nostro ex spirito del coraggio trascorrerà il resto della sua vita senza più poteri, andando avanti come un semplice – e comunque sempre coraggioso – essere umano.
Lo ritroveremo molti anni più tardi, nel 2008, su Project Superpowers, mini serie della Dynamite Entertainment che riportava agli antichi fasti vecchi eroi dimenticati della Golden Age. Qui Captain Courageous, ritornato in piena forma e completo dei suoi superpoteri, entrerà a far parte del gruppo chiamato Super Mistery Men.
CAPTAIN FLAG (Tom Townsed) MLJ Comics Settembre 1941

Proseguiamo con un altro Capitano, che fa della Bandiera a stelle e strisce un vero e proprio motivo di vanto... Captain Flag!
Come abbiamo visto nelle puntate precedenti, i super eroi dell'epoca che indossavano con vanto la bandiera Americana erano davvero parecchi...basti pensare al capostipite The Shield, apparso ben due anni prima dell'attacco a Pearl Harbor, e primo Characters in costume a indossare i colori nazionali, anticipando addirittura lo stesso Captain America. Un primato questo attribuibile esclusivamente alla casa editrice MLJ Comics, che cavalcando il successo di The Shield, non ci pensò un attimo a sfornare dei nuovi e scintillanti eroi a tema; uno di questi, contemporaneo allo stesso The Shield, fu proprio Captain Flag. Apparso per la prima volta nel Settembre del 1941 su Blue Ribbon Comics #16, inizialmente questo variopinto Character condivideva le copertine con il ben più famoso supereroe Mr. Justice, per poi arrivare a prendere totalmente la ribalta con il #19 di Blue Ribbon Comics, affiancato in copertina dalla sua fedele Aquila Yank.
La storia delle origini di Captain Flag – inizialmente scritte dallo sceneggiatore Joe Blair e disegnate dal fumettista Lee Streeter – era alquanto bizzarra anche per gli standard soliti dei supereroi dell'epoca...ma andiamo con ordine.  |
Le Origini e l'eroica vendetta di Captain Flag su Blue Ribbon comics #16 |
Inizialmente il nostro era il giovane Tom Townsed, dissoluto playboy e rampollo di una ricca famiglia che doveva le sue ricchezze alle invenzioni del padre di Tom. Tutto procedeva bene nella vita del giovane Tom, tra agi e sregolatezze, fino a quando l'anziano padre non fu rapito da un criminale chiamato Black Hand, bieco e mostruoso figuro che intendeva estorcere all'anziano inventore i segreti delle sue ultime redditizie scoperte. Tom, che era stato coinvolto nel rapimento, cercò in tutti i modi di capovolgere la situazione e salvare suo padre, ma essendo uno smidollato e poco avvezzo allo scontro fisico, fallì miseramente. Tutto ciò che guadagnò dal suo maldestro intervento fu solo il repentino assassinio del padre davanti ai suoi occhi. Inorridito e scioccato dalla vista di quell'atto di barbarie, un attonito Tom fu tratto in salvo da un Aquila, che chissà come e perché, passava di lì. A conti fatti il salvifico pennuto aveva sottratto il giovane da morte certa, portandolo con se nel suo nido e iniziandolo a nutrire come fosse uno dei suoi cuccioli (lo so, qualcuno avrà già iniziato a ridere, ma fidatevi, non è la prima volta che ci imbattiamo in origini a dir poco singolari su codesto blog, anche se questa, forse, le batte tutte). Comunque sia, com'è e come non è, il nostro Tom, aiutato dalle amorevoli cure dell'Aquila, la particolare "dieta" animale, l'aria salubre d'alta montagna e i duri allenamenti a cui si sottoponeva sotto l'occhio vigile del fiero pennuto, divenne ben presto un uomo al massimo della potenza fisica. Venuto in possesso di una bandiera Americana portata dallo svolazzante "genitore adottivo", il nostro Tom iniziò una fitta opera di taglia e cuci confezionandosi un bel costume a strisce con una bella stella bianca sul petto. Ribattezzatosi Captain Flag, e ritornato nella civiltà insieme al fedele Yank (così aveva nel mentre ribattezzato la fiera Aquila) inizierà una dura lotta al crimine iniziando proprio con lo stanare l'assassino di suo padre, il criminale Black Hand.
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Captain Flag e i suoi colleghi Ultra-Men su Mighty Crusaders #5 |
La carriera di Captain Flag, tra una scazzottata e qualche piccolo intervento nel conflitto mondiale in corso, si concluse nel Marzo del 1942 dopo ben sette numeri di Blue Ribbon Comics, e non fu più avvistato dai radar delle principali edicole Americane fino all'aprile del 1966, quando fu riportato in auge su Mighty Crusaders #4, comic book edito dalla Archie Comics (ex MLJ comics). L'intento della Archie Comics era quella di creare, o perlomeno riportare in vita, dei supereroi un po' più "Camp" onde cavalcare il successo del programma televisivo su Batman che impazzava in quegli stessi anni su tutti gli schermi televisivi d'America. Per questo decise di allestire un super gruppo composto da vecchie glorie in costume risalenti ai ruggenti e infiammati anni '40. Tra questi spiccavano Characters in costume come il celebre The Shield, il silenzioso Black Hood, l'acuto e scaltro The Web, e lo scattante The Fox; proprio con questi ultimi due il nostro Captain Flag instaurò una proficua alleanza formando il competitivo super gruppo denominato Ultra-Men sul #5 di Mighty Crusaders.
LONE WARRIOR (Stan Carter) Ace Periodicals Settembre 1941
Subito dopo Captain Flag e Captain Courageous era inevitabile non spendere due veloci paroline su di un Character un po' sfigato e minore che fungeva quasi da ruota di scorta dello stesso Captain Courageous... l'anonimo Lone Warrior! Se pensiamo che già Captain Courageous era una sorta di mascotte di super eroi ben più blasonati della Ace Periodicals, immaginiamoci come poteva sentirsi il povero Lone Warrior, che come recita il suo nome, forse un pochino solo ci si sentiva davvero. Comunque, bando alle ciance, e iniziamo col dire che Lone Warrior nasce quasi come una sorta di richiesta da parte di alcuni editori della Ace di replicare sfacciatamente – come fosse stato l'unico in quel periodo – il successo del Captain America Timely/Marvel, creando un eroe in costumi nazionalistici che disponesse anche di una spalla, o sidekick, abbastanza simile allo storico Bucky Barnes.
Lone Warrior nasce quindi nel Settembre del
1941 su
Banner Comics #3, in concomitanza con il collega
Captain Courageous, e senza dei veri e propri autori citati nei credits; quindi, a tuttora, non è dato sapere chi fossero gli artisti che lavorarono alla sua creazione. Solo una cosa è certa...la sua durata. Difatti il nostro eroe solitario durò soltanto quattro numeri di
Banner Comics, ritornando perciò velocemente nel nulla da cui era nato.
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Lone Warrior e Dicky entrano in azione su Banner Comics#3 |
Due brevi cenni sulla sua biografia sono però dovuti:
Lone Warrior, all'anagrafe
Stan Carter, era il figlio di uno scienziato che aveva sviluppato un mirabolante e sperimentale "elisir del potere" da poter iniettare a
Stan e a suo fratello minore
Dicky. La circolazione dello sperimentale composto nelle vene e nel corpo dei due giovani fratelli non fu semplice e indolore, difatti pur avendogli fatto guadagnare forza e velocità superiori, il siero lasciò sul loro corpo delle vistose cicatrici a forma di "W" sul petto di entrambi. Per nulla scoraggiati da questa menomazione fisica e dal subentro delle nuove mirabolanti capacità fisiche, i due decisero di usare le loro nuove abilità al servizio del bene della nazione. Equipaggiati di un veicolo terra/acqua chiamato
Wonder Ship, il nostro vittorioso duo iniziò una solerte lotta al crimine e al nemico Tedesco che rischiava ogni giorno di minacciare la pace e la stabilità del paese. In più, non pago delle attività solitarie come supereroe a stelle e a strisce, il volenteroso
Stan offriva il suo contributo anche all'interno dell'esercito in cui era arruolato.
MAJOR VICTORY Harry 'A' Chesler Publications Ottobre 1941
E dopo ben due Capitani ed un guerriero solitario, ecco arrivare un altro "grado" all'interno della gerarchia militare super eroica...quello di
Maggiore. Parliamo infatti di
Major Victory, eroe nato sulle pagine di
Dynamic Comics #1 edito nell'ottobre del
1941 dalla casa editrice
Harry 'A' Chesler, piccola ma prolifica realtà che prendeva il nome dall'omonimo fondatore ed imprenditore
Harry Chesler, e che aveva dato lavoro sin dal
1935 ad artisti allora emergenti come
Jack Binder,
Charles Biro,
Mort Meskin,
Otto Binder e tanti altri. Ad immortalare con la sua matita le prime gesta del vittorioso
Maggiore vi era invece
Charles Sultan, all'epoca anche direttore artistico della
Chesler, una carica che manterrà dal
1940 al
1953. Nella sua breve storia editoriale
Major Victory riuscì anche ad avere una testata tutta sua, sempre nel
1941, durata però solo tre numeri.
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Major Victory in azione su Dynamic Comics #1 |
Major Victory, molto semplicemente, era solo un soldato Americano senza nome che prestava servizio come sentinella notturna nel distaccamento orientale di
Camp Courage. Una notte, notando una luce sospetta nell'armeria, si recherà ad indagare sul fenomeno solo per ritrovarsi faccia a faccia con un sabotatore nemico che, per darsi più facilmente alla fuga, gli lancerà addosso una lanterna a gas, dandogli quindi fuoco e accecandolo. Senza più vedere, e completamente a tentoni, la nostra anonima sentinella cercherà di disinnescare, senza successo, la bomba che il sabotatore aveva lasciato nell'armeria. Ucciso dalla violenta esplosione, l'eroico soldato senza nome verrà però riportato in vita dallo spirito di
Father Patriot, un entità soprannaturale che grazie al suono della campana della libertà aveva ridato integrità al corpo del povero soldato. Adottata l'identità di
Major Victory, la nostra ex sentinella inizierà una dura battaglia contro tutti i nemici dell'America, coadiuvato sempre dallo spirito di
Father Patriot, che gli fornirà anche un attrezzatissimo nascondiglio tra le montagne ed un velocissimo aereo con cui combattere le truppe nemiche. Nonostante queste origini mistiche, a differenza di altri suoi colleghi come
Uncle Sam o
Unknown Soldier,
Major Victory non era dotato di nessun potere. L'unico potere soprannaturale della sua carriera eroica fu solo quello di essere ritornato dalla morte. Stop.
THE FLAG (Jim Courtney) Ace Periodicals Ottobre 1941
Altro giro, altra corsa, e ancora bandiere...se con Captain Flag avevamo intravisto un certo "amore" per il simbolo a stelle e strisce per eccellenza, con il seguente eroe sfoceremo nell'identificazione quasi maniacale per il nobile drappo sventolante. L'eroe in questione è – o almeno pretendeva d'esserlo – egli stesso bandiera e simbolo di quell'America coinvolta nel secondo conflitto mondiale. Egli era semplicemente e necessariamente The Flag!
Nato sulle pagine di
Our Flag Comics #2, edito dalla
Ace Periodicals nell'ottobre del
1941,
The Flag condivideva le pagine della rivista antologica in questione con altri colleghi in costume dall'ovvio sapore patriottico, di cui il più famoso era il mistico e misterioso
Unknown Soldier. Durato per una manciata di numeri di
Our Flag Comics, il fiero
The Flag comparì anche sull'antologica
Ace Four Favorites, andando a fare compagnia ad altri suoi eroici colleghi quali
Magno,
The Raven,
Vulcan e ovviamente
Unknown Soldier.  |
Il saettante The Flag in azione su Our Flag Comics #2 |
The Flag, all'anagrafe Jim Courtney, era un trovatello tratto in salvo dal veterano di guerra John Courtney, un ex fabbricante di bandiere rimasto menomato durante la guerra. Un bel giorno John scoprì una singolare voglia a forma di bandiera sul corpo del piccolo Jim, e questo segno secondo lui era la prova che il ragazzo sarebbe stato sicuramente una sorta di predestinato...e così fu in effetti. Non molto tempo dopo infatti, nel giorno del suo 21° compleanno, Jim ricevette nientemeno che la visita degli spiriti di Abraham Lincoln e George Washington; i due illustri padri fondatori d'America comunicarono al giovane che da quel momento sarebbe stato dotato di una velocità superiore a quella del vento, una forza pari a quella di 100 uomini, e una discreta invulnerabilità. I nuovi poteri di Jim si manifestavano ogni qual volta la sua particolare voglia a forma di bandiera brillava, quello infatti era il segno che qualcuno stava invocando il suo aiuto. Spostandosi ovunque servisse il suo aiuto nel mondo scosso dalla guerra, il nostro Jim lasciava sempre dietro di se un inconfondibile scia stellata che annunciava a tutti il suo arrivo. In più, particolare non da poco, chiunque avesse toccato la sua speciale voglia a forma di bandiera avrebbe ottenuto per circa un ora i suoi stessi poteri.
Nella sua breve carriera da Super eroe e simbolo della nazione, The Flag combatté ovunque ci fosse bisogno del suo aiuto, dall'infuocato fronte Europeo, fino alle lontane isole del pacifico. Sul fronte interno invece dovette dapprima sventare i piani di un ricco industriale che voleva imporre un regime fascista all'interno degli Stati Uniti, e infine, come ultima impresa, riuscì a sventare lo scoppio di un potentissimo ordigno esplosivo che però lo ridusse in coma...inconveniente questo che però non durò a lungo, in quanto i suoi nobili protettori, Lincoln e Washington, lo riportarono prontamente in vita.
SUPER AMERICAN Fiction House Ottobre 1941
E dopo aver parlato di eroi in costume fissati con bandiere et similia, eccoci ad un altro rappresentante che pretendeva di essere anch'egli un eterno simbolo della sua nazione. Non con una bandiera stavolta, ma con la sua sola essenza e presenza. Un rappresentante del cittadino Americano elevato all'ennesima potenza. L'americano medio che innalza la media insomma. Un vero e proprio Americano superiore...un Super American!
Nato sulle pagine di Fight Comics #15, e uscito nell'ottobre del 1941 per la casa editrice Fiction House, Super American era il tentativo della Fiction House di coniugare la potenza del Superman della DC Comics con la fierezza ed il coraggio del Captain America della Timely/Marvel.
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L'arrivo dal futuro del potente Super American su Fight Comics #15 |
La storia di
Super American prende il via nel
1941, quando lo scienziato
Allan Bruce inventa l'avveniristico
Chronopticon, un dispositivo che permetteva di poter vedere il futuro e comunicare di conseguenza attraverso il tessuto dello spazio tempo. Lo scienziato, azionato il mirabolante macchinario, raggiunge il lontano anno
2350 ed un America popolata da uomini dotati di incredibili facoltà superiori. Vista la minaccia sempre più incombente nel suo presente del Nazismo in Europa, il trafelato scienziato, senza pensarci troppo su, fa una richiesta al presidente Americano di quel lontano futuro; la richiesta consiste nell'invio dal futuro di un campione della loro razza affinché possa aiutare le forze alleate durante la guerra in corso. Viene quindi scelto un soldato semplice del futuristico esercito e inviato indietro nel tempo per combattere le terribili forze dell'Asse. Arrivato nel nostro presente,
Super American (così viene battezzato il nostro soldato del futuro) dapprima sventa un assassinio ai danni del presidente
Roosvelt, e successivamente riesce a snidare e sconfiggere le forze nemiche annidate all'interno degli Stati Uniti, oltre ad aiutare le truppe alleate sui diversi fronti mondiali.
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Super American ed altri suoi illustri colleghi nel revival Project Superpowers |
Super American era dotato di tutti i canonici poteri appartenenti a Superman: volo, invulnerabilità, super forza, e super velocità, oltre, come accennato all'inizio, un innato spirito di sacrificio e volontà tutta americana tipica di Captain America. Purtroppo però, tra tutti questi poteri sfavillanti, non ebbe quello di resistere al passaggio del tempo, andando in pensione dopo appena quattro numeri di Fight Comics. Fortunatamente lo ritroveremo anni e anni dopo, nel 2008, anche lui coinvolto nelle trame revival di Project Superpowers, miniserie edita dalla Dynamite Entertainment.
STAR SPANGLED KID (Sylvester Pemberton) DC Comics Ottobre 1941
Bene, dopo tanti baldi uomini adulti fedeli alla patria e alla bandiera, è il turno di un ragazzo che, nonostante la giovane età, diede il suo contributo durante gli anni bui della guerra, sia come semplice eroe in costume all'inizio della sua carriera, sia come vero e proprio supereroe dotato di fantastici poteri nella sua successiva incarnazione... sto parlando del celebre Star Spangled Kid!
Seppur il suo debutto come eroe in costume sia datato Ottobre
1941 sulle pagine di
Star Spangled Comics Vol.1 #1, scritto dal celebre Jerry Siegel per le matite di
Hal Sherman, bisogna risalire almeno ad un mese prima, sulle pagine di
Action Comics #40, per la sua prima vera e propria apparizione nei panni del "civile"
Sylvester Pemberton. In questa breve storia venivamo a conoscenza del giovane ricco, e un po' annoiato,
Sylvester Pemberton, che recatosi in un cinema, farà conoscenza con il meccanico
Pat Dugan, un omone muscoloso con cui metterà al loro posto, a suon di pugni, un gruppo di facinorosi Nazistoidi che stavano contestando il tema patriottico del film proiettato in sala.
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Il dinamico duo Star and Stripesy si divertono su Star Spangled Comics #1 |
Ritroveremo poi Sylvester e l'energumeno Pat nella storia contenuta in Star Spangled Comics #1; qui i due amici, ritrovatisi nell'officina di Pat, ascolteranno un cliente dell'officina lamentarsi in merito alla presenza di troppe frange neo Naziste in America, e di quanto ci fosse stato bisogno di un simbolo che rappresentasse la Nazione e contrastasse questi pericoli nascenti. Questa esternazione diede ai due amici l'idea di indossare dei costumi che riprendessero i colori della bandiera Americana per combattere il crimine e i pericoli legati ai nemici del paese. Dapprima, costruitisi dei costumi a tema (Sylvester con un costume che riprendeva le stelle della bandiera Americana, mentre Pat con un costume che ne riprendeva le caratteristiche strisce bianche e rosse) iniziarono la loro missione in maniera separata, fino a quando, lavorando sullo stesso caso, decisero di unire le loro forze diventando il dinamico duo Star Spangled Kid and Stripesy! La caratteristica curiosa di questo duo era che stavolta la formula era invertita...stavolta non era il giovane ragazzino la spalla – il classico sidekick – ma bensì l'adulto. Forse la scelta fu dettata dal rango sociale, chissà. Non a caso il giovane rampollo Pemberton prese a lavorare come autista il gigantesco Pat, che da quel momento in poi condividerà con la ricca famiglia del giovane gli enormi spazi della villa di famiglia.
Dotati entrambi di una spiccata e innata agilità, nonché abili combattenti nel corpo a corpo, i due amici idearono una moltitudine di manovre acrobatiche che permise loro di sventare e arrestare qualsiasi mossa degli avversari di turno. La loro sinergia era tale che a tratti sembrava di combattere contro un unica entità. L'agilità di "
Kid" e la forza di "
Stripesy" erano un connubio inarrestabile. Insieme, anche grazie alle capacità meccaniche di
Pat, costruirono un particolare veicolo ribattezzato
Star Rocket Racer, una limousine modificata dotata di cupole con funzioni da elicottero e di razzo a reazione.
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Star and Stripesy, insieme ai Seven Soldiers of Victory, su Leading Comics #3 del 1942 |
La formidabile coppia di eroi entrò in seguito a far parte del team dei
Seven Soldiers of Victory, un gruppo di vigilanti mascherati composto da
Crimson Avenger,
Shining Knight,
Vigilante e il duo
Green Arrow and Spidey. Nel mentre però, nonostante le eroiche imprese con il team dei
Seven Soldiers, la loro situazione editoriale andava sempre più a scemare, al punto che già dal
#7 di
Star Spangled Comics furono sostituiti in copertina dal gruppo della
Newsboy Legion. Nonostante ciò, un po' a singhiozzo, le loro avventure continuarono ad essere pubblicate solamente nelle ultime pagine della celebre rivista, fino a quando, su
Star Spangled Comics #85, non furono definitivamente spodestati dalla fantomatica sorella di
Sylvester, un eroica ragazza chiamata
Merry the Girl of Thousand Gimmick.
Sylvester e
Pat, nelle loro identità mascherate, rifecero capolino soltanto nel
1972, sulle pagine della
Justice League of America, dove in uno dei tanti crossover effettuati con la
Justice Society of America, quest'ultima riuscì a salvare da un limbo temporale l'intera squadra dei
Seven Soldiers of Victory, data per dispersa alla fine degli anni
'40. Trattasi quindi dell'ennesima operazione di retcon tipica dei comics, atta a recuperare dall'oblio determinati personaggi degni di una seconda chance. E difatti per il giovane
Star Spangled Kid un importante chanche arrivò...
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Sylvester Pemberton nei nuovi panni dell'eroe cosmico Skyman |
Entrato a far parte della prestigiosa
Justice Society of America, "
Kid" entrerà in possesso della leggendaria asta cosmica del supereroe
Starman, che in seguito ad un infortunio, deciderà di
passare il testimone cosmico al giovane "
Kid". Acquisiti quindi gli incredibili poteri del suo onorevole predecessore, il giovane cercò nel contempo di migliorare la tecnologia del portentoso scettro, ideando una cintura con poteri simili che gli donava la capacità di volare, proiettare energia e trasmutare la materia. Appurato questo suo nuovo status, Sylvester decise di cambiare il suo nome di battaglia in
Skyman. Tra un avventura e l'altra il giovane si ritrovò anche a finanziare la
Infinity Inc, una squadra a cui si era unito, e che era perlopiù composta da eroici figli d'arte di alcuni storici membri della
Justice Society of America.
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Stargirl, insieme al robotico S.T.R.I.P.E. nel nuovo One Shot targato 2021 |
In seguito ad una cruenta battaglia contro il terribile
Solomon Grundy,
Sylvester, nella sua nuova identità di
Skyman, perse drammaticamente la
vita. Ad ereditare il suo manto fu la giovanissima
Courtney Whitmore, figliastra del vecchio amico
Pat "Stripesy"Dugan. Inizialmente la ragazza adottò il nome di
Star Spangled Kid – in omaggio al defunto
Sylvester – per poi successivamente cambiarlo nel più funzionale
Stargirl, soprattutto dopo essere entrata anche lei in possesso del magico scettro cosmico appartenuto all'eroe
Starman. Ad aiutare
Courtney nella sua nuova carriera da super eroe "stellare" vi era lo stesso
Pat, che costruitosi una particolare armatura robotica, inizierà a combattere al fianco della ragazza con il nome di
S.T.R.I.P.E.Sylvester Pemberton ritornò invece molti anni più tardi grazie ad un escamotage temporale; in questa nuova fase il nostro aiutò la giovane Courtney/Stargirl, insieme alla Justice Society, a combattere il supercriminale Extant.
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