Golden Focus on: CATMAN!

Iniziamo qui una nuova rubrica che settimanalmente, o mensilmente (vedrò cosa posso fare) ci terrà compagnia su questi lidi. Una selezione di characters (come dicono quelli bravi) o che dir si voglia personaggi perduti oppure no nel dimenticatoio di quella sconfinata regione lontana nel tempo, ma tanto chiacchierata su queste pagine, chiamata Golden Age of comics. Variopinti vigilantes, improbabili eroi mascherati o superuomini e superdonne, che avevano e hanno ancora, a mio modesto parere, un inespresso potenziale che li rendeva interessanti e degni di essere eventualmente ripescati dal loro oblio cartaceo.

Diamo dunque inizio alle danze con un bel miagolio, perché oggi parliamo di: CAT-MAN, l'uomo gatto della holyoke publishing (1940)


Catman o Cat-man (a seconda di come venisse scritta la dicitura del titolo nelle sue strisce dell’epoca) nasce nel settembre del 1940 sulle pagine di Crash Comics Adventure #4, dalla penna dell’autore e disegnatore Irvin Hansen e distribuito dalla Holyoke e che sopratutto non va confuso con il personaggio e antieroe omonimo della DC Comics, che sarebbe apparso solo molti anni dopo come comprimario di Batman.

Il numero 1 della rivista Catman Comics targato 1940...
...e il #325 di Detective Comics, che vede Cat-man, alter ego di Thomas Reese Blake,
personaggio nato su 
Detective Comics #311 del 1963, per la penna di Bill Finger
L’origine di Catman, inizialmente narrata in solo sei pagine (per poi essere sviluppata successivamente in altre pubblicazioni e tie-in) risale ad un viaggio che la famiglia del nostro protagonista, tale David Merrywheter, stava compiendo in Birmania. Durante un'escursione nella fitta giungla del posto, l’intera famiglia del giovane David, padre, madre e sorella, vengono uccisi da alcuni criminali della zona (e qui è curioso notare, ma nemmeno tanto, l’accostamento o le similitudini con le origini di un ben noto uomo pipistrello avvenute editorialmente circa un anno prima) lasciando il giovane, anzi l’infante, come unico sopravvissuto in balia della selvaggia natura del luogo. Ma inaspettatamente, come un provetto Mowgli, viene trovato, cresciuto e istruito da una tigre (?) che lo tratterà come un figlio, facendo con il tempo acquisire al giovane tutti gli aspetti e i poteri totemici della famiglia dei felini, comprese le cosiddette proverbiali nove vite dei gatti.
Divenuto adulto e tornato, novello Tarzan, nella civiltà degli uomini, rimane colpito dall’imperante criminalità che dilaga nella sua città decidendo così di combatterla sia come pubblico investigatore privato, sia come vigilante mascherato in costume con l’identità di Catman.

La prima versione di Catman, più circense e impellicciato
La rivista Crash Comics Adventures fu successivamente cambiata in Catman Comics. E mentre le sceneggiature passavano per autori sempre diversi, le matite rimanevano sempre del prolifico Irvin Hansen, che va ricordato come autore assai produttivo dell’epoca e che oltre a lavorare su Catman, si cimentò anche su altri personaggi di altre case editrici come Centaur, Archie Comics e Atlas (la futura Marvel). Ma il cambio di nome della rivista ( che nel mentre continuava ad ospitare anche altri personaggi della Holyoke, come The Deacon, Blaze Baley, Ragman, Black Window ed altri) non fu l’unico. Difatti, anche per il nostro Catman fu messo in atto un restyling, sopratutto nel costume (fatto abbastanza comune per molti eroi mascherati dell’epoca) che da quello adamitico e impellicciato degli esordi, passò ad uno ben più tradizionale e coperto. 

Prima...
...e dopo!
Anche i poteri subirono un leggero ritocco. Quelli legati al mondo felino, e cioè vedere nel buio, effettuare salti di gran lunga oltre il normale, agilità straordinaria e capacità di scalare qualsiasi superficie, rimasero pressoché intatti. Solo il discorso sulle famigerate nove vite venne un po' ridimensionato.
Dal suo primissimo esordio infatti, Catman era già morto e rinato due volte , al punto che nel numero 3 di Catman Comics si ritrovava già con sole sette vite rimaste a disposizione.
Gli autori si resero conto che il giochino delle nove vite avrebbe avuto vita breve a livello editoriale e di numerazioni delle pubblicazioni se, per ogni numero, il personaggio fosse morto e tornato ogni volta, fino al totale esaurimento delle sue vite.
Indi per cui, da quel numero 3 in poi, il nostro Catman divenne per cosi dire più cauto, onde mantenere questo mistico privilegio il più a lungo possibile, aspetto poi questo che con il passare del tempo andò sempre più a scemare fino a non essere più accennato nelle restanti pubblicazioni.
Nel frattempo un avvenimento importante avveniva nella vita del nostro animalesco vigilante mascherato durante la sua incessante lotta al crimine.
Nel numero 5, ebbe un incontro importante con una giovane orfana di 11 anni, tale Katie Conn, sfruttata da un sedicente zio che la costringeva a rubare per suo conto, in quanto lei figlia di ex circensi e acrobati. Questa verrà salvata e redenta dal nostro Catman, portandola inizialmente solo a collaborare con il nostro eroe, e successivamente poi ad affiancarlo costantemente nella sua personale lotta al malaffare adottando l’identità dell’eroina e sideckick (giovane spalla) con il nome molto “originale” di Kitten. (E se tutta questa vicenda di un giovane orfano che aiuta l eroe principale e suo mentore nella lotta per la giustizia vi ha ricordato un certo ragazzo meraviglia…beh, non avete certo esagerato) 
Il tempo passava, e se Katie sulla copertina del numero 18 sembra dimostrare giustamente circa dodici anni, sulla copertina del numero 29 ne dimostrava, nelle forme assai voluttuose, minimo minimo diciotto! Ed il tutto nel giro di un anno editoriale o poco più…cosa che alimentava certe idee un po' maliziose tra i lettori per un improbabile rapporto leggermente morboso tra mentore e giovane protetta.

Kitten a undici anni sul numero 18 di Catman Comics...
Sempre Kitten, ben undici numeri dopo,
con "forme" e aspetto non proprio acerbi!
Come dicevo, il tempo passava, e non solo Katie “cresceva” ma giungeva, come per tanti altri comics dell’epoca, la seconda guerra mondiale! 
Il nostro Catman decise quindi di dare il suo contributo al conflitto, arruolandosi volontario nella sua identità civile di David Merrywheter, divenendo ben presto tenente. Da notare che, a differenza di tanti altri eroi dell’epoca, il nostro non partì per il fronte in costume, come tanti altri suoi colleghi erano soliti fare, bensì da civile! Messaggio non da poco per un giornaletto dell’epoca.
Con l’arrivo della guerra, ci fu una sorta di congedo per il nostro tenente Merrywheter, sia narrativamente che editorialmente. Difatti nel 1946, dopo ben trentadue numeri, la rivista Catman Comics cessò le pubblicazioni del nostro uomo felino preferito a causa del fallimento del suo editore.
Sul piano narrativo invece David e Katie si trasferirono nella fittizia città di Coast City (da non confondere con la Coast City di Lanterna Verde!) dove se ne persero per sempre le tracce.
Solo molto tempo più tardi un editore australiano decise di rilevare e ristampare il marchio Catman Comics, cercando, al tempo stesso, di creare anche nuove storie, ma la cosa non durò a lungo e morì poco tempo dopo. Solo in tempi recenti, sia Catman che Kitten sono stati ripresi e modificati alla bisogna dall’artista Alex Ross e lo scrittore Jim Krueger nella miniserie Project SuperPowers, iniziativa editoriale della casa editrice Dynamite che recupera personaggi dimenticati o di pubblico dominio della Golden Age.
il cat-man e la kitten di project superpowers della dynamite entertainment
Il Catman e la Kitten di Project Superpowers, con origini
e imprese completamente riscritte e riaggiornate.
In attesa di altri sviluppi o di nuovi feroci miagolii da parte del del nostro uomo felino preferito, rimanete sintonizzati su queste pagine! Non si sa mai…

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