Nati il 4 Luglio: tutti (o quasi tutti) i "fratelli" di Captain America, dalla Golden Age in poi. Parte Prima

Come ogni anno, puntualmente, per milioni di patriottici Americani si rinnova il rito dei festeggiamenti del 4 di Luglio – il famigerato Indipendence Day – festa nazionale che commemora la dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti – e relative tredici colonie – avvenuta il 4 luglio del 1776, e che andava a sancire, dopo anni di sfiancanti e sanguinose battaglie, il definitivo distacco dall'allora Regno di Gran Bretagna governato da Re Giorgio III. 
Festeggiamenti che coinvolgono ogni stato, città o famiglia Americana degna di questo nome; fastose cerimonie, sia pubbliche che private, pompose parate lungo i viali e corsi più importanti della nazione, fuochi d'artificio, mastodontiche fiere, concerti, partite di baseball, rugby, basket etc etc...questo e ancor di più per celebrare tutti insieme, uniti dalla bandiera a stelle e strisce, la storia e le tradizioni del paese.
Ovviamente, il settore per cosi dire ludico artistico, sia nel cinema che nella narrativa cartacea, non si è mai tirato indietro, e anzi, ha da sempre proposto o lanciato iniziative – anche un po' kitsch – a tema patriottico. Film e fumetti su tale argomento si sprecano. E visto che qui si parla di fumetti, per la precisione di comic books, soprattutto provenienti dalla gloriosa – e anch'essa patriottica – Golden Age, mi è sembrato opportuno contribuire a modo mio in merito all'argomento patriottismo a stelle e strisce nel colorato mondo dei super eroi (molto spesso soltanto eroi umani e stop). Di seguito mi sono dunque divertito a stendere un copioso elenco di tutti quei Characters, di pubblico dominio e non, che abbiano indossato o fatta propria la bandiera Americana, sia come simbolo da portare nelle loro avventure personali, sia andando letteralmente a combattere sul fronte durante gli anni del secondo conflitto mondiale; difatti, non a caso, molti degli eroi che scorreranno su questa pagina e nelle prossime, provengono o nascono direttamente per la propaganda bellica nata tra la fine degli anni '30 e i primi '40

Inutile dire che il simbolo – nonché il più celebre – di questa "moda" sia il Captain America della Marvel Comics (all'epoca della sua nascita ancora chiamata Timely Comics). Della cosiddetta "Sentinella della Libertà" però non parlerò nella seguente lista fiume...le sue gesta e la sua storia editoriale parlano già abbondantemente per lui, per non parlare di film e serie animate che negli ultimi anni ingombrano il settore audiovisivo. No, piuttosto mi dedicherò ai suoi "fratelli minori" nati poco prima, o poco dopo di lui, diventando ben presto un oceano colorato di Rosso e Blu intriso fino al midollo di autentico spirito Star Spangled Banner
Molti di loro si sono persi nell'oblio della guerra, mentre altri, fortunosamente, sono arrivati sino ai giorni nostri. Nel procedere, seguirò un rigoroso ordine cronologico per evitare favoritismi, e, vista la mole dei Characters messi in campo, sarò costretto a suddividere questo "viaggio" in diverse puntate... quindi, bando alle ciance, fuoco alle polveri, e avanti coi carri!




AMERICOMMANDO (Tex Thompson) DC Comics Giugno 1938
Americommando Tex Thompson action comics #57
Nato incredibilmente sulle stesse pagine di Action Comics #1 – albo che segnava la nascita del ben più famoso collega SupermanTex Thompson era inizialmente il tipico cowboy Texano biondo e belloccio, che scampato ad un disastro navale causato dai Nazisti, deciderà di dare il suo personale contributo all'imminente conflitto mondiale. Dopo essersi fatto crescere dei vispi baffetti, tinto la sua fulva chioma di nero, e indossato un discutibile costume dotato di mantello apparentemente magico, inizierà la sua personale lotta al tremendo nemico Germanico armato solo di una fedele frusta, ovvio retaggio del suo passato da bovaro. Quasi subito adotterà "l'originalissimo" nome da battaglia di Mr.America, divenendo col tempo anche un membro del prestigioso All Star Squadron, anche se la sua impresa più importante sarà quella commissionatagli dal presidente Roosvelt in persona; il primo cittadino Americano infatti gli chiedeva di recarsi a combattere direttamente sul fronte Europeo con il definitivo nome in codice di Americommando.  
Tex Thompson e alcuni membri della All Star Squadron.
Lì il nostro Tex adotterà l'identità fittizia di "Hauptmann Riker" infiltrandosi tra le fila dei massimi ufficiali della spietata Gestapo. Tra un combattimento e l'altro con diversi e svariati coloriti Villains, il nostro Tex lavorerà per parecchi anni dietro le linee nemiche, e sempre come infiltrato. La sua ultima apparizione, risalente ad una storia del 2003, ci informava che il nostro era forse morto, o disperso, dopo il tentativo di salvare una bambina da un edificio in fiamme, poi crollato, durante i bombardamenti alleati sulla città tedesca di Dresen
Ultima menzione d'onore è quella che lo vedeva assoluto protagonista della nostalgica ed amara mini serie JSA: The Golden Age; uscita tra l'estate del 1993 e la primavera del 1994, scritta da James Robinson per i disegni di Paul Smith, questa storia fuori continuity – quindi un Elseworld – narra di come i gloriosi eroi DC, nati durante la guerra, si scontrino con l'avvento del maccartismo su suolo Americano, e con le proprie vite apparentemente senza più un senso al ritorno dal secondo conflitto mondiale. In tutto questo scenario, Tex Thompson, tornato in patria come un eroe di guerra,  farà rapidamente carriera divenendo senatore, iniziando, tra intrighi e sotterfugi, un personale piano di "creazione" per nuovi supereroi adatti agli incerti anni '50


AMERICAN ACE (Perry Webb) Timely Comics Aprile 1939
Pubblicato nell'aprile del 1939 dalla Timely Comics sul #1 di Motion Pictures Funnies Weekly, American Ace era Perry Webb, un semplice pilota e ingegnere Americano, che recatosi nello sperduto paesino Europeo di Attania, si troverà coinvolto in un bombardamento effettuato da un vicino paese Tedesco; deciso a schierarsi con il sofferente popolo Attaniano, egli contribuirà grazie alle sue conoscenze ingegneristiche e aeronautiche alla resistenza armata della fiera popolazione di Attania. Del proseguo delle sue avventure non si saprà molto in seguito, causa l'interruzione delle sue pubblicazioni per via dello scoppio – stavolta vero – della guerra in Europa. Solo molti anni più tardi verrà ripescato – in una sorta di operazione di retcon – sulle pagine di All Winners Squad: Band of Heroes, mini serie targata Marvel Comics del 2011, che riprendeva, dandogli nuovo lustro, Characters mascherati e non della dimenticata era Timely. 


JOHN STEELE  Timely Comics Gennaio 1940
Johnn Steele timely comics January 1940
Rimaniamo ancora in casa Timely con un altro solerte patriota e soldato a tutti gli effetti: John Steele! Apparso per la prima volta su Daring Mystery Comics #1, edito dalla Timely Comics, e scritto dal fumettista Larry Antonette (alias Dean Karr), questo fiero soldato della fortuna Americano inizialmente vede compiersi le sue gesta nel bel mezzo della seconda guerra mondiale sul fronte Europeo, mostrando già una certa "tempra" e invidiabile coraggio sin dalle prime originali tavole. Soltanto in seguito, grazie a una fine opera di riscrittura degli autori Ed Brubaker e Steve Epting, avvenuta sulla mini serie del 2009 The Marvels Project, il suo passato e le sue origini verranno retrodatate, portandolo ad essere un leggendario combattente stelle e strisce attivo già dalla guerra civile Americana e nella successiva prima guerra mondiale. Proprio durante la grande guerra verrà catturato e posto in ibernazione e osservazione da speciali reparti scientifici tedeschi al fine di studiarne l'insolita natura e fisiologia. Tra i diversi scienziati interessati al corpo del poderoso Steele, vi sarà anche il dottor Abrham Erskine, creatore della famosa formula del super-soldato che poco più tardi avrebbe trasformato Steve Rogers nel valoroso Captain America
Un rinvigorito John Steele su The Marvels Project.
Liberatosi dalla sua condizione di stasi e prigionia, Steele tornerà a combattere di nuovo gli odiati nemici Tedeschi sul fronte Europeo – stavolta durante la seconda guerra mondiale – incontrando sulla sua strada persino un giovanissimo Nick Fury, allora semplice sergente di un reparto speciale dei marines, i celebri Howling Commandos. In seguito si perderanno le sue tracce durante il celebre sbarco in Normandia, salvo ritrovarlo proiettato molti anni più tardi nel moderno Marvel Universe dei nostri giorni coinvolto in oscure trame da governo ombra. In merito alla particolare fisiologia del nostro John Steele, si può solo accennare che la sua longevità, la sua forza, la sua velocità, e la sua pelle resistente ai colpi, ai proiettili o alle granate, lo rendevano – e lo rendono tutt'ora – persino superiore allo stesso Steve Rogers, che in più di un occasione ha tenuto a rimarcare la superiorità di Steele nei suoi confronti, facendo di quest'ultimo – forse – il primo vero super soldato Americano! 



THE SHIELD (Joe Higgins) MLJ Comics Gennaio 1940
The Shield MLJ Comics January 1940
Apparso sul #1 di Pep Comics, datato Gennaio 1940, The Shield può essere considerato a tutti gli effetti il primo vero e proprio crociato Americano a indossare i colori della bandiera a stelle e strisce, molto prima di calibri come Minute Man, Captain Battle o lo stesso Captain America. Creato dai fumettisti Harry Shorten e Irv Novick, The Shield era il giovane Joe Higgins, figlio dello scienziato Tom Higgins, un ricercatore che aveva passato l'intera vita a trovare una formula che potesse donare veri super poteri agli esseri umani. L'agognata ricerca portò infine ai risultati tanto sperati dal ricercatore, che ahimè, non poté godere di questo personale successo in quanto fu ucciso da degli agenti stranieri in cerca della straordinaria formula. Joe, proprio per vendicare la morte del padre, decise di rendergli onore sperimentando su di se il prodigioso composto chiamato Shield, un acronimo che stava per S Sacrum, H Heart, I Innervation, E Eyes, L Lungs, D Derma. Guadagnati forza, invulnerabilità, e agilità super umane, e confezionato un costume ritraente la bandiera Americana, Joe deciderà di combattere per il suo paese adottando il nome in codice The Shield. Direttamente al servizio dell'FBI e del suo direttore J.Edgar Hoover, Joe avrà modo di scontrarsi con i nemici più svariati, dal bieco Vulture, all'energumeno Nazista Hun e l'assassino The Strangler
The Shield insieme ai Mighty Crusaders negli anni '60.
Già dal suo nome in codice The Shield teneva a ribadire la sua natura di "The One and the Only Shield", e già su Pep Comics #20 le frecciatine al Captain America della Timely/Marvel – all'epoca nel pieno del successo – non si contavano. Non a caso, quasi subito dopo, il fedele scudo di Captain America, inizialmente simile alla parte frontale del costume di The Shield, fu cambiato nello scudo di forma circolare che tutti conosciamo onde evitare problemi legali per accuse di plagio!  
The Shield rivivrà diverse volte anche dopo gli anni '40; dapprima con un veloce ripescaggio effettuato dalla Archie Comics negli anni '60, in seguito, sempre per la Archie, verrà inserito tra le fila dei mitici Mighty Crusaders, e infine, parecchi anni dopo – precisamente negli anni '90 – la stessa DC Comics cercherà di riciclarlo per la sua linea Impact Comics. Da li, più e più volte il personaggio è stato riesumato in continue e diverse rivisitazioni, sia con i Mighty Crusaders, che da solo... insomma, niente male per uno che ha rischiato di farsi soffiare lo "Scudo" da Captain America.



THE EAGLE (bill Powers) Fox Feature Syndicate Febbraio 1940
The Eagle fox feature syndicate 1941
Se, come abbiamo appena visto, lo scudo è stato spesso oggetto simbolico per rappresentare l'orgoglio Americano, anche l'aquila può rientrare di diritto tra questi; non a caso possiamo trovare il fiero pennuto su moltissimi vessilli e bandiere degli stati Americani, indi per cui era inevitabile trovarlo usato anche nei maggiori comic books in voga durante la Golden Age o ai giorni nostri. Uno di questi Characters in costume ad usare entrambi questi simboli, era senz'altro The Eagle. Nato sulle pagine di Weird Comics #9, edito dalla Fox Feature Syndicate nel Febbraio del 1940, e concepito graficamente dal fumettista Louis Cazeneuve (con lo pseudonimo di Lester Raye), The Eagle era il ricco scienziato e patriota Bill Powers, che dopo aver combattuto i Nazisti per anni come spia, decise di indossare un costume ritraente i colori della bandiera americana e la famigerata Aquila, iniziando una nuova lotta al crimine e alle minacce al paese intentate dai numerosi agenti stranieri infiltrati. The Eagle ebbe modo di farsi molti nemici, di cui i più importanti erano senz'altro The Gimp, un boss del crimine con una protesi acuminata al posto di una gamba, e Scarecrow, un maniaco assassino al soldo del partito Nazista. Ad aiutare The Eagle in queste imprese c'era la giovane spalla (sidekick) Daredevil Boy, detto anche Buddy. Insieme i due non si tiravano mai indietro, soprattutto se c'era da malmenare qualche crucco. Spesso e volentieri non si limitavano solo a menar le mani, ma erano disposti anche ad uccidere il proprio avversario di turno se necessario. Sia The Eagle che Daredevil Boy non avevano poteri, seppur più di una volta fossero stati ritratti a sfondar finestre in volo o a compiere prodigiosi balzi tra un tetto e l'altro. Negli anni 2000 avranno modo di ritornare in auge grazie alla mini serie Project Superpowers, prodotto della Dynamite Entertainment spesso citato su queste pagine. 



BREEZE BARTON  Timely Comics Aprile 1940
Ritorniamo ancora dalle parti della Timely Comics con un "soldato" ed eroe particolare...Breeze Barton. Nato sulle pagine di Daring Mystery Comics #3 dell'aprile 1940, e parto della mente del famoso scrittore e fumettista Jack Binder, Breeze Barton era un soldato che combatteva per l'esercito degli Stati Uniti di una realtà alternativa in cui la seconda guerra mondiale era ormai diffusa e dilagante in ogni angolo del globo. Barton, valido combattente e attivo pilota per la United States Air Force, verrà abbattuto da dei caccia Giapponesi mentre sorvola il Sahara. Atterrato fortunosamente nel bel mezzo dello spietato deserto, si imbatterà nella singolare Miracle City, sorta di "non luogo" dove il tempo pare essersi fermato, e dove ogni organismo vivente sembra guadagnare un inaspettata immortalità. Qui, dotato di avveniristici jet pack e due pistole a raggi, vivrà svariate avventure – tra lo sci-fi e l'esotico alla Flash Gordon – in compagnia della collega Americana Ann Barclay e dello scienziato Zenoba, per poi finire proiettato, insieme alla giovane Ann, nell'anno 1995 di Terra 4040, in un America post apocalittica sconvolta dalle distruzioni prolungate oltre il dovuto dalla seconda guerra mondiale. Breeze e Ann decideranno insieme di aiutare i reietti e imbarbariti umani rimasti a combattere per il loro nuovo presente, esplorando al tempo stesso ciò che rimaneva di questo avvizzito mondo. 
Anni più tardi l'avventuroso Breeze verrà ripescato dal multiverso – in piena e moderna continuity Marvel – nientemeno che da Howard il Papero e Dum Dum Dugan dello S.H.I.E.L.D., onde aiutarli a scongiurare una terribile invasione di zombie Nazisti che minacciavano di soggiogare l'intero multiverso Marvel. 



UNCLE SAM  Quality Comics/DC Comics Luglio 1940
E qui andiamo ben oltre il semplice patriottismo dimostrato dai precedenti Characters in costume e non...qui abbiamo una vera e propria rappresentazione in terra del patriottismo Americano al 100%... il suo simbolo per eccellenza, quello Zio Sam che sin dalla lontana guerra del 1812 rappresentava la personificazione nazionale comune del governo federale degli Stati Uniti d'America, sempre pronto, in ogni guerra che sia, a richiamare il comune cittadino Americano a compiere il suo dovere per difendere la sua patria.  Uncle Sam, nella sua versione cartacea targata Quality Comics, nasce sul #1 di National Comics del Luglio 1940. Qui egli è raffigurato come un essere mistico che in origine era stato lo spirito errante di un soldato valoroso morto durante la guerra di indipendenza Americana, e che appariva ogni qual volta il suo paese aveva bisogno di lui. Uncle Sam, aiutato dal suo giovane aiutante Buddy Smith, combatté molteplici minacce, tra cui ovviamente biechi agenti al servizio dell'Asse, Superumani rinnegati, scienziati pazzi e chi più ne ha più ne metta. 
Uncle Sam Dc Comics 1976
Uncle Sam su Freedom Fighters #1, dell'aprile 1976.
Pubblicato dalla Quality dal 1940 al 1944, negli anni '50 la DC Comics ne acquisirà i diritti in seguito al fallimento della stessa Quality. Deciderà quindi di utilizzarlo soltanto negli anni '70 come personaggio di supporto alla Justice League of America eleggendolo a leader dei Freedom Fighters, squadra composta da altri suoi ex colleghi ai tempi della Quality Comics, e che agiva su di una terra alternativa chiamata Terra X, una terra dove la seconda guerra mondiale era durata sino agli anni '70. Puntualmente, anche le origini di Uncle Sam furono riscritte; in questa nuova incarnazione egli era una potente entità spirituale – quasi pari allo Spectre della DC Comics – creata durante un rituale occulto celebrato dagli stessi padri fondatori d'America. Di conseguenza anche i suoi poteri vennero ampliati, donandogli chiaroveggenza, invulnerabilità, alterazione delle dimensioni e capacità di spostarsi tra gli universi, oltre alle già innate capacità legate alla forza sovrumana e alla super velocità. Ovviamente, inutile dirlo, i poteri del buon vecchio Uncle Sam sono da sempre amplificati dalla fede nella propria nazione dei patrioti Americani!



MINUTE MAN (Jack Weston) Fawcett Comics Febbraio 1941
Minute Man fawcett comics 1941
Altro personaggio – come Uncle Sam – che andava ad assorbire dentro di se i principali valori e miti fondanti del patriottismo Americano, era Minute Man, eroe che andava a riprendere e omaggiare, già dal suo stesso nome di battaglia, i primi coloni Americani che formarono le prime cellule di resistenza contro l'Impero Britannico durante gli iniziali tumulti della guerra di indipendenza Americana. Costoro erano in soldoni una sorta di partigiani, o milizia armata, esperta in tattiche militari, e, come ci indica il loro stesso nome, sempre pronti ad entrare in azione in meno di un minuto! 
Minute Man fa il suo veloce esordio su Master Comics #11, edito dalla Fawcett Comics (la stessa casa del celebre Captain Marvel/Shazam) nel febbraio del 1941. Creato dal fumettista Charlie Sultan, Minute Man era il soldato semplice Jack Weston, che desideroso di poter fare di più per il suo paese, deciderà di indossare uno sgargiante costume a bandiera andando a combattere i cattivoni tedeschi al di là delle linee nemiche. Utilizzato per missioni pericolosissime dal Colonnello Milton, il solerte Jack si distinguerà sempre per tenacia, eroismo e strabiliante forza fisica, seppur non fosse dotato di veri e propri superpoteri. Divenuto un membro onorario del Crime Crusader Club – insieme ad eroi come Bulletman, Bulletgirl e Captain Marvel Jr – oltre ai soliti Nazisti avrà modo di combattere anche le minacce del gruppo paramilitare Giapponese Black Dragon Society, la gigantesca creatura demoniaca chiamata Mr. Skeleton, e l'androide Nazista X-33
Acquisiti negli anni '70 da parte della DC Comics i diritti su tutto il materiale Fawcett, anche Minute Man – come già accaduto per il più celebre collega Captain Marvel – entrerà a far parte del variopinto e caotico universo DC, al punto da rimanere coinvolto nello storico maxi evento anni '80 Crisis on Infinite Earths, trovando una nuova vita, una nuova identità e una nuova "collocazione".



PATRIOT (Jeffrey MaceTimely Comics Marzo 1941
Siamo arrivati al Marzo del 1941, data che, vale la pena ricordarlo, segna la nascita dell'amatissimo e famosissimo Captain America...ma come già detto all'inizio, di lui non parleremo; è meglio invece annotare come nel giorno della sua nascita un altro eroe in costume dai validi principi Americani vedeva la luce, un eroe che un bel giorno lo avrebbe persino temporaneamente sostituito: Patriot, alias Jeffrey Mace. Nato sulle pagine di Human Torch Comics #4 del Marzo 1941, edito dalla Timely Comics, Patriot debutta con due sole tavole scritte dallo scrittore Ray Gill e illustrate dal poliedrico fumettista Bill Everett, per poi essere ripreso nella rivista antologica Marvel Mystery Comics (dal '41 al '43) divenendo con il tempo uno dei Characters più famosi dopo Human Torch, Sub-Mariner e lo stesso Captain America. Ripescato e apparso in molte storie degli anni '60 – in piena epoca Marvel – e degli anni '70 , sui mitici albi degli Invaders, verrà in seguito utilizzato persino per un incredibile opera di retcon e riscrittura che andava a tappare alcune falle della vita editoriale dello stesso Captain America. Ma andiamo con ordine... 
Liberty Legion marvel comics 1972
The Patriot, insieme alla Liberty Legion, ritratto da Jack KIrby.  
Jeffrey Mace era inizialmente un giornalista del Daily Bugle, che ispirato dalle gesta dell'allora debuttante Captain America, deciderà a sua volta di iniziare una carriera di eroe patriottico in costume. Nei panni di Patriot il buon Jeffrey combatterà supercriminali nazisti e sabotatori durante la guerra, a volte affiancato dalla sua compagna e spalla Mary Morgan, alias Miss Patriot. Insieme ad altri eroi suoi colleghi dell'epoca (Bucky, Wheezer, Red Crow, Blue Diamond, Thin Man, Jack Frost) contribuirà a fondare la Liberty Legion, supergruppo nato per contrastare le minacce all'ipotetico fronte interno Americano. Dopo la guerra Patriot continuerà la sua incessante lotta ai nemici degli Stati Uniti, aiutando nel 1946 la coraggiosa All-Winners Squad a sventare un attentato perpetrato nei confronti di un allora giovanissimo John Fitzgerald Kennedy. In questa occasione perse la vita l'amico e compagno d'arme William Naslund, ex Spirit of '76, e all'epoca indossante il ruolo di secondo Captain America. In seguito a questa tragica perdita, il nostro Jeffrey fu reclutato dal governo nazionale per impersonare il ruolo di terzo Captain America, ritirandosi solamente nel 1949. In seguito, nel 1953, sposerà la giovane ausiliaria Betsy Ross – all'epoca anch'essa una super eroina con il nome di Golden Girl –  e sua spalla durante il suo periodo come Captain America
Un anziano Jeffrey Mace nei panni del terzo Captain America. 
Confusi con tutti questi Captain America? Proverò a spiegarlo: Quando la Marvel Comics riportò in vita l'originale Captain America/Steve Rogers nel 1964 – nel celebre Avengers vol.1 #4 – ci fu spiegato che il buon Steve era rimasto in animazione sospesa tra i ghiacci dell'artico sin dal 1945, anno della sua scomparsa. Questo però creava una evidente discrepanza con le apparizioni del personaggio negli anni del dopoguerra; così fu spiegato che sin dalla sua tragica sparizione ci furono "altri" Capitani sostitutivi che ne assunsero il manto e lo scudo. Jeffrey Mace avrebbe quindi indossato la maschera della sentinella della libertà nei numeri che andavano dal #59 al #75 di Captain America, quindi dal Novembre 1946 al Febbraio 1950, succedendo quindi al secondo Captain America impersonato per l'appunto dall'amico William Neslund, morto nell'attentato di cui sopra avvenuto nel 1946, ma narrato nell'albo What If vol.1 #4 dell'agosto 1977. Un po' di mal di testa? Anche per me...e meno male che ho omesso il Captain America anni '50 del periodo Atlas Comics, altrimenti non ne saremmo usciti vivi!



CAPTAIN BATTLE (John Battle) Lev Gleason Publications Maggio 1941
Captain Battle lev gleason publications 1941
Anche in questo caso abbiamo un eroe dal carattere duro, fiero della sua bandiera, e sostenitore accanito dello spirito d'arme...un veterano che dona alla nazione tutto se stesso, al punto da donare persino un occhio per la causa. Costui è il battagliero e rude Captain Battle, eroe nato nel Maggio del 1941 sulle pagine di Silver Streak Comics #10 edito dalla Lev Gleason Publications, e concepito dalle menti dei fumettisti Carl Formes e Jack Binder. Il personaggio ebbe da subito un immediato successo, al punto da ottenere una testata tutta sua nell'estate del 1941
John Battle era un veterano della prima guerra mondiale – in cui aveva appunto perso un occhio – che allo scoppio del secondo conflitto mondiale deciderà di dare ancora il suo contributo alla patria, nonostante la sua menomazione; proprio perché non voleva che nessun altro rimanesse ferito a quel modo, decise di mettere in piedi un laboratorio segreto dove sperimentare nuove avanzatissime tecnologie che includevano: il Curvoscope, un fantastico visore che gli permetteva di vedere ovunque sul pianeta terra, la Dissolvo Gun, una prodigiosa pistola dissolvente che poteva disgregare la materia, e Luceflyer, un attrezzatissimo jetpack che gli permetteva di volare. Ad aiutarlo nella sua personale lotta c'erano suo figlio William, detto anche Captain Battle Jr,  la sua fedele segretaria Jane Lorrain e l'eroe e collega Lance Lane. Oltre all'invadente nemico Tedesco oltre frontiera, i suoi nemici più spietati erano il criminale in costume chiamato Dr. Dracula, lo stregone Black Dragon e la spia nazista in costume denominata Baron Doom, dotata di insoliti poteri elettrici. Anche Captain Battle – come accaduto per The Eagle – ebbe nuova vita negli anni 2000 grazie alla mini serie Project Superpowers
Un ultima personale curiosità... forse "qualcuno" si è un po' ispirato a questo battagliero Capitano quando concepì il vecchio burbero – ed orbo – Nick Fury agente e capo dello S.H.I.E.L.D...



CAPTAIN FREEDOM (Don Wright) Harvey Publications Maggio 1941
Dopo i patriottici Characters sinora presentati, eccoci giungere al primo, forse di una lunga serie, a fregiarsi – sempre dopo Captain America sia chiaro –  dell'appellativo di Capitano. Sto parlando del Captain Freedom della Harvey Publications, che vede il suo esordio sul #13 di Speed Comics, uscito nel Maggio del 1941. Presumibilmente concepito dall'artista Arthur Cazeneuve – anche se nei credits compariva il nome di tale Franklin Flagg – Captain Freedom era il libero cittadino Don Wright, tenace ed eroico editore del Daily Bulletin, quotidiano indipendente con sede a New York City. Nelle sue ore libere Don indossava il suo bel costume Made in America combattendo i nemici del popolo e aiutando gli oppressi. In particolar modo la sua attività di vendicatore mascherato si concentrava nel colpire i sabotatori dell'Asse infiltrati su suolo Americano. Ad aiutarlo nelle sue attività c'erano i giovanissimi Young Defenders, quattro ragazzini che nella vita di tutti i giorni svolgevano l'attività di garzoni delle consegne per il suo giornale, e che non erano a conoscenza dell'identità segreta del loro datore di lavoro. Oltre a questo simpatico manipolo di sidekicks, il nostro Capitano poteva fregiarsi anche dell'alleanza di nobili alleati in maschera come lui; questi erano la seducente Black Cat, l'elettrico Shock Gibson, il detective trasformista Ted Parrish, e la battagliera War Nurse. Tutti insieme cercarono di contrastare il tentativo di invasione da parte dei Giapponesi della città di Los Angeles, mantenendo questa loro collaborazione anche in seguito alla conclusione di questa avventura. 
Captain Freedom non aveva nessun potere, e seppur nelle primissime tavole lo si poteva vedere addirittura volare per brevi tratti o sollevare grandi pesi, queste abilità svanirono quasi subito. Punto più alto raggiunto nella storia editoriale di Captain Freedom invece fu quando Jack Kirby e Joe Simon prestarono la loro geniale arte per la realizzazione delle cover dei numeri di Speed Comics che andavano dal #17 al #20.



MAN OF WAR  Centaur Publications Giugno 1941 
Anche in questo caso si ha l'intrusione di "forze superiori" o divine per quel che riguarda la nascita di questo ennesimo combattente per la libertà Americana; difatti già l'incipit nelle origini di Man of War vedono nientemeno che l'intervento del Dio Marte in persona, che ammirando gli sforzi profusi dalle armate Tedesche durante la seconda guerra mondiale, decise di voler creare un essere superiore che lavorasse per loro. Sfortunatamente per lo stesso Marte e i suoi "pupilli" teutonici, il battagliero Dio sbagliò a calcolare la traiettoria del suo incantesimo per colpa della rotazione terrestre, quindi, invece di colpire un qualsiasi crucco su suolo Germanico, finì per colpire un comunissimo abitante della cittadina di Dayton, in Ohio. Quest'uomo, dall'identità sconosciuta, ma imbevuto dei maggiori valori Americani, divenne istantaneamente il potentissimo Man of War, contribuendo da subito con la sua forza alla guerra in corso, sia sul fronte interno che su quello Europeo. Queste fantasiose e singolari origini prendevano il via sul #2 della rivista Liberty Scout Comics, edita dalla Centaur Publications nel Giugno del 1941.
Man of War Malibu Comics
Il minaccioso Man of War targato Malibu Comics.
Dotato di una forza sovrumana e un incredibile resistenza a danni e ferite, Man of War era anche munito della leggendaria spada fiammeggiante del Dio Marte, un arma che era in grado di tagliare qualsiasi materiale esistente sulla terra. Su Man of War #1 – primo numero della sua testata omonima – veniva anche rivelato che i poteri del nostro eroe erano influenzati dalla rotazione di astri e pianeti, e che se intrappolato dentro una camera blindata di piombo, questa "influenza" svaniva rendendolo impotente. Naturalmente la cosa non avrebbe funzionato qualora avesse avuto con se la miracolosa spada Fiammeggiante. Nel Settembre del 1992 su Protectors #1, edito dal connubio Malibu/Marvel, Man of War tornò con delle origini rivedute e corrette, e con la nuova identità dello studente universitario Clay Carter.  



THE DEFENDER (Don Stevens) Timely Comics Agosto 1941 
The Defender Timely Comics august 1941
The Defender nasce sulle pagine di U.S.A. Comics #1, edito dalla Timely Comics nell'agosto del 1941; un po' come era stato per il collega Timely Jeffrey Mace/Patriot, la storia del giovane Don Stevens e la sua trasformazione nella sua controparte mascherata, nasce proprio dall'ammirazione nei confronti del valoroso Captain America. Arruolatosi nell'esercito degli Stati Uniti poco dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, divenne in breve tempo mentore e guida del giovane Rusty, vispa mascotte del plotone in cui militava il volenteroso Don. Insieme i due decisero di confezionarsi due bei simpatici costumi ritraenti i colori della bandiera Americana, e fatto ciò, iniziarono la loro crociata anti Nazista con i nomi in codice di Defender e Rusty. I due svolsero parecchie missioni per conto dell'esercito statunitense, sia sul fronte Europeo, che su quello del Pacifico. Tra un avventura rischiosa e l'altra, ebbero anche l'onore di partecipare, insieme ad altri characters Timely del periodo, alla liberazione di Berlino avvenuta nella primavera del '45
The Defender nella Berlino liberata del 1945.
Creato evidentemente per seguire e ricalcare il successo del suo più celebre predecessore Captain America, The Defender avrà modo di comparire, a volte anche solo come cameo, in diverse pubblicazioni moderne, di cui la più interessante è senz'altro la mini serie The Twelve, uscita nel Marzo del 2008 per la Marvel Comics, e scritta da J. Michael Straczynski per i disegni di Chris Weston


Opere citate:

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