Golden Focus On: BLACK PANTHER!

Tutti più o meno conoscono l'eroe Marvel Black Panther. Soprattutto molti bambini (nipotini nel mio caso) vanno pazzi per questo affascinante eroe oscuro e selvaggio, divenuto famosissimo grazie ai film del Marvel Cinematic Universe e alle svariate serie animate realizzate su di lui. Personaggio carismatico, non c'è che dire...ma forse non del tutto "nuovo" sul piano editoriale e nella scena dei cosiddetti vigilanti o eroi in costume. In particolar modo se poi ci concentriamo sul suo evocativo nome di battaglia... 
Già, perché a fregiarsi dell'esotico nome felino fu un altro personaggio misterioso nato ben 25 anni prima dell'eroe Marvel: il Black Panther della Centaur
Nato nel Luglio del 1941 sulle pagine di Stars and Stripes #3, edito dalla Centaur  Publications, Black Panther era una creatura del poliedrico fumettista Paul Gustavson, creatore tra le altre cose di characters come Fantom of the Fair, Arrow, Man of War, e i ben più conosciuti Angel per la Timely Comics e Human Bomb per la Quality Comics. In  più Black Panther condivideva le pagine di Stars and Stripes Comics con il leggendario The Clock ed il possente Amazing Man, oltre al già citato Fantom of the Fair.
Black Panther Centaur Publications 1941

Nel suo numero di esordio – che poi sarà la sua unica apparizione – la storia di Black Panther non conteneva particolari informazioni sulle sue origini o sulle motivazioni che lo avevano spinto a diventare un vendicatore mascherato, o del perché avesse adottato l'identità di un felino o perché se ne andasse in giro vestito a quel modo. In effetti non si può dire certo che il costume del nostro fosse accattivante o funzionale...soprattutto se pensiamo a quella ridicola e inopportuna codina che pendeva dal suo didietro! Non doveva certo essere molto utile durante un combattimento corpo a corpo o un eventuale fuga di emergenza. Si rischiava sicuramente di rimanere impigliati da qualche parte o al massimo strattonati da qualche furfante che in seguito ti avrebbe ammazzato. A completare il "kit" c'era poi un coltello, con cui pare il nostro si destreggiasse alquanto bene, e degli improbabili guanti artigliati con cui sferrava tremendi sganassoni. Insomma, caratteristiche anche misere, ma che riuscirono comunque a fargli guadagnare una sinistra fama tra i balordi del giro criminale, che lo temevano sopra ogni cosa. Ad alimentare questa leggenda poi era il totale mistero che circondava il felino vendicativo. Difatti, per tutta la durata della sua brevissima carriera fumettistica non fu mai mostrato in volto, alimentando ancor di più la sua aura misteriosa e singolare. 

Amazing Man Centaur Publications 1941
La copertina di Stars and Stripes Comics #3. In primo piano
Amazing Man, uno degli eroi di punta della Centaur Publications.
In questa unica prima avventura lo si vedeva contrastare i loschi piani dell'agente segreto straniero Erick Rogats e del suo bieco aiutante Argo. I due lestofanti erano interessati a una formula di trasmutazione della materia vivente in pietra inventata dall'esimio professor Taft, e che i due avevano intenzione di  vendere ad eventuali nazioni straniere.
Rogats inviò quindi Argo a rapire lo scienziato che fu portato a forza in un segretissimo laboratorio nascosto tra le solide mura di un castello situato all'interno di una montagna. L'intento era ovvio... il povero Taft avrebbe dovuto replicare per loro la prodigiosa formula di trasmutazione. Sfortunatamente per ambedue, sulle loro tracce si era già messo il silente ed agile Black Panther, che in men che non si dica penetrò all'interno del laboratorio in salvataggi dello scienziato. Nella colluttazione che ne seguì il disgraziato Argo trovò la morte finendo contro una siringa piena del magico composto, mentre un terrorizzato Rogarts si dava ad una disperata fuga cercando di scalare una scogliera limitrofa, ma perdendo la presa finì solo con il precipitare nel tumultuoso mare sottostante sparendo in un inesorabile gorgo marino. L'ultima vignetta ritraeva uno sconsolato Black Panther osservare il suo "unico" avversario sparire per sempre in fondo al mare. Un espressione desolata che sembra quasi riflettere lo stato d'animo dell'eroe per la sua imminente scomparsa dalle pagine di Stars and Stripes Comics. Difatti, con quel numero 3, il nostro panterone umano sparirà definitivamente da tutti i radar del mondo dei comic books. 


Di lui non si ebbe più notizia nemmeno anni e anni dopo (anni '90) quando la Malibù Comics attuò un operazione di "ripescaggio" con i characters della defunta Centaur Publications; eroi come Masked MarvelAir ManThe Clock o Amazing Man, trovarono spazio, con nuova vita e nuovi costumi, nel super team dei Protectors. Della penzolante coda e delle simpatiche orecchie del nostro Black Panther invece nessuna traccia. 
Per concludere, non possiamo non attribuire il mancato revival di Black Panther alla troppa fama del suo ingombrante omonimo di casa Marvel. Sarebbe di certo stato ben arduo per la Malibù Comics riportare in vita il nostro senza incorrere nelle ire legali della casa delle idee. Però, allo stesso tempo – ironia della sorte – è proprio la fama del Black Panther targato Marvel che ha portato i miei "ricettori" vetusti a scoprire questo bizzarro eroe proveniente dai lontani anni '40, e di conseguenza a portarlo all'attenzione dei gentili lettori di questo Blog.

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