6 MAGHI E STREGONI DELLA GOLDEN AGE ISPIRATI A GRANDI ILLUSIONISTI DI FINE '800

Recentemente mi sono imbattuto nel trailer del film Warner su Black Adam, noto antieroe nato nel 1945 per la Fawcett Comics e successivamente inglobato all'interno del grande universo DC Comics, e ho potuto vedere che ad affiancare il protagonista – interpretato dall'attore Dwayne Johnson – vi era niente meno che una versione live action della mitica Justice Society of America, storico primo super-gruppo dell'universo DC. Aldilà di come io la possa pensare su quanto i miei occhi hanno potuto vedere in questo trailer, e il relativo giudizio su questa ennesima incursione Hollywoodiana nel colorato mondo dei supereroi (per tali giudizi, negativi e non, vi rimando ad un'apposita Live sul canale YouTube del sottoscritto Vetusto) quello che ha destato la mia attenzione era invece la versione in carne ossa del leggendario e mistico Doctor Fate, eroe Golden Age della DC Comics sin dai suoi albori. La tal visione, oltre la curiosità sulla cosa, ha scatenato la solita insana ricerca tra i miei archivi mentali in merito a quei mistici o maghi del periodo Golden Age che potevano meritare o no una piccola ribalta onde farli conoscere a voi tutti. Alcuni di questi in passato hanno goduto della ribalta grazie a delle apposite schede o articoli – gente come Master Mystic o Dr. Styx – altri invece godono di una fama ben più marcata come il celebre Mandrake di Lee Falk o il Zatara e relativa figlia Zatanna della DC Comics, oppure il nevrotico Doctor Strange della Marvel Comics. Proprio per questo mi sono voluto concentrare su alcuni Characters ancor più sconosciuti, e soprattutto derivativi da veri illusionisti e maghi della società di fine '800, e che non hanno avuto sinora, anche su queste pagine, una degna ribalta; ecco quindi arrivare di conseguenza una veloce scheda in merito...

 
BLACKSTONE (Street & Smith Publications 1941)
Blackstone the Magician 1943 Street & Smith Publications
In epoca Vittoriana molti erano gli illusionisti o escapisti che dominavano la scena dei teatri Inglesi o internazionali, tra questi, oltre al celebre Henry Houdini, vi era anche Harry Blackstone Jr, personaggio nato nel 1885 e morto nel 1965. Illusionista di discreta fama, inventò una moltitudine di trucchi e marchingegni per i suoi numerosi spettacoli di magia e illusionismo; dispositivi come il Vanishing Birdcage, il Floating Light Bulb o il  Dancing Handkerchief, e molti altri aggeggi dai nomi evocativi e singolari che contribuivano a destare sempre più stupore tra il pubblico che assisteva ai suoi spettacoli, e che resero il nostro Harry Blackstone Jr  abbastanza conosciuto in tutto il paese. Ma arriviamo ai fumetti... Nel 1941, quindi parecchi anni dopo le imprese lavorative e di vita del nostro Blackstone, la casa editrice Americana Street & Smith decise di trasporre le sue gesta in un apposito Comic Book Magazine intitolato Super-Magicians Comics, uscito nel Maggio del 1941; a sceneggiarne le imprese cartacee fu nientemeno che Walter B. Gibson, ottimo scrittore – e anch'egli "mago" a sua volta – noto soprattutto per aver dato vita al personaggio Pulp per eccellenza The Shadow! Su Super-Magicians Comics la trasposizione cartacea di Harry Blackstone era quella di un mago e illusionista prodigioso che viaggiava per il mondo compiendo incredibili prodezze in ambito magico, e combattendo al tempo stesso i nemici più improbabili e variegati, da presunti scienziati pazzi (immancabili), spie di presunte nazioni nemiche, e persino pirati; proprio dalle grinfie di questi ultimi il nostro "Super Mago" salverà una graziosa fanciulla di nome Rhoda che da quel momento in poi diverrà sua inseparabile spalla, e forse qualcosina di più... Le avventure di Blackstone furono pubblicate fino al Febbraio del 1946, su Super Magician Comics #10 vol.4, per poi essere sostituito il mese successivo da un altro sedicente Mago cartaceo, tal Elliman Ace of Magician. Per rivedere brevemente Blackstone bisognerà aspettare il 1946, quando la casa editrice Vital Publication porterà in edicola una serie a fumetti intitolata Blackstone Master Magician, pubblicato solamente per tre soli numeri. Successivamente verrà ripreso dalla EC Comics, che cercherà di riportare in vita il nostro solamente per un unico sfortunato numero, facendo chiudere definitivamente il sipario sul prodigioso illusionista e mago giramondo.  


IL MAGO ALEXANDER E I SUOI FIGLI CARTACEI IN TURBANTE 
Se l'illusionista Inglese Harry Blackstone Jr generò la nascita di una sua controparte cartacea, il mirabolante e misterioso Alexander "The One Who Knows" ne generò perlomeno una dozzina! Alexander "The One Who Knows" – il cui vero nome mi risulta tuttora introvabile – era nato nel 1880, ed era divenuto negli anni famoso per le sue formidabili doti da mentalista e "lettore" psichico tra le persone che assistevano ai suoi spettacoli pregni anche di portentosi meccanismi scenici a scopo magico. Vera e propria superstar del periodo, anche a livello mondiale, era di certo un personaggio schivo e misterioso, famoso più per la sua iconica immagine su poster e locandine che nella vita di tutti i giorni; solo due cose sono certe...i suoi guadagni da milioni di dollari a stagione grazie ai suoi spettacoli in giro per il mondo e quella di aver dato vita, moltissimi anni dopo, a numerosi Character in costume e turbante (suo distintivo copricapo) che dilagavano tra le pagine dei Comic Books degli anni '30 e '40 come prodigiosi maghi e illusionisti dalle grandi capacità; tra questi, facendo una dovuta scrematura, i più rappresentativi erano sicuramente Kardak the Mystic, Zambini the Miracle Man e Ibis the Invincible

KARDAK The MYSTIC (MLJ Comics 1939)
Kardak the Mystic alla sua prima apparizione su Top Notch #1
Kardak, al secolo John Cardy, era un mago professionista e avventuriero Americano, conosciuto dai più come Kardak il mistico. Grande viaggiatore in giro per il mondo, compiva spettacoli di magia qua e la, sventando al tempo stesso diverse minacce criminali, dai semplici lestofanti, fino ad arrivare a strambi e variopinti Villains come Beast Man, Kid Boppo e Mocha Man. In queste sue stravaganti avventure era solitamente assistito dalla sua fidanzata e collaboratrice Lorna Delroy, a sua volta valida artista circense nella città di Vudeville. I poteri di Kardak passavano dal controllo telepatico, l'ipnosi, il controllo atmosferico, creare illusioni e persino volare o generare fuoco spontaneo; questi poteri sedicenti erano perlopiù legati al suo sguardo e ai suoi occhi, al punto tale che se opportunatamente bendato, le sue facoltà venivano notevolmente indebolite. Le avventure di Kardak furono pubblicate dal 1939 su Top Notch Comics #1 della MLJ Comics – poi divenuta Archie Comics – per circa una decina di numeri, prima di sparire definitivamente in una scenica nuvola di fumo.  

ZAMBINI The MIRACLE MAN (MLJ Comics/Archie Comics 1940
Zambini the Miracle Man 1940 MLJ Comics
Zambini e il suo mistico amuleto sulle pagine di Zip Comics #1 
Sempre sulle stesse frequenze magiche e con annesso turbante ben fissato in testa era Zambini, detto l'uomo dei Miracoli, anche lui edito dalla MLJ Comics e apparso per la prima volta su Zip Comics #1 del Febbraio 1940; scritto da Joe Blair (creatore tra l'altro dell'eroe The Fox) e disegnato dal fumettista Ed Wexler, artista che successivamente darà vita alla portentosa Miss America della Quality Comics. Zambini, il cui vero nome era Zachary Zambini, era un sedicente stregone che indossava un particolare amuleto magico, oltre ai caratteristici baffi sottili, smoking elegante e mantellina; l'amuleto magico in questione era però assai speciale, in quanto permetteva di reindirizzare come un boomerang – di cui riprendeva anche la forma – eventuali forze negative e magie malvagie che gli fossero state spedite contro, rimandandole prontamente al mittente ovunque si trovasse, fosse pure in capo al mondo! In più il portentoso amuleto permetteva al nostro Zambini di poter rintracciare anche geograficamente, come un potente radar, la fonte di questi eventuali attacchi magici. L'effetto veniva poi amplificato dall'enorme forza di volontà del nostro, che in determinati casi acquisiva anche l'incredibile capacità di teletrasportarsi ovunque ve ne fosse bisogno. Zambini continuò la sua vita di Mago supereroe per almeno buoni tre anni sulle pagine di Zip Comics, dopodiché, con la sparizione graduale di tutti gli eroi in costume della MLJ Comics, anche lui fu gettato nel più profondo oblio editoriale, sparendo dalla circolazione con il #36 di Zip Comics. Come molti altri suoi colleghi della Golden Age fu riportato in vita – editoriale – solamente negli anni '60, in occasione della serie revival chiamata Mighty Crusaders – precisamente sul #4 della stessa – operazione questa che vedeva la MLJ Comics, ora divenuta Archie Comics, riportare in vita molti dei suoi vecchi e abbandonati Characters in costume degli anni '30 e '40. 

IBIS The INVINCIBLE (Fawcett Publications 1940)
Ibis, con l'amata Tania, sulla cover del #4 della testata a suo nome 
Per concludere la terna degli eroi e maghi in turbante figli dell'illusionista Alexander arriviamo a Ibis the Invincible, personaggio dalle origini esotiche e antichissime, in quanto proveniente direttamente dall'antico Egitto, luogo misterioso per antonomasia, e connesso ad altri ben più noti eroi mistici della Golden Age, come appunto Black Adam, Doctor Fate o la divina Fantomah.  In più il caro Ibis detiene il record di eroe e mago con la più lunga longevità – ben 13 anni di pubblicazione – tanto da rivaleggiare con il famosissimo Mandrake di Lee Falk...un risultato non da poco vista la mole di eroi magici che andavano in giro a quei tempi sulle numerose pagine dei Comic Books. 
Nato sulle pagine di Whiz Comics #2, edito dalla Fawcett Publications nel Febbraio del 1940, le sue origini erano scritte dall'editore Bill Parker e disegnate dall'artista CC Beck, ambedue già creatori dell'eroe Spy Smasher e del famosissimo Captain Marvel, poi divenuto Shazam. La storia di Ibis, come accennato prima, iniziava nel lontano Egitto, precisamente 4000 anni addietro, periodo in cui ricopriva la carica di principe con il nome di Amentep e spasimava per la bellissima principessa Tebana Taia; i suoi sogni d'amore però furono interrotti dal malvagio mago Black Pharaoah, che rapì Taia e imprigionò il nostro Amentep, appropriandosi illegittimamente del trono di quest'ultimo. A giungere in soccorso del nostro ex principe fu suo zio, che gli regalò una speciale bacchetta magica chiamata Ibistick, che prontamente trasformo il nostro Amentep nel mistico Ibis the Invincible! Nella furiosa lotta finale che porterà alla sconfitta del malvagio Black Pharaoah, la povera Taia verrà colpita da una freccia mortale che costringerà Amentep/Ibis a porre la sua amata in una sorta di animazione sospesa, in modo da poterla tenere al sicuro abbastanza a lungo da far guarire la mortale ferita; procedimento questo che applicò anche su di lui, in modo da potersi un domani svegliare anch'egli accanto alla sua dolce metà. Ma il sonno rigeneratore durò più del previsto, e i due piccioncini Egizi finirono per risvegliarsi nel lontano 1940 all'interno di un museo Egizio dove erano stati collocati ed esposti per tutto quel tempo come delle vere e proprie mummie umane! Dopo il loro traumatico ritorno alla realtà ebbero parecchie difficoltà ad adattarsi al moderno mondo del 20° secolo, decidendo quindi di iniziare una nuova vita in giro per il pianeta dedicandosi alla missione di stroncare ogni tipo di crimine e male affinché nessuno subisse mai più quello che avevano subito loro ben 4000 anni prima. Gli avversari e super villains che incontreranno lungo il loro cammino saranno molteplici; a partire dal vecchio redivivo avversario Black Pharaoah, il bieco Dottor Hex, il mostruoso Horrible Hand e persino Adolf Hitler in persona! A coadiuvare il nostro Ibis, oltre alla fedele Tania, vi era ovviamente la mistica e portentosa bacchetta magica Ibistick, che permetteva al nostro mago Egizio di dominare incredibili poteri permettendogli di poter fare qualsiasi cosa e sventare minacce sempre più grandi.
Ibis the Invincible in una delle sue versioni targate DC Comics
Le avventure di Ibis divennero ben presto così popolari su Whiz Comics da fargli assegnare una testata a suo nome, uscita per ben sei numeri, tra il 1942 e il 1948, mentre contemporaneamente continuò ad apparire sulle pagine di Whiz Comics almeno fino al 1953, dove concluse la sua personale avventura sul #155. In seguito fu ripreso brevemente dalla casa editrice Charlton Comics – che nel mentre aveva ereditato molte delle proprietà intellettuali della Fawcett – sulla rivista Danger & Adventure #22, del Febbraio 1955. Decenni più tardi verrà ripescato dal colosso DC Comics, che acquisiti in blocco tutti i personaggi della defunta Fawcett, permetterà al nostro mistico principe di tornare a respirare aria nuova, non senza prima averne riscritto in parte origini e poteri. Il primo battesimo di Ibis in casa DC sarà nel 1976,  in un crossover assai affollato che vedeva coinvolte sia la Justice Society of America che la Justice League of America. Da qual momento in poi sia lui che l'amata Taia appariranno occasionalmente come personaggi secondari sulle pagine delle testate dedicate al potente Captain Marvel/Shazam, e in altre piccole occasioni su testate dedicate ad altri famosi personaggi targati DC Comics, arrivando in parte sino ai giorni nostri.  


The WIZARD E MERLIN, FIGLI MINORI DI MANDRAKE 
The Wizard 1939 MLJ Comics
The Wizard sul #1 di Top Notch Comics della MLJ Comics
E dato che precedentemente è stato citato più volte il buon Mandrake di Lee Falk – a sua volta ispirato alle gesta del celebre mago illusionista Leon Mandrake – concludiamo questo excursus sui semi sconosciuti Characters mistici della Golden Age proprio con quei sedicenti maghi e illusionisti che cercarono a suo tempo di seguire la scia del famoso mago con cilindro e mantellina. Saltando a piè pari mistici eroi dal cilindro scintillante e ben più noti come l'illusionista Zatara – o sua figlia Zatanna – della DC Comics, oppure Monako della Timely Comics, passerei subito in rassegna un altro mistico amante dei completi eleganti in stile Mandrake appunto...The Wizard! Già dal nome, che è tutto un programma, The Wizard era il mago per antonomasia, oltre che un personaggio di punta della sua casa editrice, la MLJ Comics (si, ancora lei)! Nato come scommessa super eroica da parte degli editori Morris Coyne, Louis Silberkleit e John Coldwater per la loro nascente casa editrice MLJ Comics (acronimo dei loro nomi), The Wizard  fu il primo eroe in costume su cui il trio di impresari ed editori puntò, facendolo esordire sulla loro testata di punta emergente, quella Top Notch Comics di cui ho parlato poco fa a proposito di Kardak the Mystic; apparso nel 1939 sul #1 della suddetta, The Wizard vedeva alle sceneggiature lo scrittore Will Harr e il disegnatore Edd Ashe Jr, già al lavoro all'epoca per la Fiction House e la Hillman Periodicals
Sulle prime, come anticipato, il nostro The Wizard era anche lui palesemente sulla scia del buon Mandrake, tra mantellina, baffetti, smoking e cilindro di ordinanza, anche se spesso i colori del suo outfit venivano cambiati totalmente proprio per non essere una mera copia del mago di Lee Falk; solo in seguito gli verrà applicata una comoda quanto utile mascherina sul volto onde celarne l'identità e smarcarlo da tutti gli altri pseudo cloni di Mandrake. Il vero nome di Wizard era Blane Whitney, e a iniziare dalla sua infanzia si era sempre allenato a sviluppare il suo cervello in modo da renderlo "Super"; come risultato di questi duri allenamenti mentali Blane acquisì doni come psicocinesi, chiaroveggenza, telepatia e altri svariati poteri legati alla forza mentale. Inutile dire che grazie a queste facoltà inizio subito una campagna di lotta al crimine del tutto personale e non molto distante da quella applicata da altri suoi colleghi in costume della MLJ Comics. Non a caso già dal settimo numero di Top Notch Comics, datato Agosto 1940, iniziò a sfoggiare un abbigliamento molto più simile a quello di un convenzionale eroe in calzamaglia, abbandonando per sempre smoking e cilindro, mantenendo però la fedele maschera sul viso. In più, in questo nuovo fermento super eroico fu dotato di una giovane spalla chiamata Roy the Super Boy, e di una serie di avveniristici gadget quali uno speciale e velocissimo veicolo chiamato Wizard Car, un sottomarino dal nome Mistery Sub e uno speciale razzo a propulsione. 
The Shield and The Wizard 1940 Quality Comics
The Shield e The Wizard sul #1 della loro testata nell'agosto del 1940 
In queste nuove vesti ebbe più volte modo di collaborare attivamente con altri eroi della comunità mascherata targata MLJ Comics; da un primordiale crossover insieme all'eroe The Shield, passando per l'ottenimento di un intera testata a suo nome sempre al fianco del patriottico collega e che prese vita nell'agosto de 1940. Il nostro mago super eroe iniziò però a perdere colpi già dal numero di Ottobre di Top Notch Comics, quando sulla celebre rivista giunse l'intrigante vigilante mascherato Black Hood, che pian piano iniziò senza volere a rubargli la scena, limitando The Wizard sempre più a ruolo di comprimario, fino alla lenta ma inesorabile chiusura della stessa Top Notch. Solo la rivista in tandem con il collega The Shield fu un po' più longeva, arrivando a chiudere solamente nella primavera del '44. Per rivederlo in azione bisognerà aspettare gli anni '60, quando anche lui, come successo per il collega Zambini, verrà riportato in auge nell'operazione di revival impostata dalla MLJ/Archie Comics con la testata Mighty Crusaders; l'unico prezzo da pagare per questo ritorno fu però quello di ritornare sotto forma di super villain, sorte già toccata all'altro ex eroe e collega Hangman! The Wizard ritornerà fugacemente ancora una volta, stavolta negli anni '80 e sempre per la Archie Comics, di nuovo come eroe positivo restituito al suo caro vecchio costume degli anni '40. 


MERLIN The MAGICIAN (Quality Comics 1940)
Merlin the Magician - Quality Comics 1940
Le origini di Merlin su National Comics #1 del luglio 1940 
Per concludere questa nostra carrellata magica arriviamo a Merlin the Magician, elegante eroe in smoking della Quality Comics, nato sule pagine di National Comics #1 del Luglio 1940, a opera del fumettista Don Zolnerowich. Sotto i vispi baffetti di Merlin the Magician si nascondeva l'identità del ricco playboy Jock Kellog, che viste le sue ricchezze sempre più in picchiata, risponderà alla chiamata di un suo lontano e ricco zio Inglese in punto di morte, credendo così di poter dare una svolta alle sue sfortune finanziarie; ma una volta giunto nella terra di Albione avrà un amara sorpresa...difatti davanti ai suoi occhi non si staglierà nessun ricco castello, bensì un modesto cottage pieno solo di chincaglierie di ogni sorta. Raggiunto il vecchio e morente zio, quest'ultimo donerà al nostro Jock uno speciale mantello verde con cappuccio appartenuto nientemeno che al mago Merlino, a detta del vecchio zio loro antichissimo antenato! All'inizio scettico sulle reali facoltà del singolare tessuto, l'annoiato playboy si ricrederà ben presto una volta indossato il mistico mantello; difatti l'antico manufatto lo doterà di poteri quali levitazione, teletrasporto, telecinesi e perfino la facoltà di poter evocare creature mitologiche di cui servirsi per la sa personale lotta ai mali del mondo. Adottato il nome di Merlin the Magician, in onore dell'antico e storico antenato, inizierà un suo personale viaggio in giro per il mondo combattendo le forze dell'Asse, folli scienziati e creature mistiche come Agor the Spider o il dio Ares. Come ultima curiosa annotazione prima di concludere, vi è quella legata ad un potere acquisito da Merlin successivamente, e cioè quello di poter lanciare incantesimi parlando al contrario proprio come il ben più famoso collega della DC Comics Zatara

Bene, con questa curiosità finale legata a un personaggio della DC Comics, mago anche lui come il misterioso e sublime collega Doctor Fate, vi saluto, sperando di aver appagato un minimo la curiosità di chicchessia in merito a questi misconosciuti maghi e maghetti illusionisti della Golden Age, sperando al tempo stesso che il film di cui ho accennato all'inizio renda un minimo giustizia a questa affascinante categoria di mistici in costume che il buon Doctor Fate (interpretato da un Pierce Brosnan invecchiato ma saggio al punto giusto) si appresta a rappresentare sul grande schermo.

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