Doctor Strange e Thor in Infinity War - curiosità e storie che hanno ispirato il film
Torniamo a parlare del film Marvel dei grandi numeri.
Torniamo a parlare di Avengers Infinity War, stavolta soffermandoci sui suoi personaggi nati prima sulla carta e fattisi carne e CGI in seguito.
Volutamente salto a piè pari il folle Titano, in quanto sicuramente altri vi avranno fatto una testa così su di lui, tra rimandi a sue comparizioni nel mondo dei comics stelle e strisce, recensioni sulle suddette o del film, profili psichiatrici, schede biografiche etc etc .
Indi per cui, mi soffermerò su altri due personaggi, secondo me ritrovati, in questo caleidoscopico film.
Iniziamo dal primo dei due: il dottor Stephen Strange, chirurgo a mezzo servizio e stregone supremo a tempo pieno.
A suo tempo vidi il film a lui dedicato, in quanto quella volta nutrivo un sincero interesse rispetto ai precedenti film del MCU che non sempre avevano destato nel fumettaro che è in me l'empatia dovuta. Ero quindi assai curioso di vedere trasposte su pellicola le gesta del buon dottore.
Devo dire di avere una fascinazione d'altri tempi per questo personaggio e i suoi simili che sin dagli anni '30 abitavano le pagine dei quotidiani americani pre-conflitto fino alle riviste specializzate che poi sarebbero divenute i comics, le quali tanto avrebbero influito sui media di oggi, cinema in primis.
Innumerevoli sono i maghi o sedicenti stregoni che si sono succeduti nel corso dei decenni, dall'antesignano e famosissimo Mandrake di Lee Falk, passando per lo Zatara della National, futura DC Comics, o Monako della Timely poi divenuta Marvel Comics; oppure i mistici di altre case editrici più piccole dell'epoca come Zambini, Dr. Styx, Master Mystic etc etc.
Uno dei miei preferiti, nato proprio in quegli anni, e che rivaleggiò sin dagli anni 60 fino ad oggi con lo stesso Strange, è indubbiamente il mitico Doctor Fate, mago supremo dell'universo DC, talmente importante e potente, che in una vecchia serie anni '90 chiamata Amalgam Comics, li si poteva persino trovare fusi insieme in un unico personaggio chiamato doctor Strange Fate!
Ma lasciamo queste divagazioni e nostalgie del passato per tornare, magari tramite un varco temporale aperto dall'occhio di Agamotto, al film del 2016 diretto da Scott Derrickson, un enorme trip lisergico che rendeva omaggio a piene mani alle invenzioni artistiche su carta di Steve Ditko e Gene Colan, due dei maggiori autori e artisti del periodo d'oro del buon dottore.
Un film che aveva anche delle riflessioni che definiremo new age, ma non di quella cialtrona e a volte succhiasoldi che spesso va per la maggiore, ma quella più profonda e spirituale che oggi, tramite le scoperte di una certa branca della fisica quantistica o della cosiddetta legge di attrazione o campo unificato etc etc, sta aprendo sempre più interessanti spiragli su quella parte di "realtà" che ancora non possiamo vedere, comprendere, o controllare (Matrix docet).
Ecco, a tal proposito, sono sempre stato curioso di assistere ad un incontro tra l'amato Stephen Strange ed il noto sensitivo italiano Gustavo Rol, sebbene l'appellativo di sensitivo, attribuito a Rol, sia alquanto riduttivo.
Insomma, due personaggi, uno di fantasia e l'altro...beh, non saprei come definire un uomo illuminato come Rol, che si sfidano a colpi di trucchi ed esibizioni delle loro strabilianti capacità. Chissà, forse avrebbe vinto Strange, ma solo in quanto possessore del mistico occhio di Agamotto, anche se il buon Rol avrebbe senz'altro stupito.
Per chi volesse saperne di più della vita prodigiosa di Gustavo Rol questa è una pagina interessante.
Ma torniamo a bomba, magari facendoci dare uno strappo da Silver Surfer, ad Infinity War ed al ruolo quivi ricoperto dal mago supremo dell'universo Marvel.
Ebbene è proprio in questo ultimo film, rispetto al suo film solista, che l'appellativo di "supremo" per il caro dottor è quanto di più calzante.
Affascinante sopra ogni cosa è il suo duello con Thanos su Titano, con quella sua iniziale posa d'attacco in stile Kundalini/Shiva messi insieme.
È affascinante il suo essere deus ex machina della vicenda e del fato finale scandagliato tra più di 14000(?!) scenari ed esiti diversi negli infiniti multiversi o futuri possibili. Ciò sicuramente avrà una sua forte importanza per il possibile Avengers 4 , come forse capirà l'attonito e sconfitto Tony Stark del finale. Il film ci ha regalato molti momenti comici tra la serafica pacatezza e concentrazione di Strange e la razionalità e baldanza dell'uomo di scienza rappresentato da Stark (uomo di fede e uomo di scienza...mmm...dove l'ho già sentito? qualcuno ha detto LOST per caso?!?)
Passiamo al secondo personaggio.
Non poteva che essere l'unico ed il solo (finalmente Tonante) Thor!
Diciamoci la verità, tutte le parti dedicate al dio del tuono in questo film restituiscono la giusta possanza che mancava sin dal primo Avengers del 2012 e che era totalmente mancata nei precedenti tre Thor e in Avengers Age Of Ultron.
Il merito va senz'altro per il look finalmente centrato, in parte già nel precedente ma assai scarsino Thor Ragnarok, ma soprattutto per la sua nuova arma, la folgorante...Stormbraker!
Sono per caso l'unico che preferisce quest'ultima a Mjolnir?!?
Diciamocelo signori, cinematograficamente Mjolnir non ha mai funzionato, visivamente intendo, troppo mazzaroccone, un mapazzone direbbero a master chef...una fagottata di metallo nobile che rende sulle pagine colorate dei fumetti (dove la sospensione dell'incredulità può essere maggiore) ma che non rende altrettanto su pellicola.
Stormbraker invece, come direbbero i giovani d'oggi, spacca! E il bello è che hanno creato un'arma cinematografica che fumettisticamente è poi una miscellanea del martello posseduto dal Thor dell'universo Ultimate (la linea editoriale parallela e alternativa al Marvel Universe ufficiale, cioè l'universo 616...un universo quello ultimate, più realistico e violento dell'originale, creato dallo sceneggiatore e autore Mark Millar nei primi anni 2000)
e l'originale Stormbraker, posseduta dall'alieno Beta Ray Bill, creatura ritenuta degna di sollevare il magico Mjolnir, al punto che un generoso e benevolo Odino forgia un particolare martello (Stormbaker) per il valoroso e virtuoso extraterrestre.
Un ciclo di storie nate dalla mente del mio amato Walt Simonson durante la sua gestione di Mighty Thor negli anni 80.
Infine c'è una spruzzata dell'ascia Jarnborn, primissima arma di un giovanissimo Thor, tramite un'operazione di retcon, e che in tempi recenti il nostro tonante è tornato ad impugnare.
Insomma, tutta questa filippica per dire che l'entrata di Thor in Wakanda, nella parte finale del film, è una delle migliori rentrée a piena potenza di un personaggio che, cinematograficamente, non si era mai imposto prepotentemente come meritava, in tutto il suo fulgore divino.
Due piccole postille degne del ritorno di questo Thor dal'oblio cinematografico sono la costruzione di Stormbraker grazie all'ausilio del nano "gigante" (colpo di genio degli autori) Peter Dinklage, in una evocante veste e ambientazione di kirbyana memoria e, per concludere, una menzione a colui che accompagna e il dio asgardiano alla ricerca della fantomatica arma...e cioè Rocket Racoon.
Penso che questo procione spaziale tuttofare e Thor insieme, siano una delle migliori coppie da buddy movie del cinema, anzi, mi aspetterei un film su loro due diretto da un esperto del genere come il regista Shane Black, roba che poi, nei fumetti, Rocket Racoon non l'ho mai digerito. Al al cinema però, questo topo, coniglio, gatto o quel che è, funziona.
Per assurdo un animale parlante funziona meglio di un martello gigante...magia del cinema!
Post Scriptum, per chi volesse approfondire il personaggio di Stephen Strange, consiglio tre imprescindibili letture:
iniziamo con le origini, quindi con l'accoppiata Lee/Ditko, origini e prime incursioni lisergiche nell'oltre mondo del buon dottore.
A seguire, uno dei migliori cicli della seconda fase del dottore, quella degli anni 70 per intenderci, trip e pathos a firma Steve Englehart e Frank Brummer.
"Una realtà separata"
Per finire un cult assoluto, di rara poesia anni 80, a firma Roger Stern e Mike "hellboy" Mignola...Trionfo e tormento, con il miglior team up controverso dell'universo Marvel che unisce il Dottor Destino e Strange per un'importante missione ai limiti della vita e della morte...assoluti!
Sul finale un piccolo extra come bonus che consiglierei.
Il Giuramento di Brian K.Vaughn e Marcos Martin, miniserie del 2006/2007
Passando a Thor, consiglierei tutto il ciclo del già citato Simonson, da avere per le potenti idee grafiche e narrative che rilanciarono alla grande negli anni '80 la figura e l'universo di Thor...e non esagero a dire che Walt Simonson, sul tonante, fu degno erede della poetica del re Jack Kirby..
Thor di Walter Simonson
Thor di Walter Simonson
Per passare all'era moderna, consiglierei tutta la run di Jason Aaron e il talentuoso Esad Ribic i quali restituiscono lustro e fierezza al mondo di Asgard e le sue leggende, con dei disegni pittorici a dir poco superlativi.
È proprio in questa run, tra l'altro, che troverete cenni alla famigerata ascia Jarnborn, da cui la Stormbraker del film deriva.
Nessun commento:
Posta un commento