Recentemente, dialogando tra amici e amanti del fumetto, è scaturita fuori una discussione inerente la curiosità circa la creazione di quei Characters, eroi o villains che fossero, che tanto hanno dato – e continuano a dare – alle nostre vite, alimentando la nostra assetata fantasia. E a proposito di fantasia, il parto di questi personaggi, era solo tutto frutto dell'innata creatività di questi artisti, o c'era dell'altro?!? Al fine di capire meglio, ho redatto una veloce e divertente lista sulle curiose e incredibili ispirazioni che scrittori e creativi hanno sorprendentemente tratto da persone, luoghi – e financo oggetti – nella creazione di alcuni iconici Characters dei Comics arrivati sino ai giorni nostri.
Characters colorati diventati col passare del tempo imprescindibili nel tessuto stesso della nostra società, tra film, fumetti, serie tv, gadget, etc etc.
Per iniziare, visto che molti lettori – tramite altri Social – mi suggerivano di dare più spazio al mondo dei Villains in generale, ho deciso di dedicare proprio a quest'ultimi una lista di 12+1 Characters più o meno famosi dei Comics Mainstream. Si sa che molti dei Villains o Supercriminali del mondo dei Comics furono veri e propri parti delle menti dei loro autori – quindi originali – e degli artisti che li affiancavano. Altri invece sono, come detto pocanzi, frutto di incredibili ispirazioni, da cui, spulciando certi documenti e vecchie interviste, sono riuscito a trarre un attendibilità vicina al 95%...ergo, non vi è una certezza assoluta. Quindi, a meno che l'artista dichiarante in quel momento non volesse trollare l'intervistatore o il proprio biografo, devo – e dobbiamo – dare per certo che questi aneddoti siano veri.
Quindi via con le danze...
GALACTUS ( Fantastic Four vol.1 #48 - marzo 1966)
Inizierei con il mio autore preferito, un mio amore per cosi dire... Jack Kirby e la sua creazione più famosa – in ovvio tandem con Stan Lee – cioè, Galactus.
In quelle discussioni tra amici citate all'inizio, proprio uno di loro – molto ferrato in testi sacri e biblici – mi incuriosiva con suggestivi paralleli tra il famigerato divoratore di mondi dell'universo Marvel e ciò che si trovava scritto nell'antico testamento o nella Torah ebraica. Come risaputo sia Kirby che Lee erano ebrei, quindi la cosa non poteva essere di certo un caso. Quando i due si trovarono a dover creare un super cattivo che superasse i soliti schemi umani o umanoidi visti fino a quel punto, decisero di dar vita a un essere che fosse al di là del bene e del male, dotato di poteri divini incommensurabili, mai visti fino a quel momento su di un fumetto Marvel.
E' lo stesso Lee a parlarne nell'introduzione di Marvel Masterwork: the Fantastic Four vol.5: "Galactus doveva essere semplicemente un altro Villain di una lunga serie di supercriminali su cui adoravamo lavorare. Avendo fino a quel momento creato molti potenti Villains, sentimmo che l'unico modo per superare noi stessi era inventare un Villain che avesse poteri quasi divini. Pertanto, la scelta naturale era quella di optare per una specie di semidio." Lo stesso Kirby dichiarerà che le sue ispirazioni artistiche erano fondamentalmente solo legate al modo di poter vendere, inventando sempre più Characters che non fossero al tempo stesso mai del tutto stereotipati. Quindi per la creazione del "divino" Galactus – e del suo angelo caduto e araldo Silver Surfer – disse di aver semplicemente aperto la bibbia, "soffiando" la vita in queste iconiche figure mitologiche di carta, che per lui rappresentavano a tutti gli effetti i primi Dei dell'universo Marvel. Ovviamente non si può trascurare il fatto che diversi autori e scrittori succeduti in seguito riscriveranno, o ridimensioneranno più volte, i concetti divini espressi e concepiti a suo tempo dal duo Lee/Kirby, togliendo forse pian piano nel tempo quella potenza divina con cui erano nati sia Galactus che il suo fedele argenteo araldo.
E' lo stesso Lee a parlarne nell'introduzione di Marvel Masterwork: the Fantastic Four vol.5: "Galactus doveva essere semplicemente un altro Villain di una lunga serie di supercriminali su cui adoravamo lavorare. Avendo fino a quel momento creato molti potenti Villains, sentimmo che l'unico modo per superare noi stessi era inventare un Villain che avesse poteri quasi divini. Pertanto, la scelta naturale era quella di optare per una specie di semidio." Lo stesso Kirby dichiarerà che le sue ispirazioni artistiche erano fondamentalmente solo legate al modo di poter vendere, inventando sempre più Characters che non fossero al tempo stesso mai del tutto stereotipati. Quindi per la creazione del "divino" Galactus – e del suo angelo caduto e araldo Silver Surfer – disse di aver semplicemente aperto la bibbia, "soffiando" la vita in queste iconiche figure mitologiche di carta, che per lui rappresentavano a tutti gli effetti i primi Dei dell'universo Marvel. Ovviamente non si può trascurare il fatto che diversi autori e scrittori succeduti in seguito riscriveranno, o ridimensioneranno più volte, i concetti divini espressi e concepiti a suo tempo dal duo Lee/Kirby, togliendo forse pian piano nel tempo quella potenza divina con cui erano nati sia Galactus che il suo fedele argenteo araldo.
DOCTOR DOOM (Fantastic Four Vol.1 #5 - luglio 1962)
Rimaniamo sempre dalle parti dei Fantastic Four e dei loro due magici padri e creatori, Jack Kirby e Stan Lee. Anche il Doctor Doom (per gli amici Dottor Destino) fu ovviamente una loro geniale creazione, che ebbe anche qui come fonte di ispirazione un altro archetipo legato al culto o alla religione...in questo caso parliamo di culto dei morti, dato si che lo stesso Kirby dichiarò più volte di aver preso la Morte stessa – la triste mietitrice insomma – come riferimento grafico per la creazione del temibile sovrano di Latveria. Kirby addusse la ragione della sua cupa ispirazione soprattutto per il sinistro cappuccio – o meglio sudario – e la sua armatura. L'armatura era collegata all'aspetto inumano che doveva trasmettere il terribile Villain, con le sue fattezze, in particolar modo nella maschera, che richiamassero il volto scavato e scheletrico della signora con la falce. Dopotutto la Morte è qualcosa di disumano – ebbe a dire Kirby – e senza pietà, mentre la carne umana contiene quella misericordia che il dispotico sovrano non doveva possedere...seppur anche qui altri autori accostatisi in seguito al gelido Villain abbiano più volte giocato persino con la sua personalità, regalandogli, in determinati cicli o storie, una parvenza di incredibile e inaspettata umanità.
MAGNETO (The X-Men #1 - Settembre 1963)
Sembra noto che The King Kirby e il sorridente Stan crearono il potente signore del magnetismo nel periodo in cui il movimento Americano per i diritti civili era al suo apice. Di fatto quindi avrebbero usato come principale ispirazione i famosi leader di quel movimento, Martin Luther King e Malcom X. Sin dalla loro creazione, gli X-Men e i loro simili sono stati spesso combattuti sul piano dei diritti civili di un popolo – quello mutante – che lottava per avere un suo posto all'interno della spaventata società umana. Questa lotta, o tentativo di coesistenza, doveva essere incarnato da due eccellenze del mondo mutante, Charles Xavier – celebre guida Telepate dei giovani X-Men – e Erik "Magnus" Lehnsherr – meglio conosciuto come Magneto appunto – che invece guidava la cosiddetta confraternita dei mutanti malvagi (nome un po' altisonante ma tant'è). Nella visione di Kirby e Lee, Martin Luther King sarebbe stato Charles Xavier, in quanto quest'ultimo aveva da sempre scelto un approccio più pacifico e diplomatico, proprio come il leader del movimento nero Americano. Mentre Magneto doveva avere un tono e un indole più aggressiva nel rivendicare i suoi diritti, un po' come si esponeva l'altro leader nero, Malcom X. Lo stesso Stan Lee dichiarerà che non aveva mai visto Magneto come un Bad Guy, piuttosto i forti metodi del signore del magnetismo erano perlopiù volti al colpire o risvegliare le coscienze delle persone normali – i cosiddetti Homo Sapiens – che erano troppo rinchiuse nel loro razzismo e bigottismo nei confronti del fratello Homo Superior, cioè i mutanti. Magneto cercava in tutti i modi possibili di difendere i suoi figli e fratelli mutanti da una società che non li trattava in maniera paritaria, dando di conseguenza a questa stessa società una severa lezione, qualora ce ne fosse stato bisogno. Nonostante questi modi, che potremmo definire un po' "spicci", Lee non considerò mai del tutto un vero e proprio cattivo il suo Magneto, come d'altronde non era cattivo lo stesso Malcom X, sua fonte di ispirazione.
DARKSEID (Superman's Pal Jimmy Olsen #134 - Novembre 1970)
Rimaniamo in territorio di grossi calibri, quindi super tizi cattivi con superpoteri. Stavolta però facciamo un salto in casa DC Comics. Se parliamo di vero potere, tra i Villains più perniciosi e potenti dell'universo DC non si può non citare l'oscuro signore di Apokolips, il tirannico Darkseid.
Sovrano supremo del suo violento e infuocato pianeta, Darkseid fu concepito da Jack Kirby negli anni '70, nel suo periodo successivo alla fuoriuscita dalla Marvel e il conseguente approdo alla DC Comics, dove ebbe carta bianca per poter realizzare le sue folli e geniali idee senza nessuna limitazione, idee che vedranno luce nella stesura del suo cosiddetto "Quarto Mondo". E' proprio in questo affresco di nuove divinità, a volte annoiate, a volte violente, che prende vita il tirannico Darkseid. Ma seppur geniale, sembrerebbe che Kirby si sia dovuto rivolgere altrove per il suo concepimento. Infatti secondo lo scrittore Mark Evanier, autore della biografia su Kirby intitolata Kirby: King of Comics, il geniale "Re" basò l'aspetto di Darkseid sulle granitiche fattezze dell'attore Jack Palance. Per quel che riguarda invece la personalità del divino despota, Kirby si basò sulla personalità di Adolf Hitler, seppur Kirby ci teneva a ribadire che fondamentalmente qualsiasi pazzo tiranno che la storia avesse partorito fino a quel momento sarebbe andato bene, alludendo al fatto che anche lo stesso suo contemporaneo Richard Nixon – controverso presidente U.S.A. – sarebbe stato perfetto per la parte.
THANOS (The Invincible Iron Man Vol.1 #55 - Febbraio 1973)
Subito dopo il dittatore di Apokolips era doveroso proseguire con la sua controparte Marvel, il titano pazzo Thanos, ora divenuto più celebre di Elvis e di Gesù grazie al mega successo mondiale dei film sugli Avengers targati Disney. Il suo creatore fu lo scrittore e artista Jim Starlin, che in quegli anni '70 era intento come non mai nel tentativo di piazzare qualcosa di grosso in casa Marvel. All'epoca Kirby aveva da poco dato vita al suo "Quarto Mondo" e ai suoi abitanti, i cosiddetti Nuovi Dei, per la distinta concorrenza (DC). Starlin ovviamente – come tutti quelli della sua generazione – non poteva non rimanerne influenzato, ma le idee per la creazione di Thanos non gli vennero – come sembrerebbe ovvio pensare – da un mero copia e incolla del dispotico Darkseid...no, inizialmente il Character di riferimento maggiore per Starlin fu il silente e ambiguo Metron, uno dei Nuovi Dei di Nuova Genesi, il pianeta divino opposto ad Apokolyps. Risulta infatti da molti schizzi preparatori su Thanos, che il folle titano – in nuce – fosse molto più simile a Metron che a Darkseid. Allorché Roy Thomas, all'epoca capo redattore in Marvel, vedendo quei primi schizzi, rimbottò Starlin dicendogli che se proprio doveva copiare qualcuno, quel qualcuno non era il tizio sulla sedia fluttuante (Metron) ma doveva essere il gran Boss, cioè Darkseid. Memore anche di vecchie lezioni di psicologia assorbite durante la sua esperienza al college, il buon Starlin riuscì col tempo a dare un quadro ben preciso della follia che in seguito avrebbe contraddistinto il folle titano, relegandolo ora più che mai tra i Villains più famosi e caratterialmente "complicati" della storia dei Comics.
Le origini e le ispirazioni dietro la nascita del cattivo numero uno del valoroso Captain America sono assai curiose, per non dire assurde. Difatti per quanto inverosimile possa sembrare, le origini del bieco criminale nazista sono da imputare ad una coppa gelato alla ciliegia!!
Nella sua autobiografia (My Life in Comics-Titan Books 2011) Joe Simon co-creatore insieme a Jack Kirby di Captain America, rivela che l'ispirazione per Red Skull gli venne osservando una coppa gelato...egli testualmente scrive così: "Pensavo sempre agli Eroi e ai Cattivi, con ogni sorta di idee che mi balenassero in testa... Seduto in una tavola calda avevo una coppa di gelato semifreddo davanti a me, con il gelato alla vaniglia e il caramello caldo che scivolava di lato. Era una visione intrigante. Il fondente caldo, pensai tra me stesso, sembrava somigliare sempre più a degli arti, braccia, gambe e mani. Accidenti – pensai – questo si che renderebbe un cattivo interessante. Lo chiamerò Hot Fudge...basterà solamente dargli una faccia e farlo trasudare dappertutto! Poi ho guardato di nuovo la coppa e ho visto la ciliegia che si trovava in cima. Ecco, la ciliegia ora sembrava un teschio. Caspita – esclamai – Red Skull...suona bene."
Sembrerebbe una vera e propria fantasia allucinatoria del buon Simon, ma a quanto pare è tutto vero.
Riprova che a volte il genio – oppure il diavolo come recita il detto – sta nei particolari. E se parliamo di diavolo, chi se non il feroce Teschio Rosso ha incarnato un diavolo in terra per l'universo Marvel?!?
JOKER (Batman Vol.1 #1 - Aprile 1940)
Rimanendo su Characters veri e propri diavoli in terra come non citare il terrificante e diabolico pagliaccio Re del crimine e della risata?!?
Da anni, o meglio da decenni, si discute su chi debba prendersi o no il merito di aver creato – o meglio dire contribuito – alla creazione del noto Clown. Molti – giustamente – tenderebbero ad attribuire a Bob Kane e Bill Finger la sua creazione, ma lo scrittore Jerry Robinson – fumettista e allievo dello stesso Kane a inizio carriera – è di opinione contraria... egli infatti sostiene che all'epoca della loro primissima collaborazione su Batman portò una serie di schizzi da sottoporre a Kane e Finger, e che raffiguravano un disegno simile al Joker delle carte da gioco, e che a loro ricordò moltissimo l'attore del muto Conrad Veidt nel film del 1928 "L'Uomo che ride". Da lì la decisione di ritrarre l'infernale pagliaccio con le fattezze dell'attore. Cosa su cui Finger e Kane però hanno sempre rivendicato la paternità, sostenendo che in effetti Robinson arrivò da loro con questa carta da gioco, e che loro colpiti dalla somiglianza con L'Uomo che Ride di Victor Hugo pensarono subito all'attore Conrad Veidt dell'omonimo film muto del '28. Quindi, a detta loro, Robinson diede solo uno spunto, una scintilla iniziale, ma da lì ad attribuirgli la totale paternità del personaggio ce ne correva. Insomma, ancora oggi non sono ben chiare le dinamiche della faccenda, ma una cosa è certa...Conrad Veidt era Joker, e Joker era Conrad Veidt...applicando un classico confronto all'americana non si può negare certo il contrario.
Da anni, o meglio da decenni, si discute su chi debba prendersi o no il merito di aver creato – o meglio dire contribuito – alla creazione del noto Clown. Molti – giustamente – tenderebbero ad attribuire a Bob Kane e Bill Finger la sua creazione, ma lo scrittore Jerry Robinson – fumettista e allievo dello stesso Kane a inizio carriera – è di opinione contraria... egli infatti sostiene che all'epoca della loro primissima collaborazione su Batman portò una serie di schizzi da sottoporre a Kane e Finger, e che raffiguravano un disegno simile al Joker delle carte da gioco, e che a loro ricordò moltissimo l'attore del muto Conrad Veidt nel film del 1928 "L'Uomo che ride". Da lì la decisione di ritrarre l'infernale pagliaccio con le fattezze dell'attore. Cosa su cui Finger e Kane però hanno sempre rivendicato la paternità, sostenendo che in effetti Robinson arrivò da loro con questa carta da gioco, e che loro colpiti dalla somiglianza con L'Uomo che Ride di Victor Hugo pensarono subito all'attore Conrad Veidt dell'omonimo film muto del '28. Quindi, a detta loro, Robinson diede solo uno spunto, una scintilla iniziale, ma da lì ad attribuirgli la totale paternità del personaggio ce ne correva. Insomma, ancora oggi non sono ben chiare le dinamiche della faccenda, ma una cosa è certa...Conrad Veidt era Joker, e Joker era Conrad Veidt...applicando un classico confronto all'americana non si può negare certo il contrario.
HARLEY QUINN (Joker's Favor - Batman the Animated Series - Settembre 1992)
E visto che ho appena parlato di Joker, non potevo non proseguire con la sua fedele e succube compagna di scherzi e cattiverie, la procace e letale Harley Quinn. Come sanno tutti coloro che leggono Comics targati DC Comics o sono cresciuti mangiando pane e televisione, la storica e folle compagna del Joker non nasce sulle pagine della carta stampata, bensì sui fogli acetati delle animazioni della celebre serie animata del 1992 Batman: The Animated Series, di Bruce Timm e Paul Dini. Il personaggio della folle fidanzata del pagliaccio del crimine ebbe così tanto successo in TV da dovergli dedicare a tutti i costi anche una trasposizione a fumetti, rendendola di fatto a tutti gli effetti facente parte del ricco universo cartaceo di casa DC. Ma da dove nacque l'idea di questa strampalata e ossessiva Arlecchina?!? Paul Dini e Bruce Timm hanno sempre sostenuto che l'ispirazione principale per Harley Quinn proveniva da una sequenza onirica all'interno della celebre Soap Opera Americana Days of Our Lives – da noi ribattezzata Il Tempo della Nostra Vita – con protagonista l'attrice Arleen Sorkin (un nome che è tutto un programma) vestita da giullare di corte o meglio un triste Pierrot. Dini e Timm dunque, folgorati da questa sequenza, decisero di improntare personalità ed aspetto della loro Harley proprio su questa apparizione. A quanto pare non tutto ciò che viene dalla TV è sempre solo spazzatura...THE PENGUIN (Detective Comics #58 - Dicembre 1941)
Anche su The Penguin, noto e goffo Gangster di Gotham City, aleggia l'ombra della dura controversia su chi abbia avuto l'idea principale o da dove l'abbia ripresa...in questo caso però il dibattito è alquanto interno, visto che i due contendenti sulla creazione del pennuto criminale sono solo a carico dei due autori principali di Batman, Bill Finger e Bob Kane.
Nel libro e saggio del 2004 dello scrittore e romanziere Les Daniels intitolato Batman - The Complete History: The Life and Times of the dark Night, Bill Finger dichiarò che l'ispirazione per la creazione del Pinguino gli venne direttamente dalla visione dei noti pinguini imperatore abitanti le fredde regioni dell'Antartide, e che a detta sua ricordavano a loro volta dei signorotti Inglesi in Smoking. Ovviamente il pensiero di Bob Kane sulla cosa è completamente diverso. Infatti Kane sosteneva che l'idea gli era venuta da una pubblicità di un marca di sigarette – il tabacco al mentolo Kool – apparsa su un quotidiano e reclamizzata a manetta sulle radio, e a cui un piccolo pinguino faceva da testimonial. Fonti di ispirazione diverse ma convergenti in questo caso.
Nel libro e saggio del 2004 dello scrittore e romanziere Les Daniels intitolato Batman - The Complete History: The Life and Times of the dark Night, Bill Finger dichiarò che l'ispirazione per la creazione del Pinguino gli venne direttamente dalla visione dei noti pinguini imperatore abitanti le fredde regioni dell'Antartide, e che a detta sua ricordavano a loro volta dei signorotti Inglesi in Smoking. Ovviamente il pensiero di Bob Kane sulla cosa è completamente diverso. Infatti Kane sosteneva che l'idea gli era venuta da una pubblicità di un marca di sigarette – il tabacco al mentolo Kool – apparsa su un quotidiano e reclamizzata a manetta sulle radio, e a cui un piccolo pinguino faceva da testimonial. Fonti di ispirazione diverse ma convergenti in questo caso.
TWO-FACE (Detective Comics #66 - Agosto 1942)
Per la creazione del Villain Border Line per antonomasia stavolta abbiamo il solo Kane al comando decisionale. Difatti nella sua biografia del 1985 – Batman and Me – Kane rivela di aver tratto ispirazione dal film del 1931 Lo Strano caso del Dr. Jekylle & Mr.Hyde – trasposizione su pellicola del celebre romanzo di Robert Louis Stevenson – per la creazione del celebre Villain. Contemporaneamente Kane fu molto influenzato anche dalla storia dell'oscuro Black Bat, Character principale della rivista Pulp Black Book Detective – di cui ho già trattato su queste pagine – che alle origini della sua carriera di vigilante mascherato fu investito, durante un processo, da un getto d'acido che lo sfigurò. Come si può intuire da questo ultimo dato, l'evento cruciale dell'acido combinato alla doppiezza del personaggio di Stevenson, creeranno quel mix perfetto e fortunato arrivato sino ai giorni nostri sia nei Comics che nei media audiovisivi...come dimenticare infatti il Two-Face della celebre serie animata anni '90 Batman: The Animated Series, e immortalato dall'originalissimo Character Design del maestro Bruce Timm, o il malato Harvey Dent restituito al cinema dal fortunato Cavaliere Oscuro del regista Christopher Nolan?!?
CATWOMAN (Batman Vol.1 #1 - Maggio 1940)
Co-creata dal duo Finger/Kane, la felina Selina Kyle deve però la paternità e l'ispirazione al solo Kane. Sempre nella sua autobiografia Batman and Me, Kane rivelò che la seducente donna gatto era visivamente in parte ispirata ad una sua cugina, tale Ruth Steel, mentre per le sue forme Sexy il riferimento principale era la formosissima attrice anni '30 Jean Harlow. Per quel che invece riguarda i gatti – vero asse portante dell'anti-eroina – lo stesso Kane dichiarò che per lui le donne in generale racchiudevano quel mistero e quell'inaffidabilità – nonché libertà – tipiche dei felini. Esseri scaltri e distaccati, misteriosi, seducenti, difficilissimi da comprendere...come tutte le donne d'altronde, sia cartacee che reali.BANE (Batman: Vengeance of Bane #1 - Gennaio 1993)
Chi non ricorda all'inizio degli anni '90 la scioccante morte di Superman?!? Evento editoriale senza precedenti, sia a livello storico che di marketing. Bene, non paga di tale drastico – e remunerativo – evento, la DC Comics decise che bisognava fare lo stesso con l'altro asso di casa DC, Batman. La cosa doveva essere potente e scioccante, senza però arrivare alla morte come accaduto con Superman. Si decise quindi di dar vita ad un Villain duro e puro che doveva far "veramente" male all'uomo pipistrello. Un Villain che lo "spezzasse", sia psicologicamente, che fisicamente. Si optò quindi per una cosetta da poco come spezzargli la schiena per esempio... per questo fu creato Bane.Ma da dove avevano tratto ispirazione i suoi autori, Chuck Dixon, Doug Moench e Graham Nolan?!? A detta loro l'ispirazione venne combinando il romanzo del diciannovesimo secolo Il Conte di Monte Cristo, di Alexandre Dumas, con Doc Savage, celebre Character dei romanzi Pulp della Street and Smith pubblicato dal 1933 al 1947. La travagliata storia del Conte di Dumas avrebbe fornito il Background travagliato e sofferto del Villain, mentre l'acume e la dura scorza di Doc Savage avrebbero fornito quel quid in più che lo avrebbe smarcato dai soliti Villains forzuti e senza cervello. Al solo Graham Nolan invece dobbiamo l'invenzione del look da Lottatore Messicano – i celebri Luchador – che contraddistingue il truce Bane.
VENOM (Amazing Spider-Man #298 - Marzo 1988)
E dato che siamo in ambito di energumeni dal testosterone facile – come il precedente Bane – non potevo che proseguire con il mangiatore di cervelli alieno per eccellenza, Venom.Le origini di questo spietato super essere simbiotico sono legate molto al suo essere appariscente e di forte traino tra i giovani lettori – soprattutto ora dopo l'uscita del film Sony – un anti-eroe ben predisposto allo sfruttamento nel campo del marketing...non c'è quindi da stupirsi che la sua creazione sia dovuta proprio ai lettori, o meglio dire ad un lettore! Ma andiamo con ordine.
Venom come sappiamo nasce sul finire degli anni '80, seppur l'origine del simbionte risalga a metà anni '80 con il debutto del famoso costume nero di Spider-Man, acquisito durante la saga Secret Wars. Cronaca vuole che nel 1982, l'allora editore della Marvel, Jim Shooter, dopo aver indetto un Contest in cui chiedeva ai lettori nuove idee per i suoi colorati Eroi, si trovò un giorno a ricevere una lettera da un accanito quanto paziente fan, tale Randy Schuller, che in quei mesi aveva tempestato la redazione della casa delle idee con dei suoi suggerimenti su di un nuovo costume per il suo amato arrampicamuri. Shooter lesse evidentemente una di quelle lettere, completa di schizzi sul presunto nuovo costume, e in un certo qual modo ne rimase folgorato, al punto che inviò lui stesso una lettera di risposta al giovane Randy. In quella lettera l'editore proponeva all'attonito fan di poter acquistare la sua "idea" del costume per una cifra intorno ai 220 dollari. La transazione andò in porto, e Shooter tenne nel cassetto il suo nuovo acquisto, per poi tirarlo fuori – ben due anni dopo – proprio per la sua saga Secret Wars, concependo al tempo stesso l'idea del costume-simbionte alieno.
Da lì in poi è storia... Anni dopo il costume alieno verrà cacciato da Peter Parker, finendo per trovare ospitalità in Eddie Brock, diventando "insieme" a tutti gli effetti il feroce Venom, concepito e ri-arrangiato dal duo David Michelinie e Todd McFarlane nel 1988. La cosa curiosa di tutta la vicenda è che Randy Schueller, con la sua piccola buonuscita – ma piena di soddisfazione Nerd – non ha mai digerito l'idea del simbionte mangiatore di cervelli, essendo – come da lui stesso dichiarato – un amante della Silver Age e di Villains classici in pieno stile Lee-Ditko, quindi poco coinvolto dalle idee "moderne" di eroi, oggetti o costumi a cui venga del tutto stravolta l'iniziale natura, trasformandoli in cattivi e spietati assassini.
A questo punto c'è da chiedersi...il nostro Randy sarà andato al cinema a vedere il film su Venom?!?
Bene, questa veloce e divertente – ma soprattutto curiosa – lista estiva finisce qui. Nel salutarvi spero di avervi fornito interessanti argomenti da disquisire sotto l'ombrellone, o avervi perlomeno regalato un immagine diversa dei vostri autori preferiti quando tornerete a leggere le loro immortali opere.
Ottimo. È un interessante lista piena di curiosità. Sei stato molto bravo
RispondiEliminaTi ringrazio. Anche se sono rare le volte in cui mi spingo in territori di Comics mainstream. Come recita il nome del Blog, prediligo trattare soprattutto materia cartacea – e non - molto più vecchia e sconosciuta. 😉
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