INFINITY WAR o INFINITY HUMANITY?

     Sovrappopolazione e "rimedi" attraverso cinema e fumetto

Con notevole ritardo anche il sottoscritto si è alfine recato a visionare il film blockbuster del momento, o perlomeno di qualche momento fa. Al momento in cui scrivo infatti, qui in Italia, il film è retrocesso dalla prima posizione, mentre nel resto del mondo continua a macinare milioni di dollari attestandosi nientepopodimeno che nella quarta posizione degli incassi di tutti i tempi, poco sotto film come Star Wars The Force Awakens, Titanic e Avatar! Sto parlando di Avengers Infinity War (a firma dei fratelli Russo), un carrarmato, anzi, una corazzata poderosa e coloratissima figlia di ben 10 anni di "semina" filmografica ( capito Warner/DC come si crea e porta avanti una continuity ed un intero universo cine(comics)matografico?!? - grida il nerd dentro di me, che si ribella allo sfacelo perpetuato dalla Warner in campo cinematografico sui suoi personaggi preferiti.
Eh sì, parteggio leggermente per i gloriosi personaggi della DC comics sia su carta che in animazione, ma questo è un altro discorso.
Di questo mega cingolato inarrestabile che è il Marvel Cinematic Universe (MCU per i fan più puri) al cui comando in cima siede il sorcio più potente del pianeta (e non siamo in un fumetto, ma è la nostra realtà) non farò recensioni canoniche o altro, di quello è già stracolmo l'intero web. No, un po' come tutte le future pillole ciarliere e divaganti che farò qui dentro tra me e me, o forse tra me qualche incauto internauta, persosi da queste parti per puro caso, sfiga, o altro, mi limiterò soltanto ad alcune piccole riflessioni o amene curiosità.

Locandina film avengers infinity war

Innanzitutto do per scontato che, qualora leggeste queste righe, abbiate già visto il film, quindi ce ne freghiamo degli spoiler, ok?!?
Non si può negare che sia un film coinvolgente. Tolta una parte centrale un po' zoppicante, il resto procede come un treno...o meglio, come un ottovolante, raggiungendo senza indugio il traguardo dei suoi 142 minuti.
Ho potuto notare da quasi (e ripeto quasi) neofita del MCU ( lo ammetto, alcuni film mancano all'appello delle mie personali visioni, ma ho recuperato credo quelli più importanti ai fini della continuity) un cambio di registro nel mood dei suddetti film.

In Infinity War ci sono almeno due o tre suggestioni importanti: senza dubbio la più interessante è quella legata alle motivazioni che muovono Thanos nel suo folle(?!) piano; le altre, più che riflessioni, sono suggestioni che riportano ad un discorso quasi biblico, Thanos che sacrifica una delle sue figlie, forse la più importante, come Abramo fece con suo figlio Isacco. 
Dio in quel caso esigeva un completo atto di fede da parte di Abramo.
Qui invece è la gemma (dell'anima) che chiede al folle Titano una prova cosi dolorosa onde ottenere il potere più ambito.
E che dire della suggestiva sezione finale del film, con le scomparse o l'annullamento di metà della vita dell'universo;
circoscrivendolo alla sola terra, come non può questo evento riportare alla mente il cosiddetto "rapimento della Chiesa", in cui, durante gli ultimi giorni dalla seconda venuta di Cristo, i meritevoli o unti saranno assunti o rapiti in cielo per sedere accanto al Signore nel suo nuovo regno.

Proprio quest'ultimo punto mi riporta alla riflessione iniziale e che è poi il vero motore del film e delle motivazioni del "cattivo" (cattivo che per ora si attesta in cima alla classifica dei migliori villains offerti dal Marvel Cinematic Universe) e cioè: la sovrappopolazione!
Certo, qui si parla in scala cosmica , ma è ovviamente una metafora nemmeno tanto velata del problema dell'aumento della popolazione mondiale, con conseguente riduzione delle risorse naturali, problema con cui forse, sembrerebbe, dovremmo presto fare i conti.
Il tema della sovrappopolazione è da tempo dibattuto e a tratti anche sottovalutato.
C'è chi afferma che non siamo in pericolo, che non siamo un'anomalia su questo pianeta, che le riserve dureranno ancora a lungo in quanto la terra riuscirà sempre a produrne, nonostante noi, e che ne faremo sempre parte. Altri invece pensano che non siamo altro che batteri che infestano e forse porteranno alla morte questo grande organismo chiamato Gaia.

Tante e diverse teorie, un po' tutte figlie distorte o no del pensiero dell'economista e demografo Thomas Robert Malthus (vissuto tra il 1700 e 1800) o del suo malthusanesimo, una cosiddetta dottrina economica che si concentrava sul rapporto esistente tra popolazione e risorse naturali del nostro pianeta.

l'economista e demografo thomas robert malthus

Secondo Malthus il progressivo aumento della popolazione rischia di avere esiti funesti in quanto le risorse disponibili non saranno destinate a durare in eterno. Se quindi non verrà posto uno stop alla crescita demografica incontrollata, la fame e la povertà sul pianeta sono destinate ad aumentare sempre più fino a raggiungere la vera e propria catastrofe.
Forse una regolamentazione delle nascite, come dicono taluni, o una più assennata ed equa redistribuzione delle risorse potrebbe non portare al cataclisma paventato?!? 
Se guardiamo alla nostra realtà, il sistema di imposizione di un solo figlio per nucleo famigliare adottato fino a qualche tempo fa in Cina non sembra aver funzionato, al punto che ora come ora questa legge è stata abolita, tornando al permesso di una famiglia meno ristretta.
Fatto sta che su questa nostra amata palla di fango le risorse principali tra habitat, cibo e acqua potrebbero non generarsi o autogenerarsi all'infinito come succede per Ego, il pianeta vivente, creatura cosmica appartenente agli antichi dell'universo Marvel.

Ego il pianeta vivente

Questa creatura terraformante, questo pianeta vivente dotato addirittura di un volto, creato nel 1966 dalle lisergiche menti di Stan Lee e Jack Kirby, sarebbe la soluzione ideale per la nostra Terra.
Un grande organismo vivente e senziente che si autoregolerebbe e autorigenererebbe, mettendo di conseguenza noi esseri umani tutti in riga a svolgere il ruolo di gentili e utili parassiti o simbionti utili alla vita della stessa.

Tornando alle risorse citate pocanzi, habitat, cibo e acqua, solo quest'ultima scatena in me serie preoccupazioni. Mi viene in mente a tal proposito la scena di un vecchio film italiano anni '90 intitolato La guerra degli Anto', nella suddetta scena, alcuni studenti, riuniti davanti alla tv, commentano la possibilità di un imminente intervento bellico in Iraq (siamo difatti alla vigilia della prima guerra del golfo) quando l'intelligentone intellettualoide del gruppo, catalizzando le attenzioni delle sciocche fighette astanti, sentenzia che se una guerra ci sarà, scoppierà per colpa dell'acqua. A quel punto, il protagonista del film ribatte, perculato e spernacchiato da tutti, che sarà invece per colpa del petrolio.
Bene, come sappiamo dalla nostra storia contemporanea e anche del film, la causa fu ovviamente il petrolio, anche se io sono, a posteriori, molto più in linea con il pensiero dell'antipatico intellettualoide del film.

Fondamentalmente sull'idea della scarsità di fondamentali risorse come l'acqua, con conseguente pianeta arido e ormai sterile, tantissimi sono gli esempi in campo audiovisivo. Ciò che governanti o media televisivi raramente affrontano, è invece decisamente preso di petto da serie tv o cinema.
Molti sono gli esempi offerti dalla settima arte che mi balzano in testa.
Come non citare, per esempio, uno dei capostipiti del genere: 2022 i sopravvissuti, di Richard Feischer,
 film figlio della sperimentale e contestatrice new Hollywood degli anni 70, tratto dal romanzo del 1966 di Harry Harrinson. Il titolo originale del film è Soylent Green, e non dico altro per non spoilerare , ma già nel titolo si trova la chiave agghiacciante della "soluzione" adottata per il mondo collassato del film. Un mondo che ha esaurito tutte le forme di approvvigionamento sia di cibo che di acqua. Non dico altro e vi lascio alla scoperta di questo piccolo e amarissimo gioiello su celluloide.

poster del film 2022 - i sopravvissuti (soylent green)

Tornando a bomba in tempi più recenti, citerei il tragicomico film del 2017 Downsizing, del regista Alexander Payne, in cui un uomo qualunque (Matt Damon) si fa miniaturizzare, come tanti altri esseri umani sul pianeta, per risolvere i problemi sempre più pressanti e urgenti di spazio, risorse e clima che affliggono il globo terraqueo.

poster del film downsizing- vivere alla grande

Di ben altro tenore, oserei dire semi complottistico, è Inferno, film del del 2016, diretto dall'habituè Ron Howard e tratto dall'omonimo romanzo del furbo milionario Dan Brown. Ancora una volta troviamo il super accademico professor Robert Langdon, intento stavolta a sventare, con non pochi dubbi di coscienza, un piano che vuole, tramite una nuova peste creata in laboratorio, sterminare o sterilizzare una buona parte della popolazione mondiale onde salvare l'intero ecosistema e società. Insomma, il solito adagio dell'eliminarne 10 per salvarne 100.

poster del film Inferno di ron howard


Ecco..aspetta aspetta...cosa mi ricorda questo adagio?!? 
ah si...Watchmen!
ora qualcuno starà pensando, ma cosa c'entra adesso un altro film sui supereroi? Beh, c'entra eccome, e non solo perché abbiamo iniziato parlando di un cinecomic attualmente al cinema, ma c'entra molto con l'adagio di cui sopra.
Macchiarsi l'anima e la coscienza con la morte di "alcuni" onde salvarne tutti gli altri! 
E non proseguo per non rovinarvi la scoperta di quest'opera. posso solo suggerirvi di di recuperare, prima di tutto, il capolavoro a fumetti di Alan Moore e Dave Gibbons e poi solo dopo vederne l'adattamento cinematografico e muscolare di Zack Snyder.

poster del film watchman di zack snyderwatchman - la graphic novel di alan moore e dave gibson

Dato che siamo dalle parti dell'arte consequenziale disegnata, e in tema di film che danno spunti interessanti sul tema della sovrappopolazione, come non citare Kingsman Secret Service, film del 2014 di Mattew Vaughn, tratto dall'omonima miniserie a fumetti di Mark Millar e Dave Gibbons (ancora lui!).
Anche qui mi limito a dire che un eccentrico villain, interpretato da Samuel L. Jackson, ha un suo originalissimo piano per risolvere il problema dell'aumento della popolazione sul pianeta.

poster del film Kingsman secret servicekingsman the secret service fumetto di mark millar


Tratto invece dalle pagine del romanzo omonimo di Cormac McCarthy è The Road - La strada, film del 2009 di Jhon Hillcoat, crudissimo viaggio on the road in un mondo ormai morente, malato e grigio a causa di una non ben specificata catastrofe, di un padre ed un figlio diretti verso un oceano simbolo di perduta purezza e salvezza, minacciati da una superstite e cannibale umanità.
Una pellicola che è un vero capolavoro di nichilismo e soffocante mancanza di speranza.

Poster del film The road - la strada

Sicuramente ci sono molti altri esempi che ora non sovvengono alla memoria, ma per chiudere vorrei citare un piccolo e assurdo film italiano del 1979 a firma del mattatore Ugo tognazzi, qui regista e attore, intitolato I viaggiatori della sera. Una commedia amara e grottesca con toni fantascientifici in cui in un immaginario futuro, a causa del sovraffollamento, una legge ha deciso che, raggiunti i 50 anni di età (in barba alla legge Fornero), sotto la sorveglianza di un fantomatico ente per la salute, ci si debba trasferire in un particolare villaggio vacanze, forse per intraprendere un'ultima esclusiva crociera premio.
Amara riflessione in chiave tragicomica del problema della terza età sempre piu numerosa...e se pensiamo a come siamo messi oggi in Italia, la pellicola in questione risulta beffarda e profetica.
Da recuperare.
poster del film i viaggiatori della sera di ugo tognazzi

Chiuderei con un ultimo film che vivo personalmente quando la sera torno a casa e non trovo uno che sia uno, posto per parcheggiare la mia vettura. Non posso che riflettere, ogni dannatissima sera, come il mio piccolo quartiere, all'interno di una piccola città, sia così cambiato in soli cinque anni. Come così tanta gente sia venuta ad abitare da queste parti, e quanta ancora ne verrà! Senza, costoro, minimamente soffermarsi a riflettere sul problema dell'esser sempre di più. Un po' come il pubblico della sala in cui vidi Infinity War.
Confesso infatti che ogni tanto mi guardavo intorno per osservare le facce degli spettatori limitrofi onde poter notare le loro espressioni - se di perplessità, curiosità, ragionamento fuori dagli schemi del tipico spettatore bue - quando Thanos spiegava i motivi del suo piano e gli aspetti positivi dello stesso, atto alla salvaguardia dell'equilibrio dell'ecosistema planetario tutto e mi chiedevo tra me e me : staranno capendo?!? Comprenderanno il pur flebile ma imporante messaggio?!?
Le riflessioni politiche non da poco tirate fuori dai fratelli Russo per questo film non sono una novità per i due. Basti pensare al loro precedente film del MCU , Captain America The Winter Soldier, film che apprezzai molto, una sorta di I tre giorni del condor in salsa supereroica. Non male davvero.
Ci vengono quasi a dire che anche tramite pellicole del genere, i cosiddetti cinecomic (ma la smettiamo di inventare certi termini? dopo cinepanettone, spghetti western, ci mancava anche quest?...vabbe') si possono mandare importanti messaggi al pubblico generalista, che non solo non conosce questi tizi in calzamaglia e che va lì tanto per farsi una spanciata di pop corn in compagnia, ma che non conosce soprattutto determinate dinamiche geopolitiche del mondo in cui vive e che lo riguardano, e che ci riguardano tutti.
Magari, tra un rutto e un altro, tra un'erezione nerd e l'altra, riusciranno a captare i tenui messaggi che questa nuova forma di cinema gli manda tramite questi colorati personaggi, personaggi originariamente di carta, e ora ancora più realistici in CGI, che a volte si rendono più reali di certi politici e patetiche maschere inquietanti e inquietate che infestano le nostre televisioni.



2 commenti:

  1. Buona notte...ho avuto le stesse sue senzazioni in merito al film Avengers - Infinity War incluso il riferimento al ratto salvifico, al ruolo di Thanos.

    Marco.

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    1. Grazie a lei per l'apprezzamento e per il commento, marco. (-;
      In effetti, anche un film apparentemente leggero come questo, nasconde molteplici chiavi di lettura...e volendo, se ne potrebbero trovare tante altre.

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