Da sempre la categoria degli arcieri risulta spesso sottovalutata all'interno del vasto mondo dei comics o nelle varie comunità di eroi e supereroi. Seppur tutti quanti questi abili tiratori d'arco abbiano nel Robin Hood del folklore Inglese del 13° secolo un nobile quanto famosissimo padre, spesso e volentieri, come detto, il loro ruolo all'interno delle varie cricche super-eroiche risulta marginale o a volte ritenuto superfluo o poco incisivo rispetto a colleghi o colleghe che invece vantano poteri sovrumani se non propriamente divini. A volte si generano anche dei malcontenti da parte di questi novelli Robin Hood mascherati; basterebbe pensare a quante volte Clint Burton, alias Hawkeye, si sia sentito spesso messo in disparte da illustri partner e leader come Captain America o chi per lui...senza dimenticare poi le varie crisi da cui è entrato e uscito il collega e rivale in DC Comics Green Arrow. Ma nonostante ciò, in più di un occasione, questi funambolici arcieri hanno fatto la differenza durante uno scontro o un azione sul campo, risultando decisivi e di conseguenza utili all'interno di un super gruppo. Quindi, se hanno avuto, e continuano ad avere paranoie questi due illustri rappresentanti della categoria, figuriamoci come possano sentirsi invece loro colleghi della Golden Age che non hanno mai avuto nemmeno l'onore di una ribalta in campo editoriale, rimanendo confinati, ingiustamente, in quei tempi lontani a cavallo della seconda guerra mondiale. Seppur in passato proprio su queste pagine abbiamo conosciuto eroi dotati di arco e frecce come il letale Marksman, urgeva comunque una nuova scheda delle mie in merito a questa bistrattata categoria... ecco quindi di conseguenza la consueta lista – rigorosamente in ordine cronologico per non sfavorire nessuno – su ben 6 prodigiosi arcieri della Golden Age che avrebbero meritato ancora di andare a bersaglio con le loro frecce!
THE ARROW (1938 Centaur Publications)
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The Arrow nella sua prima avventura solista iniziata nell'ottobre 1940 |
Iniziamo dunque la nostra gara di tiro con l'arco editoriale con (forse) l'eroe più famoso della categoria: The Arrow! Nato nel lontano Settembre del 1938 sulle pagine di Funny Pages #10 Volume 1 della nota casa editrice Centaur Publications, The Arrow, pur essendo anticipato di ben due anni dal collega The Clock, può benissimo rientrare nella categoria degli eroi mascherati anticipatori dell'enorme valanga di eroi e super eroi che inizieranno a tracimare ovunque dopo il 1938 con la nota nascita di Superman su Action Comics. Soprattutto poi va considerato in assoluto come il primo arciere in maschera della storia dei comics, anticipando tutti gli altri suoi colleghi più o meno noti arrivati dopo di lui, anticipando persino personaggi ben più famosi come il già citato Green Arrow della DC Comics, nato soltanto nel 1941; in più vedeva alla sua creazione il poliedrico fumettista Paul Gustavson, noto autore che in seguito darà vita a personaggi come Angel per la Timely Comics (futura Marvel) e Human Bomb per la Quality Comics. Quindi, tanto per cominciare, un pedigree di tutto rispetto.
Nato inizialmente senza delle vere e proprie origini, soltanto in seguito si scoprirà essere tal Ralph Payne, agente dell'intelligence militare Americana abilissimo nell'uso dell'arco. Un abilità questa che il nostro metterà al servizio dell'intera comunità ergendosi a vendicatore mascherato e spietato vigilante con il nome di Arrow. E il termine spietato non è usato a caso, visto che il nostro Arrow, un po' come era uso fare il collega arciere Marksman, non risparmiava affatto la vita dei suoi "bersagli" umani, applicando quindi sul campo una sorta di codice da giudice e giuria in stile Punisher o Judge Dredd, togliendosi quindi ogni scrupolo sul rispetto della vita umana, men che meno quella di criminali e assassini vari con cui aveva a che fare nelle sue avventure; proprio a tale scopo all'interno della sua faretra conteneva una particolare freccia, detta Freccia Nera, usata proprio come sentenza finale e mortifera nei confronti di coloro che avesse repentinamente condannato a morte!
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Il maestoso Arrow di Alex Ross su Project Superpowers #5 del 2008 |
Il successo riscosso da Arrow fu tale che, nonostante la Centaur non se la passasse bene a livello editoriale – arrivando a chiudere parecchie delle sue testate e riviste – il nostro letale arciere riuscì a durare più del previsto, vedendo pubblicate le sue gesta su Funny Pages per più di due anni di fila, arrivando a conclusione soltanto con il #42 dell'ottobre 1942, anche se nel frattempo aveva contemporaneamente preso vita una testata interamente a suo nome che verrà pubblicata dall'ottobre del 1940 all'ottobre del 1941, continuando al tempo stesso ad apparire con diversi cameo sulle testate di altri suoi colleghi mascherati della Centaur Publications. Sparito con un ultimo bersaglio mortale durante il 1941, e conclusa anche la parabola editoriale dell'intera Centaur, costretta a chiudere i battenti per scarsa distribuzione e guadagni, verrà ripescato soltanto molti anni dopo, precisamente a inizio anni '90, dalla casa editrice Malibu Comics, che lo riciclerà all'interno dell'operazione denominata The Protectors, un super team che racchiudeva vecchie glorie della Golden Age provenienti dal passato Centaur Publications e riportate in vita in puro esplosivo stile anni '90. In seguito, conclusa amaramente la nuova fase targata Malibu, e tolta qualche piccola rivisitazione da parte di piccole realtà editoriali come AC Comics o RZG Phazer Comics, verrà riportato a nuova gloria e lustro sul famigerato Project Superpowers della Dynamite Entertainment gestito dal magico duo Alex Ross e Jim Krueger.
GOLDEN ARROW (1940 Fawcett Publications)
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Golden Arrow sul #2 della sua omonima testata uscita nel 1942 |
Facciamo un salto in avanti di due anni e arriviamo al Febbraio del 1940 con la nascita di Golden Arrow, singolare arciere nato sulle pagine di Whiz Comics #2, famosa rivista della Fawcett Comics che aveva dato i natali nello stesso numero a noti personaggi come Ibis The Invincible, Spysmasher e soprattutto il mitico Captain Marvel aka Shazam!
Al principio il nostro Golden Arrow era il giovanissimo Roger Parson, che perderà entrambe i genitori durante un incidente in mongolfiera, incidente provocato dal bieco Brand Braddock, uno scaltro affarista che voleva soltanto appropriarsi dell'invenzione del padre del piccolo Roger, un avveniristico gas per mongolfiere che avrebbe rivoluzionato l'intero mondo dell'aviazione Americana. Rimasto coinvolto nel tragico incidente che aveva visto la morte dei suoi genitori, il nostro Roger verrà tratto in salvo da un vecchio e affettuoso cercatore d'oro chiamato Ned Nugget, che non solo lo curerà e rimetterà in sesto, ma al tempo stesso celerà al diabolico Braddock la sopravvivenza del giovane. Il ragazzo crescerà quindi sano e forte sotto l'occhio vigile del volenteroso Ned, eccellendo in tutte le discipline atletiche possibili e specializzandosi soprattutto nel tiro con l'arco divenendo un arciere formidabile. Proprio per questo ricoprirà le punte delle sue frecce con una speciale patina d'oro derivante dalla scorta aurifera personale del caro vecchio Ned, nel mentre passato a miglior vita, e a cui il nostro novello arciere dedicherà la sua nuova missione di eroe ribattezzandosi appunto Golden Arrow! Dotato di un fedele e velocissimo cavallo chiamato White Wind, inizierà la sua nuova vita dapprima vendicando la morte dei suoi genitori occupandosi definitivamente del diabolico Brand Braddock, e infine iniziando una strenua lotta a ogni tipo di crimine e torto subito dalla sua comunità. Seppur apparentemente le sue avventure sembrassero effettivamente collocate all'interno di un contesto stile vecchio West, in seguito lo vedremo anche interagire all'interno del contesto bellico della seconda guerra mondiale in compagnia dei colleghi Spysmasher e Captain Marvel. Comunque sia il nostro Golden Arrow continuò a scagliare le sue frecce dorate a cavallo del suo fedele White Wind almeno fino al #154 di Whiz Comics dell'Aprile 1953, e sulla sua omonima testata iniziata nel 1942, dimostrandosi uno dei più longevi Characters della Fawcett Publications; quest'ultima poi, come è noto, perderà diverse cause contro la DC Comics nella nota vicenda di plagio tra Captain Marvel e Superman, per poi concludere la sua esperienza nel campo dei comics nel 1953, cedendo tutti i suoi personaggi proprio alla stessa DC. Ma nonostante l'acquisizione da parte della DC Comics di tutto il parco personaggi della Fawcett, il nostro dorato arciere e cavallerizzo non verrà mai riutilizzato, forse proprio per non ingaggiare un ipotetica gara editoriale di tiro con l'arco con il ben più famoso Green Arrow.
Rimaniamo sempre nel 1940 con un altro arciere assai particolare, ad iniziare dal nome d'arte, che di certo tutto farebbe pensare tranne che a un eroe dotato di arco e frecce, e cioè The Spider, o meglio Alias the Spider, come titolavano appunto le sue avventure. Personaggio questo creato da Paul Gustavson, già padre del precedente The Arrow, e nato precisamente nel Maggio del 1940 – quindi ben tre mesi dopo il Golden Arrow della Fawcett – sulle pagine di Crack Comics #1 della prolifica Quality Comics; un albo questo che tra le altre cose vide il debutto di altri ben noti personaggi ed eroi come Black Condor e Madame Fatal.
All'origine il nostro Spider era il giovane e ricco fannullone Tom Hallaway, che stanco di vedere il costante dilagare della violenza criminale all'interno della società Americana, deciderà di intraprendere la rischiosa carriera di eroe assumendo l'identità mascherata di The Spider, aiutato in questa nuova missione dal fedele maggiordomo Chuck, instancabile aiutante e unica persona al corrente della sua doppia identità (e se questo schema vi ricorda un certo uomo pipistrello, siete sulla strada giusta).
Le abilità del nostro Tom negli sgargianti panni di The Spider includevano ovviamente il tiro con l'arco, tecnica in cui eccelleva in maniera fenomenale, arricchendo al tempo stesso la sua faretra di alcune frecce speciali, di cui la più singolare era senz'altro quella denominata "Sigillo del Ragno", una freccia dotata di un disco speciale all'estremità e usata soprattutto per disarmare i proprio avversari. In più era dotato di una speciale e scattante automobile ribattezzata "Vedova Nera" con cui poteva spostarsi facilmente da un luogo a un altro. Tolti questi unici due richiami al mondo dei ragni legati alla sua freccia speciale o alla sua altrettanto speciale automobile, non vi erano tracce di altri legami di forza o abilità con il mondo degli Aracnidi, quindi si può solo presumere che il nostro si fosse ribattezzato così solo perché suonava figo o affascinante. Comunque, qualsiasi fosse la ragione del suo nome di battaglia, il nostro andrà avanti per almeno due anni sulle pagine di Crack Comics, concludendo la sua parabola con il #30 datato Agosto 1943.
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Thomas Ludlow-Dalt, alias "I,Spyder", su Seven Soldiers of Victory di Grant morrison |
Anni dopo, precisamente nel 1956, in seguito all'acquisizione da parte della DC Comics di molti dei personaggi della Quality, anche il nostro The Spider, o Alias the Spider se preferite, sbarcherà all'interno del vasto e coloratissimo universo DC dove però verrà ignorato per parecchio tempo, fino a quando non verrà mostrato, a partire dagli anni '80, in delle piccole apparizioni all'interno delle storiche All Star Squadron e Young All-Stars. In seguito, dopo gli eventi legati alla celebre saga Crisis on Infinite Earths, le sue origini verranno rimaneggiate attribuendogli l'identità di Tom Ludlow Hallowey, non più un altruista ricco playboy, bensì un bieco contrabbandiere diventato il vigilante The Spider solo per eliminare altri criminali come lui rei di fargli troppa concorrenza nei suoi loschi affari. Successivamente, dopo diverse avventure e tragedie, il manto di The Spider, compreso di arco e frecce, passerà a suo figlio, tal Lucas Ludlow-Dalt, che a modo suo porterà avanti il lavoro di suo padre come nuovo The Spider. Infine un nuovo The Spider – che adotterà il nome in codice di I, Spyder – chiamato Thomas Ludlow-Dalt, figlio di Thomas Hallaway e fratello del precedente Lucas Ludlow-Dalt, verrà introdotto nel 2005 dallo scrittore Grant Morrison sulla miniserie Seven Soldiers of Victory, personalissima e oscura rilettura dello storico super team DC da parte dell'eccentrico scrittore e fumettista Britannico.
Un altro salto di due anni e arriviamo al 1942, precisamente Aprile del 1942, con l'esordio del più giovane degli arcieri sinora presentati, e si tratta di un personaggio che già con il suo nome di battaglia si presenta da solo...Young Robin Hood! Il giovane omonimo del ben più celebre leggendario antenato nasce su Boy Comics #3 della Lev Gleason Publications, una rivista che già dal nome ci teneva a presentare storie e avventure con protagonisti giovanissimi campioni della giustizia, di cui lo scattante Crimebuster era sicuramente il nome di punta, mentre a seguire trovavamo ovviamente il nostro Robin Hood in erba. Ovviamente preciso subito che il piccolo eroe in questione non aveva nessuna parentela con il celebre omonimo della tradizione Inglese, bensì si trattava semplicemente di un entusiasta giovane fan del celebre arciere di Sherwood di nome Billy Lackington, figlio di uno degli uomini di affari più influenti e ricchi di New York, e che deciderà di usare le sue abilità nel tiro con l'arco per combattere i criminali che vessavano le povere famiglie della grande mela, confenzionandosi al tempo stesso un costume simile a quello del ben più famoso Robin Hood proprio per omaggiarne la memoria. Ben presto, tra un avventura e l'altra, indirizzerà le punte delle sue frecce verso il pericolo rappresentato dalle forze dell'asse che imperversavano in quei terribili giorni della seconda guerra mondiale. Per fare ciò recluterà anche un gruppo di suoi giovani coetanei chiamati Fatso, Shorty e Freckles, che lo aiuteranno come gruppo di supporto logistico nelle sue missioni più rischiose operando da una base segreta nascosta dentro Central Park. Purtroppo però uno di loro perderà la vita durante una delle loro prime missioni sul campo, precisamente il giovane Freckels, che nel frattempo aveva acquisito il nome in codice di Doc; i rimanenti due, seppur addolorati, continueranno ad aiutare il nostro Young Robin Hood combattendo tutti insieme nemici temibili e insidiosi come l'affascinante e misteriosa Veiled Lady o l'abilissimo e letale Phantom Archer, un ex maestro d'arco piegatosi al male ed entrato in diretto conflitto a colpi di frecce perforanti con il nostro giovane Robin Hood. Le avventure del piccolo arciere e i suoi alleati proseguiranno ancora per circa cinque anni, concludendosi solamente nel 1947 sul #32 di Boy Comics.
Ancora 1942, precisamente Novembre del '42, con l'esordio dell'atipico arciere futurista e distopico chiamato Hunt Bowman, personaggio principale della serie intitolata Lost World pubblicata a partire da Planet Comics #21, celebre rivista della Fiction House dedicata alla fantascienza e al fantasy. La storia di Hunt Bowman prendeva il via nel lontano 33° secolo su di un pianeta terra messo duramente alla prova dall'attacco avvenuto anni prima dei terribili invasori alieni chiamati Voltan, che durante la tremenda incursione quasi annientarono l'intera popolazione terrestre. Da questo scenario apocalittico iniziava l'odissea del coraggioso Hunt, uno degli ultimi sopravvissuti umani e convinto di essere l'ultimo uomo sulla terra. Trascorsa quindi gran parte della sua vita in completa solitudine, svilupperà diverse abilità di sopravvivenza, tra cui quella di essere un infallibile cacciatore grazie al suo potente arco. Alla fine, nel suo lungo peregrinare incontrerà la giovane e bellissima Lyssa, regina di una tribù di sopravvissuti, e in quel momento tenuta prigioniera dei terribili usurpatori alieni Voltan. Dopo averla puntualmente salvata, Hunt e Lyssa inizieranno a fare coppia unendo le loro forze e guidando la resistenza umana contro i malvagi alieni. La battaglia del nostro funambolico arciere del futuro contro i malefici Voltan andrà avanti per ben dieci anni di pubblicazione della rivista Planet Comics, concludendosi definitivamente con il #68 della stessa.
E concludiamo il nostro viaggio tra gli arcieri della Golden Age facendo ancora un salto in avanti di due anni, arrivando al 1942 con la prima arciere donna del lotto...e che donna oserei dire, visto che non di un semplice essere umano si trattava, bensì della dea Diana in persona, divinità dell'antica Grecia dedita alla caccia. La nostra divina Diana, detta anche Artemide, esordisce precisamente su Yellowjacket Comics #1 del Settembre 1944, rivista pubblicata allora dalla piccola realtà editoriale chiamata Frank Comunale Publishing, e come ogni buona divinità che si rispetti, prenderà a cuore le sorti degli abitanti del pianeta terra in quel momento vessati dagli orrori della seconda guerra mondiale; così, per ordine di suo padre Zeus in persona, si recherà sulla terra per proteggere in particolare la sua amata Grecia dal pericolo Nazista. La particolarità che contraddistingueva la nostra dea della caccia consisteva nel fatto di poter essere evocata da chiunque trovasse una delle sue magiche frecce, facendola quindi immediatamente accorrere in aiuto sfoderando tutti i sui incredibili poteri che andavano dal volo alla super agilità e forza. Ovviamente la sua abilità con l'arco era ciò che mostrava di più ai mortali cui si manifestava, infliggendo sonore sconfitte al terribile nemico teutonico grazie alle sue portentose frecce dorate. Ad assisterla nelle sue imprese vi erano altre divinità come Apollo, Ercole o Mercurio, che la coadiuveranno fino all'ultima delle sue avventure pubblicata su Yellowjacket #10 del Giugno 1946.
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