Carissimi amici e amanti della Golden Age, quest'oggi voglio proporvi la consueta lista di eroi da rivalutare, stavolta ripescati dal bacino della Lev Gleason Publications, storica casa editrice Americana incontrata spesso su queste pagine o sul Canale YouTube del buon Vetusto. Come dimenticare difatti celebri eroi come Daredevil, Captain Battle o la mistica Fantomah, tanto per citarne alcuni, più volte approfonditi o incontrati da queste parti. Una casa editrice la Lev Gleason che aveva visto i suoi natali sul finire degli anni '30, unendosi alla grande ressa di eroi e supereroi che resero grande la Golden Age dei Comics a stelle e strisce e che concluderà verso la metà degli anni '50 il suo onesto cammino editoriale, lasciandosi alle spalle eroi ed eroine che in un certo qual modo lasciarono il segno, venendo spesso recuperati e usati in svariate realtà editoriali moderne (Daredevil docet). Realtà editoriale quella della Lev Gleason che solo recentemente, precisamente nel 2021, è stata rilevata e rimessa in carreggiata, per così dire, nella sua nuova incarnazione denominata Lev Gleason Incorporated. Oggi però non vi parlerò di queste nuove iniziative o realtà editoriali, concentrandomi invece nel lontano passato della Lev Gleason occupandomi di alcuni eroi che non ebbero la giusta ribalta dei loro testé citati colleghi, sparendo in poco tempo nel solito calderone degli eroi dimenticati di pubblico dominio. Ergo, come di consueto, ecco a voi la solita lista stilata in rigoroso ordine cronologico di nascita dei nostri sfortunati ma virtuosi eroi.
BRONZE TERROR (Agosto 1941)
Iniziamo la nostra lista con l'audace Bronze Terror, probabilmente uno dei primissimi eroi dei Comics non propriamente bianco o Americano, anche se alla fine risultava decisamente più Americano di tutti gli altri essendo un Nativo Americano appartenente al fiero popolo Apache e che proprio per ribadire questo concetto riportava nel titolo la dicitura Real American N°1!
...ma andiamo con ordine.
Bronze Terror nasce precisamente nell'agosto del 1941 sulle pagine di Daredevil Comics #2 della Lev Gleason Publications (ovviamente), creato dal fumettista Dick Briefer, artista che si era precedentemente distinto lavorando sul Frankenstein della Prize Publications. In origine Bronze Terror era il giovane Jeff Dixon, fiero Apache figlio dell'austero Grande Capo Falco Bianco, anziano capo indiano accusato ingiustamente di un omicidio che non aveva commesso e che verrà arrestato e chiuso in prigione. Jeff, che da tempo aveva reso fiera la sua tribù divenendo un brillante avvocato, tornerà tra la sua gente per aiutare l'anziano padre a scagionarsi dall'infame accusa. Ma visti gli impedimenti della legge ordinaria, deciderà di intervenire sotto le spoglie del terrificante vigilante chiamato Bronze Terror, creandosi un costume composto da un tipico copricapo indiano e una inquietante maschera bianca che ritraeva un teschio umano. Il motivo della scelta di questo singolare outfit o il perché della scelta del suo evocativo nome non furono mai specificati dallo stesso Dick Briefer, anche se può risultare facile intuire il perché dietro la parola "Bronze", sicuramente legata al colore della pelle del nostro Jeff. Comunque, scelte stilistiche a parte, il fiero Bronze Terror, dopo aver salvato suo padre e la sua tribù, si dedicherà a una costante lotta contro tutti gli oppressori del suo popolo, usando la sua innata forza fisica e la sua abilità con arco e frecce, continuando a farlo con strenua caparbietà fino al #11 di Daredevil Comics, numero questo che sancirà la parola fine sulle sue gesta eroiche, facendolo sparire per sempre tra le desolate praterie degli eroi cartacei di pubblico dominio.
Dalle aride praterie Americane facciamo ora un salto al di la dell'oceano atlantico atterrando nella grigia e nebbiosa Londra, teatro delle gesta dell'eroe chiamato – guarda il caso – London! Questo notturno e sfuggente vigilante nasce anche lui nell'agosto del 1941, sempre sulle pagine di Daredevil Comics #2, vedendo al lavoro sulle sue avventure cartacee nientemeno che Jerry Robinson, uno dei primi storici collaboratori di Bob Kane sul leggendario Batman della Golden Age. Evidentemente, proprio per le suggestioni assorbite dal buon Robinson dal cavaliere oscuro di casa DC, le storie di London, a tratti, richiamavano certe atmosfere in stile Gotham, non avendone ovviamente la stessa forza e importanza. Comunque, al di la delle mire artistiche di Robinson, il suo London rispondeva all'identità segreta di Marc Holmes, conduttore radiofonico che in stile Radio Londra seguiva passo per passo gli andamenti della guerra in corso, cercando di ispirare, al limite delle sue possibilità, i suoi connazionali Britannici nella lotta contro il pericolo Nazista. Proprio per questo, cercando di motivare ancor di più la sua gente, vestirà i panni del vigilante mascherato noto come London, combattendo con determinazione le spie Tedesche annidate su suolo Inglese. Il nostro non aveva superpoteri, affidandosi soprattutto alla sua agilità e all'uso di qualche gadget, anche se la sua arma più ricorrente era il suo slogan "London can take it!", con cui intimorirà i suoi avversari fino alla sua ultima avventura su Daredevil Comics #11, datata Giugno 1942.
Rimaniamo nel caldo Agosto del '41 con il notturno Nightro, eroe nato sempre sulle pagine di Daredevil Comics #2 a opera dei fumettisti Dick Wood e George Roussos. Dietro gli occhiali e la maschera di Nightro si celava lo scienziato Hugh Goddard, che finanziato da due ricchi industriali, scoprirà in una sperduta grotta dell'Alaska un enorme giacimento di Radio; deciso a usare il prezioso elemento a uso medico, troverà però l'opposizione dei due industriali, che lo colpiranno alle spalle proprio mentre era intento ad analizzare il radioattivo materiale nel laboratorio all'interno della sua baita. Ridotto quasi in fin di vita dall'aggressione dei due biechi compari, il nostro Hugh a tentoni uscirà dalla baita, esponendosi così al rigido clima esterno del posto e soprattutto ad una violenta e accecante tempesta di neve che lo avrebbe di certo portato alla morte se un gruppo di nativi del luogo non lo avessero tratto in salvo per tempo. Purtroppo però, al suo risveglio, scoprirà di essere divenuto cieco a causa della violenta tempesta di neve, unita forse anche all'esposizione con gli agenti radioattivi che stava analizzando nel suo laboratorio. Sconvolto dalla sua nuova condizione, ritornerà nel mondo civile consultando per prima cosa un brillante oculista specializzato nella costruzione di lenti speciali, che permetteranno al nostro di poter tornare a vedere di nuovo. Queste speciali lenti però non funzionavano alla luce del giorno, ma soltanto con il calare dell'oscurità...peculiarità questa che darà a Hugh l'idea di usarle per combattere il crimine, divenendo così un solerte vigilante notturno in maschera, che come prima azione si vendicherà dei due ricchi criminali che avevano contribuito a renderlo cieco. Da quel momento in poi inizierà la sua attività di eroe e vigilante con il nome di Nightro, venendo spesso accompagnato nelle sue ronde notturne dal suo fedele cane guida Blacky. Aiutato dai suoi prodigiosi occhiali e dal fedele Blacky, il valoroso Hugh/Nightro sniderà il crimine in ogni anfratto oscuro della sua città, perlomeno fino al #8 di Daredevil Comics, numero che segnerà la fine delle sue attività crepuscolari facendolo eclissare per sempre nel buio della notte di cui era stato fino a quel momento assoluto padrone.
Passiamo dall'agosto del 1941 al Settembre del 1941 con il funambolico 13, o Thirteen per gli amici, nato sulle pagine di Daredevil Comics #3 a opera dei fumettisti Bernie Klein e Dick Wood. Dietro l'identità di 13 si nascondeva Harold Higgins, un ex reporter dell'Hollywood Herald, nato in una piccola città del Vermont e dalla vita abbastanza felice sin dall'infanzia, anche se sembrava avere una particolare sfortuna per tutto ciò che riguardava il numero 13. Ma come ben presto avrebbe capito da sé, tutte quelle piccole sfortune legate al fatidico numero, sarebbero state nulla in confronto a ciò che sarebbe accaduto il giorno del suo tredicesimo compleanno.. Quel giorno i suoi genitori organizzarono una festa in casa, dove tra i vari invitati sopraggiungerà dalla lontana città di Boston anche la ragazza del cuore di Harold, tale Helen. Quando la ridente coppietta inizierà un simpatico gioco di indovinelli in casa, un lampadario della sala cadrà sopra la povera Helen, uccidendola sul colpo. Dopo questa terribile tragedia, negli anni successivi e mano mano che Harold cresceva, gli episodi sfortunati aumentarono di proporzione, culminando nel 1940, un anno che si rivelerà particolarmente avverso per il nostro protagonista: difatti il 13 Febbraio il suo fratellastro morirà in un incidente aereo mentre era in viaggio per Cuba; il 13 Marzo invece il povero Harold perderà tutti i suoi risparmi alla borsa di New York; il 13 Maggio invece sua sorella Margy rimarrà invalida a vita a causa di un brutto incidente; la notte del 13 Luglio sarà la volta del padre di Harold, il Capitano Harold Higgins Senior, che morirà nell'affondamento del suo peschereccio; infine, la fidanzata dell'epoca di Harold morirà in un incidente d'auto il 13 di Settembre di quello stesso anno. Come se non bastasse questa triste sequela di sciagure, il povero Harold, precisamente il 13 Aprile del 1941, verrà licenziato dal suo lavoro come reporter per l'Hollywood Herald, soltanto per essersi rifiutato di interrompere le sue indagini sulla scomparsa del noto attore Larry Miller e per non aver chiarito in che modo il ricco imprenditore Cinese Ah-Ling fosse coinvolto con la scomparsa dell'attore. Ormai saturo di tutte queste tristi coincidenze, deciderà di adottare il numero che lo aveva così tanto tormentato sin dall'infanzia, divenendo il combattente del crimine in costume noto come 13! Fatto ciò si metterà subito ad indagare sulla scomparsa di Miller, scoprendo che i suoi sospetti erano fondati, in quanto il proprietario dell'Hollywood Herald e l'imprenditore Cinese Ah-Ling erano segretamente in combutta e artefici della scomparsa del noto attore. Grazie alle sue doti atletiche innate e all'incredibile quanto sovrannaturale fortuna datagli dal numero 13, il nostro Harold/Thirteen riuscirà a salvare il povero Miller e ad assicurare alla giustizia il suo ex direttore di giornale e il bieco affarista Cinese. Ispirato da questa eroica esperienza Harold deciderà di trasferirsi a New York, continuando anche li a combattere il crimine organizzato con il nome di Thirteen. Qui, tra un'avventura e l'altra salverà il tredicenne Darrel Craig (Daredevil Comics #5) giovane erede di un ricco industriale dell'acciaio, che insidiato dall'avido zio di famiglia, era stato gettato dalla cima della statua della libertà proprio da quest'ultimo. Aiutato il giovane Darrel a rivalersi di tutte le sue proprietà e ricchezze consegnando alla giustizia il balordo zio, il temerario Harold prenderà con se il ragazzo come sua spalla dandogli il nome in codice di Jinx, iniziando così a lavorare insieme come eroi mascherati. Non era ben chiaro se i poteri legati alla fortuna e al numero 13 di Harold fossero stati trasferiti anche al giovane Darrel, ma ciò che è certo è che le immense ricchezze del giovane rampollo dell'acciaio aiuteranno a sostenere la battaglia al crimine del nostro fortunato duo, che proseguirà le sue eroiche gesta fino al #17 di Daredevil Comics, uscito nel Giugno del 1943. Dopodiché ambedue spariranno per sempre dalle scene, abbandonati da quella fortuna che fino a quel momento li aveva sostenuti nelle loro avventure cartacee.
E concludiamo la nostra carrellata tra gli eroi da non dimenticare della Lev Gleason Publications con il giovane scavezzacollo Crimebuster, nato nell'aprile del 1942 sulle pagine di Boy Comics #3, parto della penna del prolifico Charles Biro, già creatore a suo tempo di eroi come lo Steel Stirling della MLJ Comics o il giovane Airboy della Hillman Periodicals.
Inizialmente Crimebuster era l'adolescente Chuck Chandler, studente della prestigiosa Custer Military Academy e stella nascente della squadra di Hockey dell'accademia. Un bel giorno, proprio nel bel mezzo di una partita, suo padre, un noto giornalista, verrà ucciso dalla spia Nazista nota come Iron Jaw, un violento criminale Tedesco dotato di una pericolosa mascella di acciaio che gli incorniciava in maniera sinistra la parte inferiore del volto. Il povero Chuck, sconvolto dalla tragica notizia, correrà al capezzale del padre con ancora indosso la sua tuta da hockey e un mantello preso in prestito per ripararsi dal rigido clima esterno. Affranto dalla perdita del genitore si recherà poi in un parco pubblico nelle vicinanze, dove farà la conoscenza di una piccola quanto intelligentissima scimmietta che il nostro Chuck salverà da un bieco suonatore di organetto ambulante che sfruttava la povera bestiola, che in seguito al suo salvataggio, si unirà affettuosamente al ragazzo venendo ribattezzata da quest'ultimo Squeeks. In seguito Chuck cercherà di mettere in salvo sua madre dalle mire omicide di Iron Jaw, facendola imbarcare su di un panfilo diretto in Europa, ma il perverso criminale, appoggiato da un U-Boat Tedesco, farà affondare la nave con tutto il suo equipaggio, madre di Chuck compresa. Rimasto oramai solo al mondo il povero Chuck, accompagnato dalla fedele scimmietta Squeeks, giurerà eterna vendetta nei confronti di Iron Jaw e di tutti quei criminali – soprattutto Nazisti – che avessero insidiato la vita della povera gente perbene. Dotato quindi della sua innata capacità atletica e del suo acume, inizierà la sua personale crociata e vendetta indossando i panni di Crimebuster, facendo della sua tuta da Hockey e del suo mantello il suo vero e proprio costume. Dal #8 di Boy Comics inizierà poi una stretta collaborazione con Jay Loover, un agente dell'FBI capo della sezione investigativa di New York e con cui il nostro Chuck collaborerà su diversi casi inerenti crimini e incursioni spionistiche Naziste, che in parecchie occasioni vedevano lo zampino dello stesso letale Iron Jaw, una nemesi per il nostro giovane eroe che si protrarrà almeno fino al #15 di Boy Comics, dove apparentemente troverà la morte durante lo scontro con una rinnegata spia Asiatica...ma come si sa nel mondo dei Comics a stelle e strisce niente e per sempre, soprattutto la morte di certi cattivoni, in quanto il perfido Iron Jaw farà la sua ricomparsa qualche anno dopo sul #60 di Boy Comics, datato Dicembre 1950, ritornando come niente a tormentare il povero Chuck/Crimebuster. Ma ormai, arrivati alle soglie degli anni '50, lo stesso Crimebuster non si poteva più definire un eroe in costume a tutti gli effetti, in quanto con il declino del genere supereroistico le sue avventure assunsero un tono più pacato e normale che si rifletteva anche nell'outfit del nostro giovane eroe, che inizierà a essere sempre più comune, abbandonando di conseguenza la tipica divisa da hockey dotata di mantello, optando invece per degli abiti normali da liceale, iniziando al contempo a frequentare il normalissimo Curtis Technical Institute. Questi cambi graduali vennero spiegati all'interno delle storie di Crimebuster con l'insistenza, da parte della giovane e graziosa nipote di Loover, nel far vestire con abiti più adeguati il povero Chuck, ritenuto dalla scaltra ragazza assai ridicolo con ancora indosso il suo tipico costume da combattente del crimine...insomma, cosa non si fa per le donne. Da quel momento in poi il nostro svolgerà le sue indagini e avventure indossando degli abiti più alla moda, mantenendo però sulla sua maglia il tipico emblema che lo aveva contraddistinto sin dalle origini. Piano piano anche le storie del nostro inizieranno a farsi più tranquille, limitando di molto le incursioni dello stesso criminale Iron Jaw e virando verso atmosfere più blande e di vita quotidiana, facendo sparire di conseguenza anche la parola Crimbuster dalle sue storie e presentando il nostro giovane eroe solamente con il suo nome di battesimo fino alla fine delle sue pubblicazioni, avvenute su Boy Comics #119 del Marzo 1956, anno in cui la stessa Lev Gleason Publications chiuderà i battenti. Anni dopo, precisamente nel 1995, la AC Comics, coraggiosa e indipendente casa editrice Americana dedita al recupero di vecchi eroi e supereroi della Golden Age, riutilizzerà il giovane Crimebuster per una brevissima miniserie che andava a rimodernare il personaggio attuandolo alle mode un po' tamarre degli anni '90, facendolo scontrare di nuovo con un redivivo, quanto pericoloso, Iron Jaw.
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