I Supereroi Animati di Alex Toth - parte seconda

Riprendiamo il piccolo viaggio tra le eroiche creature animate fuoriuscite dalla mente ed il pennino dell'istrionico Alex Toth, sempre in tandem con leggendaria macchina produttiva targata Hanna&Barbera. Stavolta in questa parte finale andremo a scoprire quei characters, non propriamente eroi mascherati – per quelli vi rimando alla lettura della prima parte – fuoriusciti dalla fervida fantasia di Toth, e che erano perlopiù legati ad un certo mondo fantasy e mitologico, misto a qualche singolare spruzzatina proveniente dai mondi Hyperborei e barbarici degni dei romanzi di Robert Erwin Howard.
Anche stavolta seguirò un ordine prettamente cronologico nella presentazione di queste produzioni, che in un modo o in un altro furono quasi tutte trasmesse dalle reti televisive italiane, sia private che pubbliche. 
Iniziamo...





YOUNG SAMSON
Iniziamo con un character, che come recita il nome, deve la sua provenienza ad una certa mitologia biblica: Young Samson
Young Samson, o anche detto Samson and Goliath o Young Samson and Goliath, fu una serie animata prodotta (ovviamente) dal marchio Hanna&Barbera per la rete NBC dal 9 settembre 1967 al 31 agosto 1968. Inizialmente titolata come Samson & Goliath, successivamente venne ribattezzata solamente Young Samson per venire incontro alle richieste dello sponsor – la multinazionale General Mills – che deteneva anche i diritti di un altra serie animata in stop motion chiamata Davey & Goliath, con cui non voleva entrare, per cosi dire, in conflitto. Prodotta per un complessivo di circa 26 episodi di circa 12 minuti l'uno, Young Samson veniva trasmessa in tandem con altre serie sponsorizzate sempre dalla General Mills come Go Go Gophers e Tennessee Tuxedo, per poi venir in seguito acquisita dalla Warner Bros, che nel frattempo era divenuta detentrice di quasi tutti i prodotti del ricco catalogo Hanna&Barbera. A fornire il suo determinante contributo artistico alla serie vi era l'instancabile inventiva di Toth, che già dal piccolo campionario di protagonisti e comprimari del giovane Samson ritratti a seguire, mostrano al solito come il prodigioso pennello del maestro Newyorkese non si risparmi minimamente, restituendo in tutto il loro certosino splendore studi e model sheet dedicati alla serie.





In breve la serie narrava le avventure in giro per il mondo, a bordo di una speciale moto, del giovane e misterioso Samson in compagnia del suo cane Golia. Ogni volta che i due compagni di viaggio si imbattevano in un brutta situazione, qualche torto o ingiustizia – persino dei mostri giganti – il giovane Samson faceva urtare tra loro dei bracciali speciali che portava ai polsi trasformandosi come per magia nell'incarnazione del leggendario eroe biblico di cui portava il nome. Un secondo schioccare dei mirabolanti bracciali infine trasformava il suo timido cane Golia in un possente ed enorme leone chiamato Goliath. Già da queste premesse non si possono non notare due assonanze con il mondo dei Comics e dell'animazione; la prima riguarda la modalità con cui il giovane Samson si trasformava da ragazzino in uomo adulto dotato di superpoteri... vi ricorda qualcosa? beh, non si può negare un facile accostamento tra Samson ed il Captain Marvel (o Shazam se preferite) della prima Fawcett e in seguito DC Comics. Stessa formula. Dove il giovane Billy Batson tramite la pronuncia di una determinata parola magica si trasforma nel potente supereroe rosso e giallo, qui il giovane Samson segue lo stesso schema urtando però due semplici bracciali tra di loro. Elemento questo dei bracciali che volendo (forse) verrà leggermente ripreso anni dopo nel Marvel Universe con il singolare rapporto che lega tra di loro l'umano Rick Jones, l'eroe cosmico Mar-Vell e suo figlio Genis-Vell, tutti e tre "uniti" dall'utilizzo di particolari bracciali chiamati Nega-Bande. Anche in questo caso un semplice tocco tra le cosiddette Nega-Bande portava a trasformazioni ed "effetti simbiotici inaspettati".


Young Samson - Alex Toth

La seconda analogia che si può invece riscontrare nella formula di trasformazione del giovane Samson, è quella inerente la trasformazione del piccolo cane Golia nel gigantesco leone Goliath, che non può non ricordare la trasformazione di Cringer, vigliacca e bonaria tigre da "compagnia" del principe Adam nella serie animata della Filmation He-Man and the Masters of the Universe. Se in Young Samson il giovane protagonista tramite un secondo schioccare dei suoi bracciali trasformava il suo cane nell'enorme Leone Goliath, nella serie della Filmation il principe Adam, una volta trasformatosi nel possente He-Man, grazie ad un raggio di energia sprigionato dalla sua spada incantata, trasformava la sua docile tigre nell'aggressiva ed enorme bestia da battaglia chiamata Battle-Cat. Se contiamo ora che la serie della Filmation fu prodotta nel 1983, quindi ben 16 anni dopo Young Samson, beh, è indubbio che il tributo, o volendo la citazione a quest'ultima, sia innegabile. 


Dato che siamo in tema di energie e poteri, spendiamo due paroline sulle strabilianti doti del nostro giovane eroe biblico, che è bene ricordare non aveva delle vere e proprie origini, sia per se stesso, che per la provenienza dei magici bracciali che indossava ed i poteri ad essi collegati. Comunque, nella sua super-forma, Samson possedeva forza, agilità e riflessi sovrumani, riuscendo a compiere dei salti talmente alti e potenti da poter quasi simulare un vero e proprio volo in stile Hulk, tanto per dire. Sempre grazie all'ausilio dei suoi magici bracciali poi poteva sparare raggi ed onde d'urto dalle mani. In più, urtando ulteriormente tra loro i bracciali, poteva incrementare, qualora ce ne fosse stato bisogno, sia i suoi poteri che quelli di Goliath; quest'ultimo poi, oltre ad essere un temibilissimo e feroce bestione, grazie ai suoi poteri poteva perfino proiettare raggi di calore dagli occhi o causare danni e crolli sismici con il suo portentoso ruggito. 

Young Samson gold key comics 1968
Samson e Goliath sulle pagine di Hanna&Barbera Super TV Heroes.

E visto che siamo in tema di personaggi dei comics, anche per Young Samson, come lo era stato per altri characters di Hanna&Barbera, non si fece attendere una degna trasposizione a fumetti; seppur non in maniera massiccia come lo era stato per altri "eroi" nati dal connubio Toth/Hanna&Barbera, il nostro giovane eroe riuscì a godere di almeno due apparizioni in altrettanti racconti a fumetti su Hanna&Barbera Super TV Heroes #1 e #3, edito sempre dalla Gold Key Comics nel gennaio del 1968. Non è noto chi fosse a scrivere quelle storie, ma perlomeno si conosce l'artista dietro quelle uniche poche tavole, il fumettista Joe Certa, al lavoro dagli anni '50 agli anni '70 su importanti serie della DC Comics, tra cui quella sul segugio marziano Martian Manhunter.




MIGHTY MIGHTOR 


Arrivati oltre la metà degli anni '60, e con un bagaglio assai sostanzioso composto di produzioni mirate in gran parte su supereroi mascherati e cosmici, gli studios di Hanna&Barbera, sempre affidandosi alla mano sicura di Toth, decisero, come era stato per il giovane Samson, di buttarsi sempre più a capofitto nel genere fantasy mitologico sfornando una serie di characters a tema... uno di questi era senz'altro il nerboruto Mighty Mightor, protagonista di un segmento animato legato ad un altra serie per ragazzi chiamata Moby Dick, con cui si spartiva il palinsesto del sabato mattina sulle reti CBS. Mighty Mightor andò in onda per due stagioni, per un totale di 36 episodi, dall'aprile del 1968 all'ottobre del 1969. 
Anche in questo caso lo studio dei personaggi da parte di Toth è minuzioso e pregno di particolari. Soprattutto il suo Mightor, nei model sheet a esso dedicati, trasmette un aurea possente e autorevole che lo avvicina, anche per fisionomia e mascella volitiva, al leggendario Space Ghost, di cui sembra quasi essere una sorta di proto antenato preistorico, in particolar modo nelle pose in cui è ritratto di profilo. Creature e mostri vari invece denotano al solito la fantasia "divertita" di Toth nel creare a ruota libera ogni sorta di grottesca caricatura umana e non. 








Le avventure di Mightor (o Mighty Mightor) narravano le gesta di Tor, giovane uomo delle caverne che in seguito al salvataggio di un indifeso vecchio dalle zanne di un feroce Tyrannosaurus Rex, riceverà in dono dallo stesso maliardo una mazza dotata di poteri magici. Tale mazza, se agitata in cielo, permetteva al giovane di trasformarsi nella sua controparte adulta chiamata appunto Mighty Mightor. Divenuto una specie di super eroe preistorico, dotato persino di rudimentale maschera con annesso mantello, il nostro Tor/Mightor, oltre a sventare qualsiasi pericolo che minacciasse la sua tribù e il suo villaggio, doveva proteggere al tempo stesso anche la sua fidanzata Sheera, affascinante fanciulla di capelli rossi che non non faceva che chiedersi quali segreti nascondesse il suo amato Tor, e chi si celasse veramente dietro la maschera del fascinoso e possente Mightor




Già a partire da queste caratteristiche non si possono non notare – come già accaduto per il giovane Samson – delle curiose analogie con altri characters, sia legati al mondo dei Comics che a quello dei Cartoon. Per iniziare non è azzardato – anche in questo caso –  l'accostamento di Mighty Mightor al Captain Marvel/Shazzam della Fawcett/DC, sempre per via della formula di trasformazione che permette a un semplice e gracile ragazzo di diventare un nerboruto omone dotato di super poteri. Altro accostamento fumettistico è quello verso il Thor della Marvel Comics, con cui Mightor condivide i fattori dell'identità segreta e dell'alter ego semi divino dotato di mistica arma (per non parlare poi del nome, quasi, se non del tutto, simile). Infine ancora una connessione – come lo era stato sempre per Samson – con l'He-Man dei Masters of the Universe della Filmation, con cui condivide le atmosfere fantasy e preistoriche, ma soprattutto la capacità di poter trasformare il proprio animale di compagnia in un enorme bestia da combattimento utile alla causa. Laddove He-Man indirizza la sua magica spada verso l'amata tigre Cringer per trasformarla in Battle-Cat, qui Mightor rivolge la sua mistica mazza verso il piccolo pterodattilo Tog trasformandolo in un enorme e feroce drago sputa fuoco. 

Mighty Mightor su Hanna&Barbera
TV Heroes della Gold Key Comics. 
Il Mighty Mightor di Future Quest disegnato da Ron Randall. 
Oltre ovviamente ad apparire in altre serie Hanna&Barbera – come a condividerne lo stesso universo portando spesso a curiosi team up – Mightor ebbe soddisfazioni anche in campo fumettistico, e tra il 1968 e 1969 furono date alle stampe ben 6 avventure su Hanna&Barbera Super Tv Heroes, solito magazine della Gold Key Comics che nello stesso periodo includeva anche le storie a fumetti di colleghi come Shazzan e The Herculoids. In tempi più recenti Mightor, dotato di nuove origini e identità, è apparso sulla serie Future Quest, edita dalla DC Comics nel 2016, e che vedeva protagonisti altri "eroi" della premiata ditta Toth/Hanna&Barbera, tra cui il leggendario Birdman.
Come la maggior parte dei Characters della ditta Hanna&Barbera, Mighty Mightor – un po' come Space Ghost –  è riuscito a mantenere un certo interesse nei suoi fan, al punto che ancora oggi alcune sue repliche vengono trasmesse occasionalmente sulle piattaforme legate a Cartoon Network




SHAZZAN

E dopo la mitologia biblica e la preistoria, è il turno delle favole arabe; in questo caso una libera trasposizione delle "Mille e una Notte", da cui Toth, sempre in coppia con Hanna&Barbera, estrapola e fa suo, anche graficamente, il personaggio del genio della lampada dando vita al gigantesco Shazzan
La serie di Shazzan andò in onda il 9 settembre del 1967 sulle reti CBS per un totale di 36 episodi divisi in due stagioni, che videro la conclusione nel settembre del 1969. Nonostante la breve durata, Shazzan fece delle successive comparsate in altre serie animate di Hanna&Barbera come The Herculoids e Frankenstein Jr, andando a formare gli acclamati show World of Super Adventure of Hanna&Barbera negli anni '80, e Super Adventures negli anni '90. Anche in questo caso è bello poter osservare quanto amore e studio Toth imprima negli studi "arabeggianti" dedicati ai layout e ai model sheet concepiti per la serie. Dalla fisionomia sbarazzina ma solenne del suo Shazzan – sorta di Yul Brinner con pizzetto e coda – ai due ragazzini protagonisti, dotati della giusta e delicata innocenza. Per non parlare poi del solito campionario di cattivi, tra califfi ebbri di potere, e creature leggendarie legate alle tradizioni arabe. 










La storia di Shazzan iniziava con la coppia di gemelli Chuck e Nancy, che dopo essersi rifugiati in una misteriosa grotta sulle coste americane del Maine per ripararsi da un brutto temporale, si imbattono in un enorme tesoro composto da gioielli, monili e gemme varie; qui, ravanando nel preziosissimo cumulo, trovano uno scintillante anello rotto in due parti, che una volta riassemblato li trasporterà come per incanto nelle lontane e leggendarie terre delle fiabe mediorientali. Lì faranno conoscenza con Shazzan, un gigantesco genio alto circa 20 metri, che da quel momento in poi metterà i suoi enormi poteri al servizio dei due giovani. Da quel momento in poi si dipaneranno una serie di avventure dense di intrighi e nemici di ogni sorta, sempre pronti a sottrarre il magico gioiello ai due giovani al fine di rubare i mistici servigi del potente genio. Ad aiutare Chuck e Nancy nelle loro imprese vi erano poi alcuni doni che Shazzan aveva donato loro: dei preziosi manufatti magici, un utilissimo mantello dell'invisibilità, e un simpatico e fedele cammello alato di nome Kaboobie


Shazzan Hanna&Barbera super tv heroes
Shazzan e i suoi amici su Hanna&Barbera TV Heroes. 
Shazzan: the glass princess 1968
La copertina di Shazzan: the Glass
Princess disegnata da Dan Spiegle.
Anche per Shazzan il debutto a fumetti avvenne su ben 5 numeri di Hanna&Barbera Super TV Heroes (edito dalla Gold Key Comics nel 1968) andando quindi a condividere le colorate pagine con i colleghi Birdman and the Galaxy Trio, Moby Dick e Mighty Mightor. In più, quasi successivamente, fu pubblicato anche un albo antologico a fumetti composto di ben 123 pagine sempre dedicato alle imprese dei giovani gemelli e del generoso genio; questo volume, dal titolo Shazzan: the Glass Princess, era scritto dallo sceneggiatore e illustratore professionista Don Christiansen, e disegnato dal talentuoso Dan Spiegle, fumettista già in forza alla Gold Key Comics e osservante in maniera quasi fideìstica la cifra stilistica brevettata da Toth





THE HERCULOIDS

Sempre sul filo delle ambientazioni preistoriche, e soprattutto delle atmosfere di genere Hyboriano, è The Herculoids, serie animata che debutta il 9 settembre del 1967 sulle reti CBS. Al timone grafico, come sempre, il geniale Toth e i compagni d'avventure Hanna&Barbera
The Herculoids – in Italia ribattezzati Erculoidi – vennero trasmessi nel biennio 1967/68 per un totale di 36 episodi di mezz'ora ciascunoa cui seguiranno, solamente nel 1981, le nuove avventure animate trasmesse all'interno del contenitore Space Stars; all'interno di questo nuovo format avranno modo di far compagnia alla guest star Space Ghost, che in più di un occasione avrà modo di lavorare in tandem con i valorosi Herculoids
Graficamente la serie diede modo a Toth di sbizzarrirsi ancor di più col character design di protagonisti e creature di contorno, fossero essi i cosiddetti buoni, che i cattivi. Molte sono le influenze che si possono notare in Herculoids: da quelle che vanno a mixare le precedenti produzioni di Toth per Hanna&Barbera, con certa letteratura fantasy e barbarica, sino ad audaci delle connessioni che paiono richiamare mondi e creature fantastiche degne del miglior Flash Gordon. Avversari alieni e mostri robotici vari invece sembrano provenire direttamente dai romanzi e fumetti sci-fi anni '50. Un altra impressione che si ha, è che un po' tutti i characters facenti parte del cast di The Herculoids siano stati lo "stampo" per certi eroi barbarici e cosmici che esploderanno più in la nei primi anni '80... eroi come il Blackstar e l'He-Man della Filmation per esempio, che risultano quasi essere dei discendenti apocrifi del protagonista e leader degli Herculoids, il valoroso Zandor

Zandor, carismatico leader degli Herculoids.








The Herculoids narrava le avventure di un singolare gruppo di  abitanti del selvaggio e alieno pianeta Quasar (inizialmente chiamato Azmot) composta dai tre umani Zandor, Tara e Dorno, affiancati da un gruppo di creature fantastiche formato da un drago spaziale alato, un enorme essere alieno simile a una scimmia, un singolare Triceratopo e un paio di esseri amorfi simili a macchie protoplasmatiche. I tre umani protagonisti erano una sorta di famiglia reale di cui Zandor era l'indiscusso sovrano e leader, Tara era la sua bellissima e devota moglie, mentre il giovane Dorno era il loro giovanissimo figlio. Zandor cercava ogni volta di mantenere l'ordine sul pianeta servendosi di uno speciale scudo, che come quello di Captain America, una volta lanciato riusciva sempre a tornare tra le sue mani. In più, come arma di offesa, era provvisto di una speciale fionda con cui poteva lanciare delle speciali pietre magiche con cui annientava qualsiasi creatura ostile. Anche sua moglie e suo figlio non erano da meno, e grazie all'ausilio di pietre, rocce energetiche e bastoni, sapevano sempre come difendersi qualora ce ne fosse stato bisogno. Seppur fossero, come detto, di stirpe reale, i nostri protagonisti apparivano come dei semplici cavernicoli o selvaggi, in netto contrasto con gli avversari che minacciavano il loro pianeta, che invece spesso e volentieri erano degli alieni dotati delle tecnologie più avanzate. Ma nonostante questo distacco tecnologico i nostri riuscivano sempre a trionfare, soprattutto se a dar loro manforte vi erano le loro fedeli creature da compagnia con il loro speciali poteri; il drago di nome Zok poteva sparare potenti raffiche di energia dalla coda e dagli occhi, lo scimmione alieno Igoo era dotato di super forza e invulnerabilità, mentre il triceratopo Tundro era dotato di ben dieci zampe e poteva sparare proiettili energetici dalle sue corna. Infine le due macchie protoplasmatiche Gloop e Gleep potevano assumere qualsiasi forma che fosse risultata utile durante un azione di guerra. 

The Herculoids - gold key comics 1968

The Herculoids sulle pagine di Hanna&Barbera TV Heroes. 
The Herculoids DC Comics 1998
The Herculoids su Cartoon Network Presents #13. Testi
di Michael Kraiger con i disegni di Graham Manley.
La Variant Cover del #1 di Future Quest con
protagonista la famiglia reale degli Herculoids.
Anche gli Herculoids fecero la loro timida comparsa sulle pagine del Comic book Hanna&Barbera Super Tv Heroes della Gold Key Comics, andando così a interagire con gli altri eroi, mascherati e non, concepiti dall'estro creativo di Toth. I nostri, con tanto di "animaletti" da compagnia al seguito, apparirono sui numeri 1-2 e 4-7 della rivista, pubblicati rispettivamente tra il 1968 e il 1969. Circa dieci anni dopo, nel 1978, fecero la loro comparsa sul #3 del comic book  TVStars della Marvel Comics, mentre tra il 1997 e il 1999 fecero capolino sui numeri 5-9-13 e 17 della serie Cartoon Network Presents, edita dalla DC Comics. In tempi più recenti, nel 2016, i nostri primitivi alieni svolsero un ruolo di primo piano nel maxi evento fumettistico denominato Future Quest, mini serie che comprendeva oltre loro anche altri importantissimi characters della scuderia Hanna&Barbera, tra cui l'inossidabile Space Ghost, il vendicatore solare Birdman, The Galaxy Trio, il giovane ragazzo prodigio Johnny Quest, il gigante gentile Frankenstein JR, il possente Mighty Mightor e tanti altri.





THUNDARR THE BARBARIAN 

Per ultimo, arrivando alfine a concludere questo viaggio tra le meraviglie animate di Alex Toth, non potevo non chiuder in bellezza con uno dei prodotti più singolari concepiti dall'artista. Primo perché è uno dei pochissimi prodotti su cui Toth ebbe modo di lavorare totalmente slegato dalla fortunata ditta Hanna&Barbera. Secondo perché fu un lavoro realizzato a due mani con un altro grande nome del mondo del fumetto e dell'illustrazione...il geniale e unico Jack "the King" Kirby
Concepita dallo sceneggiatore di fumetti Steve Gerber – creatore tra le altre cose del personaggio di Howard the Duck per la Marvel – e da Mark Evanier – scrittore per fumetti e TV – e prodotta dagli studi della Ruby Spears Productions, la serie di Thundarr the Barbarian andò in onda per la prima volta sulle reti ABC dal 4 ottobre del 1980 al 31 ottobre 1981, per un totale di due stagioni. La serie, seppur rivolta ad un target di giovanissimi, era comunque concepita come un vero e proprio prodotto adulto e dalle tematiche e ambientazioni decisamente Action e post apocalittiche. Inizialmente l'impostazione grafica e il design di molti dei personaggi protagonisti erano affidati alle sapienti mani di Alex Toth, coadiuvato alle scenografie e alle ambientazioni dal folle genio creativo di Jack Kirby; quest'ultimo in seguito subentrerà del tutto a Toth, che per diversi impegni lavorativi, fu costretto ad abbandonare il progetto quasi a metà della sua realizzazione. Kirby si fece quindi carico di realizzare il restante character design dello show, tra cui il concepimento della maggior parte di personaggi secondari, mostri, creature, stregoni e cattivoni vari presenti all'interno della serie. Tutto questo ovviamente sempre con il benestare di Steve Gerber e Mark Evanier. Quindi, in soldoni, ci troviamo di fronte a un prodotto "chimera" che unisce la poetica grafica di due autentici geni del disegno, tanto distanti graficamente, quanto vicini a livello di fantasia. E che nonostante le loro differenze, riuscirono comunque a trovare un punto di incontro che portò alla creazione di questa piccola perla del mondo delle serie animate Americane. Tutto ciò si può evincere dai numerosissimi studi –  soprattutto da parte di Kirby – inerenti la serie e rimasti ai posteri come eredità dei due artisti. Dagli autentici "quadri" realizzati da Toth in mezzatinta e a colori, passando per le illustrazioni e scenografie super Pop realizzate da Kirby. 





Thundarr, un po' come The Herculoids, cercava di miscelare atmosfere barbariche e fantasy con inserti fantascientifici e post apocalittici. Seppur ambientato in un lontanissimo futuro (anno 3994 circa) gli scenari, spesso riconoscibili dai ruderi di famose città americane, sono quelli di un continente Americano regredito ad una sorta di età della pietra. Una nuova nazione desertica – in stile Mad Max – in cui è la legge del più forte a farla da padrona. Un immenso territorio diviso in settori o regni spesso sotto il dominio, o meglio dire amministrazione, di veri e propri maghi e stregoni. Seppur i set principali siano quelli di un irriconoscibile America devastata, non mancano le escursioni su altri territori del pianeta come il vicino Messico o il Regno Unito del lontano continente Europeo. Una Luna divisa in due parti invece orbitava ancora intorno all'irriconoscibile pianeta terra; tale frammentazione era dovuta all'impatto che il nostro satellite aveva avuto nel lontano anno 1994 con una cometa delle dimensioni di un pianeta. Lo stesso evento fu determinante per il mutamento radicale del pianeta terra e le sue nuove condizioni di vita, soprattutto a causa dello stress tettonico proveniente dal nuovo assetto gravitazionale esercitato dalla misteriosa meteora e dalla "nuova" Luna. A mostrare questo tragico evento era ogni volta una sequenza di apertura presente in ogni episodio, e che ci consegnava, testuali parole dello show: le avventure di "Nuova Terra", un mondo ormai composto di ferocia, super-scienza e stregoneria, molto più caotico della "vecchia Terra!"



Il protagonista della serie era Thundarr, una sorta di barbaro muscoloso ma assai intelligente che brandiva una speciale spada luminosa che poteva impugnare e usare solo lui. Tale spada ricordava parecchio da vicino le care vecchie Lightsaber di Star Wars, in quanto poteva essere attivata e disattivata in qualsiasi momento lasciando la sola elsa come ingombro. Inoltre la speciale spada poteva tagliare qualsiasi oggetto e materiale, e in più aveva anche la facoltà di poter respingere o interrompere qualsiasi incantesimo o colpo magico lanciatogli contro... dote che di certo le Lightsaber dell'universo galattico inventato da George Lucas non avevano. Altra connessione con l'universo di Star Wars era il compagno di mille avventure di Thundarr, l'enorme Ookla, appartenente alla razza dei Mok, e che richiamava molto da vicino il famoso Wookie partner di Han Solo, Chewbacca. Ad accompagnarli c'era poi la bellissima Ariel, sedicente principessa dotata di poteri magici e ovviamente innamorata – non ricambiata – del nostro protagonista. Insieme viaggiavano a cavallo per il desolato nuovo mondo combattendo perlopiù maghi, mutanti e perfidi stregoni, che spesso combinavano insieme rituali esoterici con la tecnologia superstite del vecchio mondo.  

Gemini/Janus e Darkseid a confronto.
Quasi due fratelli separati alla nascita.


Altri terribili avversari del nostro girovago terzetto erano un gruppo di lupi mannari chiamati Brotherhood of Night, capaci con il solo loro tocco di trasformare in altri lupi mannari qualsiasi essere umano gli fosse capitato a tiro. A seguire c'era il vampiro e predatore cosmico chiamato The Stars, e altre diverse razze di mutanti ostili dalle fattezze sempre più assurde. Ma la palma di avversario più intrigante e carismatico andava senz'altro allo stregone cyborg Gemini – detto anche Janus – dotato di una doppia personalità e due vere e proprie facce impiantate sulla stessa testa; una aggressiva e irascibile, l'altra diplomatica e razionale, ma non per questo meno malvagia e spietata della prima. Per passare da una faccia all'altra il casco di Gemini si chiudeva sulla faccia corrente, mentre il suo collo ruotando di 180° rivelava in seguito l'altra faccia. Questa sua doppia natura era fortemente richiamata dai suoi nomi...Gemini, come il segno doppio dello zodiaco, e Janus, che riprendeva il Giano Bifronte, antica divinità della religione Romana e Latina. I poteri di Gemini comprendevano teletrasporto, campi di energia come difesa, onde paralizzanti e letali raggi laser di colore rosso che poteva proiettare dagli occhi. Quest'ultima caratteristica dei raggi oculari, insieme al suo aspetto e look, lo accostava decisamente a Darkseid, signore di Apokolips e creatura figlia del genio di Jack Kirby nel suo celebre ciclo del Quarto Mondo pubblicato dalla DC Comics nei primi anni '70. Non c'è da stupirsi quindi più di tanto se il buon Jack, fondamentalmente uno degli autori di punta della serie, abbia voluto riprendere certe caratteristiche fisiche e grafiche di Darkseid per il concept di Gemini

Thundarr coloring books - golden books 1982

Comunque, nonostante il buon successo della serie, che nel mentre aveva creato un suo nutrito seguito, la produzione non ritenne necessario un prolungamento della stessa o la realizzazione di un eventuale terza stagione, lasciando quindi ai posteri solo delle repliche cha andarono in onda nel 1983 sulle reti NBC ogni sabato mattina. 
A differenza di tutti gli altri prodotti animati nati dalla penna di Toth, Thundarr fu l'unico a non godere di un adeguata trasposizione a fumetti. Per quanto fosse stata studiata e prevista a suo tempo una striscia domenicale che doveva essere illustrata interamente dallo stesso Kirby, alla fine non se ne fece più nulla, e il progetto fu cancellato definitivamente. Unico piccolo guizzo da segnalare nel mondo cartaceo fu solo un libro da colorare per ragazzi stampato nel 1982 dalla Golden Books.
Bene, con questo ultimo esperimento "animato" concludiamo il breve (ma intenso) viaggio tra le creature fatte di carta e celluloide nate dal pennello del maestro Alex Toth. Un professionista che è un esempio di totale dedizione e trasporto verso il proprio lavoro. Un artista che non si è mai risparmiato o tirato via per nessuna produzione animata, fosse anche la più improbabile o meno carismatica, e che ha sempre dato 100 anche quando poteva bastare solo un 50. Un genio che ha sempre regalato perle di rara bellezza grafica, anche qualora non ce ne fosse stato effettivo bisogno. Un esempio da seguire per tantissimi professionisti del settore o artisti in erba che vogliano approcciarsi sia al mondo dell'animazione che a quello del fumetto; un mondo quest'ultimo che vi invito a ricercare e riscoprire tra le sue opere maggiori e minori che siano... perché se è pur vero che Jack Kirby è, e rimarrà, l'unico vero "King of Comics", Toth sarà sempre e comunque un suo valoroso Principe.

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