MASCHERE SENZA FRONTIERE! the New Frontier di Darwyn Cooke


The New Frontier - La nuova frontiera dell'universo Dc Comics di Darwyn Cooke

Tempo addietro parlando di Marvels e legacies, opere a fumetti ovviamente dedicate a quel periodo affascinante e suggestivo a  cavallo tra gli anni '30 e '40, e che prende per l’appunto il nome di Golden age of comics, citavo delle chicche da non sottovalutare, se non veri e propri capolavori, tra cui spiccava esemplare il nome di The New Frontiers - la nuova frontiera, lascito artistico dello scomparso e compianto artista e autore Darwyn Cooke, pubblicata dalla DC Comics tra il 2003 e il 2004.



La Nuova Frontiera - The New Frontier di Darwyn Cooke



Darwin Cooke fu artista che definire vintage sarebbe limitante, e che seppe unire il tratto degli autori che fecero grande l'America delle cosiddette "strisce" tra gli anni '40 e '60, con un certo gusto moderno e leggermente cartoonesco.
Tratto pulito e armonioso che ricordava disegnatori del tempo, perlappunto, come Milton Caniff, Jack Kirby, o le animazioni del Superman della serie animata degli anni '40 dei fratelli Fleischer, passando per artisti e colleghi suoi contemporanei come Bruce Timm, storico capo animatore della leggendaria serie animata di Batman negli anni '90.
In New Frontier, graficamente parlando, c’è tutto questo e forse anche di più se vogliamo…lo sguardo armonioso ad alcune sue inquadrature o architetture, nel descrivere con grande amore gli Stati Uniti dell’epoca, ci riportano addirittura alla pittura di un artista cosi importante per la pittura americana e occidentale tutta come lo stesso Edward Hopper.
In New Frontier assistiamo a questa America, a cavallo della guerra o poco prima dello stesso intervento degli americani nel conflitto che, come in Legacies di Len Wein, ci porterà a conoscenza delle prime maschere, fino ad arrivare all’alba della cosiddetta Silver Age dei primi anni '60. 


A tal proposito partirei innanzitutto dal titolo, Nuova Frontiera, che ovviamente riporta alla mente il discorso che Kennedy, nel 14 luglio del 1960, fece per l’inizio del suo mandato presidenziale:
Noi ci troviamo oggi sulla soglia di una nuova frontiera, quella degli anni 60, una frontiera di sconosciute possibilità e ignoti pericoli .. 
Un traguardo nuovo da raggiungere, un America nuova che stava crescendo, l'intento di andare sulla luna, la frenetica corsa allo spazio, addirittura entro 10 anni come poi si concretizzò, ma che Kennedy ovviamente non vide di persona realizzarsi per la sua prematura scomparsa a Dallas nel novembre del '63. 
In New Frontier si respira speranza, voglia di svagarsi, ballare, vivere, dopo la fine di un periodo cosi buio quale era stato quello vissuto durante il secondo conflitto mondiale…con un America che ce la fa e vuole farcela; è questa difatti l’America del latte puntualmente consegnato la mattina, l’America del sissignore, del buongiorno e buonasera cordiale con il prossimo, l’America del levarsi il cappello quando l’altrui saluti, l’America delle villette a schiera, dello steccato bianco, della torta di mele sul davanzale a raffreddare…un America apparentemente perfetta..quella del cosiddetto sogno, che solo più tardi con l’arrivo delle prime contestazioni giovanili di fine anni '60 sarebbe andata a scemare, introducendo, sia nella nostra realtà, che nei comics, nuovi concetti rivoluzionari di vedere la propria società e quindi di scriverne e disegnare.
Darwyn Cooke ci narra quindi questo cammino usando l’universo DC, partendo dagli anni '30, come era anche in Legacies, con la comparsa dei primi Mistery Men, e arrivando fino ai citati anni '60.
Ecco, a proposito di tempo e date, Cooke, temporalmente, non considera le varie cronologie, rebootcrisisretcon, o che dir si voglia, e che hanno influenzato innumerevoli volte l’universo DC, ma bensì egli considera il tempo lineare.
Superman compare nel 1939, editorialmente, quindi il primo supereroe a tutti gli effetti e che da li in poi avrà numerosi epigoni, sia in casa National, (la casa editrice nata nel '35 e che solo subito dopo, fondendosi con la consociata Detective Comics, formerà l’attuale DC Comics) sia nelle innumerevoli case e casupole editoriali che sforneranno una marea di variopinti personaggi uno dietro l’altro seguendo la scia dell’uomo d’acciaio.
In casa “DC“ arriveranno quindi Batman, sulle pagine per l’appunto di Detective Comics, e a seguire tutti gli altri…personaggi del calibro del primo Atom, l’originale Sandman,  Hourman l’uomo dell’Ora, Hawkman l’alato vigilante, e la prima “magica” Lanterna verde, solo per citarne alcuni, che arriveranno poi a partorire e formare la gloriosa Justice Society of America.
Quindi se l’arco temporale dell’intera vicenda contenuta nei due volumi di questa pregevolissima miniserie, è narrato linearmente, il Superman che nasce sul finire degli anni '30, è e sarà lo stesso che poi vedremo formare all’alba dei '60 la Justice League of America, insieme a tutti gli altri ben noti e nuovi eroi DC della Silver Age.
Indi per cui, lo scorrere del tempo narrativo di New Frontier, con superba precisione storica, immagina l’origine di ogni eroe coincidente con la sua vera ed effettiva pubblicazione cartacea nella nostra realtà.
Quello che conta quindi per Cooke, in soldoni, è la continuità diciamo primaria dell’universo DC, cioè quella precisa dei fumetti originali nel tempo storiografico in cui comparvero nelle edicole e store americani.




Vediamo quindi il Superman dal nero stemma con la S (un chiaro riferimento al Superman della serie animata dei fratelli Fleischer) e la Wonder Woman degli anni '40, che interverranno quasi in segreto, un po come degli agenti filo governativi , durante la seconda guerra mondiale; assisteremo poi alle amare vicissitudini della pattuglia del sergente Rock (fumetti a tema bellico dell’allora National) che in una missione sul finire della seconda guerra mondiale, si perderanno, forse trovando il loro compimento finale, su di un atollo misterioso (l’isola dei dinosauri o dei mostri, famigerata nell’universo DC)…isola che vediamo con un occhio totalmente diverso, nuovo, dal fascino pericoloso e mortale, quasi a ricordare una sorta di Skull Island del primo lungometraggio di King Kong. 
La pattuglia del Sergente Rock va incontro al suo destino...
L'isola dei dinosauri - La nuova frontiera di darwyn cooke - dc comics

Compiendo salti temporali in avanti subito dopo la guerra (siamo negli anni '50) ci ritroviamo catapultati in un altro conflitto, stavolta tutto americano, in corea, assistendo alle vicissitudini di Hal Jordan, dove in nuce vedremo uscir fuori il suo animo pacifista, e che più in là determinerà il suo destino cosmico, sentendo poi anche la sua frustrazione nel non poter essere messo alla prova degnamente come pilota, sia durante la guerra, che subito dopo.
Nello stesso conflitto asiatico vedremo anche comparire, quasi a chiarire la linearità del tempo, una giovane reporter che risponde nientemeno che al nome di Lois Lane accompagnata dal fido collaboratore Jimmy Olsen.


Facendo un altro salto, ci ritroveremo durante una caccia serrata da parte della polizia di Gotham, nei confronti di questo nuovo e misterioso vigilante mascherato (il nostro amato ed esordiente cavaliere oscuro), per le strade già malfamate della ben nota metropoli, mentre sventa, contrastato da due detective (di cui uno è un infiltrato Martian Manhunter nelle sue sembianze umane dell’agente di polizia Jhon Jones), i piani di una setta apocalittica che venera un qualcosa che solo verso la fine della storia si ricollegherà alla trama principale.

Nel frattempo, quelli che erano stati i primi Mistery Men, e che in seguito avevano formato la storica JSA, Black Canary, Hawkman, Doctor Midnite, il primo Flash jay garrick e i già citati Lanterna Verde e Atom, vengono come dire pensionati anticipatamente dal governo (e con l’avvento del maccartismo e le persecuzioni comuniste dei primi anni '50, si fa ancora più forte, se non lo fosse stato sinora, l’aspetto storiografico dell’opera vera e nostalgica di Cooke).
Per via di queste persecuzioni legali e per un atto di registrazione delle identità civili dietro le maschere , la JSA si ritira ufficialmente, cosa che poi potevamo vedere ben realizzata e approfondita anche in Legacies, dove invece qui Cooke ce la mostra fugacemente tramite giornali d’epoca e cinegiornali. (quindi gli eroi dei vecchi comics per cosi dire, spariscono o vengono fatti sparire dalle edicole del tempo).


Altri eroi leggendari invece erano scomparsi, o perché morti accidentalmente durante un inseguimento con la polizia come Hourman, o perché autoesiliati come Wonder Woman, che delusa dalla politica dell’America per cui aveva combattuto durante la guerra, si ritira tra le sue sodali sorelle amazzoni.
Durante gli anni '50, in questa America possibilista, speranzosa, e che vuole raggiungere determinati “grandi “ obbiettivi, assistiamo al reclutamento di Hal Jordan come collaudatore di avveniristici razzi spaziali. (e qui abbiamo di nuovo l’America dei grandi romanzi science fiction  immaginifici e un po Pulp degli anni '50 che immaginavano chissà quale società del futuro).


Segreti velivoli futuristici che Jordan sperimenterà insieme ad un collerico e contrastante colonnello Flagg (unico superstite della pattuglia del sergente Rock), il tutto supervisionato in segreto dall’agente governativo Faraday, una sorta di mente schedatrice e cacciatore dei primi meta umani che inizieranno a fare capolino a meta degli anni '50, e di cui Barry Allen (flash) sarà  il più noto personaggio; operazioni segrete atte a costruire armi e velivoli fuori standard che serviranno in una sotterranea e segreta guerra fredda rivolta ad una possibile minaccia oltre mondana, e che nel finale del secondo volume, si ricollegherà alle vicende indagate a Gotham dal giovane Batman e il transfugo marziano J’onn J’onzz.
Vicende che riuniranno nuovi e vecchi eroi sotto un unica bandiera.


Un opera questa, di Darwyn Cooke, su cui non sarebbe necessario dire altro onde non rovinarne la lettura… un testamento disegnato, che con grandissimo amore e meraviglia, vuole regalare al mondo del fumetto tutto, e in primis a quella sua America che aveva grandi possibilità in quegli anni, e che viene riflessa tramite la lente magica dei personaggi cosi iconici dell’universo DC.
L’America del sogno citato precedentemente. Un America che riunisce due generazioni di eroi, metafora della vecchia America pre bellica e dell'America post bellica che si rimbocca le maniche e riparte. Gli eroi che quindi furono archiviati editorialmente e narrativamente nei primi anni '50, si uniscono per cosi dire ai loro figli, quegli eroi della nuova decade che andranno poi a formare la Justice League.
I vecchi eroi che visti come padri, o per meglio dire padri fondatori del paese America /Dc universe, che si alleano con i figli, quella nuova generazione a cui lo stesso Kennedy fa affidamento nel suo discorso. Un America che deve di nuovo essere forte, che deve essere un unico soggetto eroico se possibile, e superare i suoi limiti senza abbattersi mai, come ogni buon produttivo figlio d’America deve fare, facendo fronte comune, superando le avversità, e nel caso della fiction di New Frontier, esserlo al punto tale da superare le stelle e magari sventare anche un impossible minaccia non terrestre.


Questo e altro ancora è New Frontier… Una sorta di testamento sia artistico che spirituale; dove Legacies di Len Wein era stato un omaggio, anche nostalgico a tratti, per quell’universo fumettistico che di li a poco sarebbe stato reboottato e cancellato con l’operazione new 52, la Nuova Frontiera è una sorta di atto d’amore e fede, tutta americana, agli Stati Uniti interi e a quelle sue strisce a fumetti, che sin dal secondo conflitto mondiale avevano accompagnato i suoi giovani al fronte, e che avevano affascinato intere famiglie in patria, e sopratutto quei ragazzini che poi sarebbero diventati gli stessi uomini e donne che quel giorno di luglio del 1960, avrebbero ascoltato il loro eroe, il loro leader, che non portava mantelli o maschere, ma era semplicemente un uomo. J.f.kennedy.



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