Chi non conosce
l'Idra di Lernia?!? Creatura leggendaria legata alla mitologia Greca e alle famose dodici fatiche di
Ercole, debellata poi da quest'ultimo grazie alla sua forza e al suo ingegno bruciando le molteplici teste della creatura ogni qual volta queste provavano a ricrescere. Sicuramente molti di voi. Storie leggendarie queste, come i loro protagonisti, entrate prepotentemente a far parte da sempre nell'immaginario artistico di tutti noi, tra film, libri, serie tv, cartoni animati, e ovviamente fumetti... e proprio di questi ultimi, visto il tenore del Blog, andremo a parlare brevemente, per analizzare quelle simpatiche curiosità e coincidenze che da sempre affollano il colorato mondo dei Comics a stelle e strisce. Però non parlerò del celebre semidio ed Eroe Greco
Ercole, che a livello di Comics gode – e sicuramente godrà ancora – di giusta fama e salute, seppur usato spesso come scelta secondaria o come supereroe di Serie B in ambito
Marvel Comics con relativi
Avengers al seguito. No, piuttosto mi soffermerò, come giustamente trapelato all'inizio, sulla creatura – o simbolo – rappresentata appunto dalla mitica
Idra, che come molti lettori sanno, ha più di un contatto con i succitati
Avengers di cui sopra. Difatti, l'
Hydra dell'universo
Marvel, corrisponde ad una nota organizzazione criminale internazionale di natura tentacolare – da cui l'appellativo del celebre Mostro a nove teste – creata nell'Agosto del
1965 dal dinamico duo
Stan Lee e
Jack Kirby sul
#135 di
Strange Tales, e che nel corso di anni e anni di pubblicazioni, sarà dolorosa spina nel fianco per il servizio strategico
S.H.I.E.L.D. capitanato dal rude e risolutivo
Nick Fury.
Hydra che soprattutto grazie ai film e alle serie TV del
MCU (
marvel cinematic universe) diventerà assai popolare anche tra quel pubblico mainstream e di solito poco avezzo al mondo dei Comics. Abbastanza conosciuta, a tal punto che il famoso motto dell'
Hydra "
Hail Hydra! Taglia un braccio e altri due ne prenderanno il posto!", è divenuto celebre anche per il mio nipotino di quattro anni.
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I numeri 163 e 164 di Batman, dove avviene il cambio tra vecchio e nuovo logo sul petto del Cavaliere Oscuro. |
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L'esordio della nuova Batmobile su Batman #164 del Giugno 1964 |
Comunque sia, il passaggio ad un tono più "solenne" avvenne in
Detective Comics #327 e
Batman #164. Su queste testate scrittori come
John Broome,
Gardner Fox, e l'imprescindibile
Bill Finger, coadiuvati appunto dal prolifico
Carmine Infantino, e il gregario
Sheldon Moldoff, si sganciarono definitivamente da temi leggeri come ridicoli e troppo colorati Villains, o persino assurde minacce aliene, per ritornare a tematiche più investigative e dai tratti Noir, condite di Gangster e "concreta" malavita che andava ad infestare le vie e i bassifondi di
Gotham. Certo, a tutto questo coesistono ancora i soliti e classici
Villains in costume forniti dei Gadget più disperati, ma il tono – si nota non poco – è decisamente cambiato. Ma non solo nelle atmosfere... anche graficamente i mutamenti si fanno sentire, e non sono affatto trascurabili. Dapprima l'originaria
Batmobile – quella per dire dotata della tipica capote con relative bolle in cristallo – viene sostituita da una una più austera e versatile auto decappottabile. Successivamente poi viene installata una linea telefonica diretta con il fedele
Commissario Gordon, ubicata all'interno della stessa
Bat-Caverna. Quest'ultima infine può essere ora raggiunta da un comodo ascensore, che va a sostituire la precedente lunghissima scalinata. E per concludere, uno dei cambiamenti più significativi... il cambio di "logo" inerente l'iconico stemma sul petto del Cavaliere Oscuro, che qui passa dall'iniziale pipistrello stilizzato nero, al famoso pipistrello nero inscritto nel tipico cerchio giallo, e che un po' tutti hanno imparato con gli anni a riconoscere.
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Batman #167, albo di esordio per l'agenzia criminale denominata Hydra. |
Per arrivare però al nocciolo della questione, insieme a queste modifiche, uno degli ulteriori segni del cambio di registro in atto lo si può trovare su
Batman #167, del
Novembre 1964, scritto da
Bill Finger con le matite di
Sheldon Moldoff. In questo albo, dal titolo
Zero Hour for Earth!, fa la sua comparsa la misteriosa organizzazione chiamata
Hydra! Un occulta rete criminale in possesso di sperimentali armi atomiche, con le quali intende innescare un escalation nucleare a livello mondiale! A contrastarla, oltre l'Interpol e altre agenzie di spionaggio internazionali, viene coinvolto anche il dinamico duo. Il tutto poi si risolverà – dopo vari pellegrinaggi intorno al globo – nella classica resa dei conti finale tra i nostri crociati incappucciati ed il capo segreto dell'
Hydra. La storia in soldoni è tutta qui. Ciò che conta, più della trama in se, è che questa
Hydra targata
DC Comics – ribadiamolo ancora una volta – esordisce ben un anno prima di quella di
Lee e
Kirby, che è invece datata
Agosto 1965. Lo stesso
Finger poi fa del nome
Hydra anche un uso non casuale... come viene infatti spiegato dal
Commissario Gordon all'inizio della storia, questa organizzazione si chiama
Hydra proprio perché – come la creatura da cui prende il nome – ha la capacità di rigenerare le proprie teste "criminose" non appena ne venga tagliata una. Ora, tanto per essere puntigliosi e fastidiosi, potremmo dire che l'
Hydra di
Lee e
Kirby – rispetto a quella di
Finger – si differenzia invece per la ricrescita di "due" teste al posto di una soltanto. Una differenza sostanziale?!? Come noterete, si tratta proprio di andare a spaccare il capello in due. Fondamentalmente anche in questa vicenda ci troviamo a parlare – come già accennato
altrove nel Blog – di idee e concetti che nel vasto ambiente dei Comics U.S.A. sono sempre circolati, e spesso e volentieri è più la casualità a generare talune similitudini, che un vero e proprio intenzionale "dolo" o eventuale plagio. Anche se le questioni su questi punti, ovviamente, sono sempre aperte, anche a distanza di molti anni.
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Il Commissario Gordon nomina Hydra per la prima volta su Batman #167 |
Comunque sia, a quanto pare sinora, il nostro
Batman non ebbe più modo di interfacciarsi con questa fantomatica
Hydra, anche se nel succitato
#167 veniva lasciato un timido spiraglio di prosecuzione da parte di
Finger e soci. I motivi dell'abbandono di queste "idee" potrebbero essere due:
Finger e gli altri coordinatori DC semplicemente se ne dimenticarono con il passare del tempo. Oppure – molto più probabile secondo me – una volta che l'
Hydra della
Marvel prendeva piede, la distinta concorrenza, giustamente e onestamente, si faceva gentilmente da parte.
Per concludere questo piccolo approfondimento spezzerei un ulteriore lancia a favore della
Marvel Comics, che da questa breve analisi sembrerebbe uscirne come la principale indiziata in un discorso di mero plagio. E per fare ciò bisognerebbe forse inquadrare il periodo storico in cui le due storie presero vita. Periodo che vedeva in quel momento le due superpotenze – Stati Uniti e Russia – entrare di peso forse nella fase più calda della cosiddetta guerra fredda. Quindi, argomenti come spie, tensioni internazionali, e relative minacce legate ad armi di distruzione di massa, entravano prepotentemente nelle paure e nell'immaginario dell'uomo medio Americano, ergo, nel lettore standard di Comics Books. In secondo luogo poi, proprio in quel periodo, la cultura Pop veniva investita dal fenomeno cinematografico dei film dedicati a
007, fortunata creatura nata dalla penna dello scrittore
Ian Fleming. Non è un caso – forse – che la pubblicazione di
Batman #167 coincida con l'uscita nelle sale cinematografiche della terza trasposizione delle avventure della celebre spia, con
Agente 007 - Missione Goldfinger. A ben vedere, l'
Hydra concepita dagli autori
DC potrebbe benissimo prendere spunto dalla temibile agenzia
Spectre affrontata in più di un occasione dal mitico
James Bond. E dopotutto, anche il recupero che
Lee e
Kirby fanno del veterano di guerra
Nick Fury, punta proprio dalle parti della spia inventata da
Fleming, trasformando di fatto l'ex soldato in un Super Agente segreto a capo dello
S.H.I.E.L.D.
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Le similitudini tra Karabi, capo dell'organizzazione Hydra, e Mr. No, folle scienziato inventato da Ian Fleming. |
Tornando invece ai Batman e Robin del #167, li vediamo compiere delle azioni dichiaratamente "Bondiane"; come per esempio attraversare il globo in cerca di informazioni e "contatti" giocando alle super spie, lanciarsi in mirabolanti inseguimenti in alta montagna sugli Sci inseguiti da spietati agenti nemici – da notare un assonanza con la celebre scena del film 007 - Al servizio di sua Maestà, uscito molti anni più tardi – andare sotto copertura, e ben vestiti, in avvenenti locali cercando di leggere messaggi in codice lanciati da suadenti ballerine, e nel finale sventare il lancio di una testata atomica ubicata nella base segreta del capo dell'Hydra, sorta di Dr. No in salsa fumettistica.
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La trasposizione a fumetti di Jason and the Argonauts firmata Dell Comics. Disegni di John Tartaglione e Dick Giordano. |
Infine, terzo ed ultimo tassello, l'idea dell'
Hydra – ergo mostro mitologico – potrebbe benissimo essere balenata nella mente di tutti questi sceneggiatori dopo l'uscita, nel
1963, del film di
Don Chaffey,
Jason and the Argonauts, da noi conosciuto come
"Gli Argonauti". Film mitologico questo entrato nella storia per gli avveniristici effetti speciali in
stop-motion del geniale
Ray Harryhausen, e che ebbe un successo ed un clamore enormi, al punto di arrivare a godere di una trasposizione a fumetti edita dalla
Dell Comics. Possibile quindi che tutti gli autori coinvolti in questa vicenda ebbero modo di vedere il film, o al massimo di leggerne la trasposizione a fumetti?!? Possibilissimo. Come pure possibile – come sempre accade in questi casi – che da sempre, nel mondo di Comics e affini, esista un bellissimo
Entaglement di influenze subcoscienti e collettive coinvolte, inconsapevolmente o no, tra di loro... o così perlomeno voglio immaginare. Tanto per dare più fascino e lustro a storie che altrimenti sarebbero piombate in una squallida aula di tribunale, finendo con il discutere solamente di bieco Copyright o diritto d'autore.
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