8 Comic Books che anticiparono l'11 settembre 2001

All'approssimarsi dell'ennesima ricorrenza inerente il tragico attacco terroristico dell'11 Settembre 2001, mi sono accorto – radunando qua e là albi che avevo letto o di cui avevo solo un vago ricordo – che le immagini in cui le famose Twin Towers del World Trade Center di New York comparivano, o la facevano da protagoniste, non erano poche. Sia quelle in cui – passatemi il termine – "recitavano" palesemente se stesse, sia quando invece erano altri colossali edifici a richiamarle in maniera sinistra. Quindi, armandomi di tutto il rispetto del mondo, e prendendo le dovute distanze da supposizioni, teorie, processi o polemiche legate all'infausto evento, traccerò qui di seguito una lista di 8 Comic Books più o meno conosciuti – prevalentemente DC Comics e Marvel Comics – che in specifiche loro sequenze o Cover hanno in un certo qual modo, e a volte anche con sconcertante similitudine, anticipato la realtà di quel tragico giorno. Dopotutto se da sempre lo stesso cinema Americano ha in qualche modo profetizzato, sublimato e infine "aumentato" la propria realtà con pellicole catastrofiche et similia, perché al pari di questi altri mezzi di intrattenimento non poteva farlo anche il media fumetto?!? 


Iniziamo in maniera diciamo soft – e volendo un po' grottesca e innocente – con il più classico e mainstream degli eroi in maschera; il nostro caro e affezionatissimo Spiderman di quartiere, che con il #18 di Spidey Super Stories dell'Agosto 1976, ci mostrava un minaccioso Wilson Fisk, aka Kingpin, allungare le sue losche mani sulla città di New York, in particolar modo stritolando proprio le due sventurate Torri. In questo Magazine, che riadattava storie provenienti direttamente dall'omonimo Show televisivo studiato perlopiù per un pubblico di giovanissimi – dai 6 ai 10 anni circa – il nostro Tessiragnatele affrontava in ogni numero un noto Villain del Marvel Universe cercando al tempo stesso di regalare consigli e raccomandazioni per i suoi giovani Fan. La curiosità da notare è quella relativa al tempo di uscita della suddetta Cover, pubblicata solo tre anni dopo l'ultimazione delle Twin Towers... insomma, nemmeno il tempo di nascere, che già i due edifici erano un invitante bersaglio per i variopinti villanzoni dei Comics. 


Kingpin defeat Twin Towers - Spidey Super Stories #18 - 1976
Spidey Super Stories #18. Cover Art di John Romita Senior.

Sempre dello stesso anno di uscita di Spidey Super Stories #18, ma di un mese successivo, è un altra Cover che ritrae le due povere Twin Towers minacciate da un incombente pericolo. Stavolta a difenderle però ci sarà la valorosa Amazzone di casa DC Comics. E' infatti su Wonder Woman Vol.1 #225, del Settembre 1976, che ritroviamo la potente guerriera contrapporsi ad un misterioso fulmine nero che sta per abbattersi su uno dei due edifici. 

Wonder Woman #225 vol.1 cover by Ernie Chan
Wonder Woman #225. Cover Art di Ernie Chan.

Facciamo ora un salto di quasi dieci anni in avanti, per approdare di nuovo in casa Marvel con Uncanny X-Men #189 del Gennaio 1985, scritto da Chris Claremont e disegnato da John Romita Jr. In questa avventura le due giovani mutanti Magma e Rachel Summers si trovano ad affrontare la perfida immortale Selene e il suo Club Infernale sull'isola di Manhattan. Proprio ad inizio storia la povera Rachel – che ricordiamo proviene da un distopico futuro alternativo degli X-Men – ha un dolorosissimo flashback mentre si trova ad ammirare l'intatto Skyline di Manhattan con relativo World Trade Center. Come recita la stessa didascalia della terza vignetta, la giovane rivede nella sua mente le torri bruciare e cadere in rovina, provocando al tempo stesso milioni di morti e feriti. Un apocalittica visione del suo futuro, che ben presto potrebbe divenire il presente di tutti.

Rimaniamo ancora nel 1985, e sempre in casa Marvel, con l'annual pubblicato su Marvel Graphic Novel Vol.1 #17, "Revenge of the Living Monolith", scritto da David Michelinie per i disegni di un giovanissimo Marc Silvestri. Questa storia vedeva il ritorno del pericoloso Living Monolith, alias il mutante Ahmet Abdol, un essere in grado di assorbire energia direttamente dai raggi cosmici riuscendo ad aumentare la sua massa e le sue proporzioni, acquisendo al tempo stesso un enorme forza, invulnerabilità, e capacità di proiettare raggi concussivi dagli occhi. Nemico storico del mutante Havok – alias Alex Summers, fratello del ben più famoso Ciclope – in questa occasione il gigantesco essere verrà contrastato dallo sforzo congiunto di SpidermanFantastic Four e Avengers, che cercheranno in tutti i modi di arrestarne il devastante cammino lungo le vie di Manhattan. Qui, come salta all'occhio, è soprattutto la Cover del suddetto Annual a destare interesse, sia per come è impostata, e sia per l'impatto grafico ed emozionale che trasmette. A colpire è l'imponente pugno che Living Monolith sferra su una delle due torri facendola collassare sulle persone sottostanti, terrorizzate e in fuga dal crollo e dalla successiva devastazione che verrà. Infine, a destare una sorta di "maliziosa" curiosità, è l'identità del titanico assaltatore mutante – Ahmet Abdol – che non può non richiamare, con le sue fattezze e le sue origini mediorientali, i "fantomatici" attentatori dell'11 Settembre

Revenge of the Living Monolith - marvel graphic novel #17 - 1985 marvel comics
Marvel Graphic Novel vol.1 #17. Cover Art di Marc Silvestri.

Sempre rimanendo all'interno dell'universo Marvel, facciamo ora un salto in avanti negli ipercinetici e coloratissimi anni '90, precisamente nell'Ottobre del 1991, su X-Force Vol.1 #3, di Fabian Nicieza e Rob Liefeld. In questo numero prendeva il via un curioso Team-Up tra la neonata X-Force (ex New Mutants) capitanata dal rude e belligerante mutante dal futuro Cable, ed il guizzante e super-plastico Spiderman, all'epoca scritto e disegnato dal rivoluzionario Todd McFarlane, che di li a poco, insieme al compare Rob Liefeld, abbandonerà la Marvel per dirigersi verso lidi più liberi e "autogestiti". In questo Team-Up il giovane super gruppo mutante e il tessiragnatele si troveranno ad affrontare i terroristi mutanti Black Tom Cassidy e l'inarrestabile Juggernaut, trincerati all'interno di una delle due torri con parecchi civili tenuti in ostaggio. Nel cruento scontro che ne seguirà una delle due torri verrà danneggiata sensibilmente, e l'immagine più suggestiva che ci viene restituita all'interno della storia, è senz'altro la tremenda istantanea che vede una sinistra nuvola di fumo sprigionarsi dalla torre in questione. Un immagine quanto mai familiare e profetica. 




Passiamo ora velocemente alla distinta concorrenza con questa cover dell'Annual #3 Vol.1 di Deathstroke, The Terminator, datato Agosto 1994. In questo Annual, scritto dal veterano Marv Wolfman e disegnato da Ed Benes, troviamo il celebre mercenario DC in un avventura ambientata in un ipotetico futuro apocalittico in cui la razza umana è stata quasi del tutto annientata dalla spietata intelligenza artificiale denominata Genetix. Quello che risulta interessante però non è certo la storia in se, quanto la Cover – firmata da un giovane Mike Deodato Jr – che vede immortalato un invecchiato Deathstroke stagliarsi in primo piano con sullo sfondo una New York in macerie, e dove le solite Twin Towers vengono ritratte anche qui in modo alquanto familiare. 

Deathstroke, the terminator - dc comics 1994
Deathstroke, The Terminator - Annual #3. Cover Art di Mike Deodato Jr. 

Rimanendo ancora nell'universo DC Comics non si può non segnalare Adventure of Superman #596 del Novembre 2001, scritta da Joe Casey e disegnata dal compianto Mike Wieringo. Sicuramente vi starete chiedendo: ma se questa storia è datata Novembre 2001, ergo posteriore all'11 Settembre, che razza di fumetto profetico può mai essere? Beh, vi rispondo che, come ben sa chi lavora nell'editoria a fumetti, ogni storia con relativa sceneggiatura e disegni, prima di vedere la luce e andare in stampa, è concepita mesi prima, se non un anno. Quindi, fatta questa dovuta precisazione, un albo del genere, uscito soltanto due mesi dopo l'attentato alle Twin Towers, può decisamente inquietare nella sua singolare coincidenza. Ma passiamo alla storia, o perlomeno alle immagini "incriminate" al suo interno. In questa avventura troviamo un Superman sempre più dubbioso sul suo ruolo e la sua utilità a livello planetario, soprattutto dopo una rovinosa invasione aliena che aveva arrecato non pochi danni in giro per il globo, in particolare sulla sua amata Metropolis. Aldilà delle interessanti riflessioni sul ruolo della comunità dei Super Esseri nei confronti dei veri mali del mondo – un auto analisi tutta Americana a ben vedere – possiamo assistere ad una serie di sequenze sulle diverse devastazioni apportate dal violento attacco Extraterrestre. Tra queste spicca senz'altro quella in cui ci vengono mostrate le due principali torri della LexCorp di Metropolis danneggiate in una maniera spaventosamente simile a quella delle Twin Towers di New York. A rendere il tutto ancora più macabro, per cosi dire, è il taglio dell'inquadratura scelta per la rappresentazione della vignetta... un inquadratura dal basso che vale più di mille parole.  

Adventure of Superman #596 dc comics



Per concludere questa lista torniamo di nuovo in territorio Marvel Comics, con quella che secondo me è la scena più inquietante e vicina al drammatico evento di New York, sia per come è gestita, per quello che trasmette, e per come è stata messa in scena. Per fare ciò dobbiamo tornare ancora una volta al mondo mutante. E qui è curioso annotare come ogni volta che a livello di Comic Books le Twin Towers ci siano andate di mezzo, fossero il più delle volte implicati i mutanti della Casa delle Idee (come visto precedentemente con Rachel Summers, il gigante mutante Living Monolith, e infine X-Force). Stavolta l'albo in questione è firmato dal folle genio di Grant Morrison, che all'alba dei 2000 rilevò la testata principale degli X-Men applicando su di essa una rivoluzione editoriale non da poco. E per farlo, stravolgendo un po' tutto il mondo mutante, deciderà di iniziare letteralmente con il botto facendo distruggere da una mega sentinella l'intera isola-stato mutante di Genosha! L'evento vede la luce sul #115 di X-Men – ribattezzato all'epoca come New X-Men – dell'Agosto del 2001, per i cupi disegni del talentuoso Frank Quitely. Questo riavvio, dai toni decisamente funerei, prende il nome di E for Extinction, un nome che è tutto un programma. Quello che subito colpisce è ovviamente la data di uscita di questo primo arco narrativo di Morrison, che va da Luglio a Settembre 2001. Con la sequenza in questione situata nell'albo di Agosto, quindi soltanto un mese prima dell'attacco terroristico su New York! 



Ma arriviamo alla scena madre... l'attacco su Genosha
Il tutto si svolge nelle quattro mute ed angoscianti tavole finali del numero in questione. Tavole queste che non hanno bisogno di commento, per come sanno ricalcare, per inquadrature e ambientazioni, le tremende immagini che abbiamo visto e rivisto ovunque, e in tutte le salse, sugli attacchi sferrati alle Twin Towers. Le prima due tavole mettono decisamente ansia, sia per la soggettiva della mega sentinella in picchiata, sia per quella che ritrae un inerme Magneto – qui ridotto su di una sedia a rotelle – osservare questa morte meccanica calare dall'alto e abbattersi su di lui  e la sua torre. La sequenza successiva, nel suo gelido silenzio, ci restituisce da lontano il tremendo impatto, e la conseguente palla di fuoco, che troppo ricorda quella del primo aereo abbattutosi sulla torre Sud del World Trade Center. 



Subito dopo assistiamo al crollo della torre principale e degli edifici circostanti che inghiottono tutto in un turbinio di fuoco e macerie, mentre lungo le strade la terrorizzata popolazione civile mutante di Genosha cerca di sfuggire come può a morte sicura. Successivamente un freddissima carrellata all'indietro ci mostra la distruzione messa in atto, mentre una nuvola di denso fumo nero, che pian piano ha inghiottito l'intera isola, si staglia funerea all'orizzonte. Inevitabile notare anche qui un parallelismo geografico tra l'isola di Manhattan e quella di Genosha, elemento anche questo non da poco, e che fa scorrere un certo brivido lungo la schiena. Proprio come un inquadratura ripresa da una troupe televisiva a bordo di un elicottero – come tanti video effettuati durante l'11 settembre – la "camera" si allontana sempre di più dallo sterminio, facendoci rimanere spettatori ammutoliti al pari del povero Professor Xavier nella vignetta finale. Immagini fortissime che quasi si fatica a pensare solo frutto di caso o coincidenza, ma così è. Anche se fantasticando un po' potremmo pensare che il folle Grant, come spesso da lui dichiarato, grazie all'uso di psico magia, simboli e sigilli, o interferenze da parte di entità superiori aliene, unite a ingestione di droghe psicotrope, abbia potuto a suo tempo dare una sbirciatina nel futuro... chissà. 


Per concludere in positività questo excursus "disastroso" sulle perdute Twin Towers e il loro ruolo nella storia dei Comic Books delle due maggiori realtà fumettistiche Mondiali, finiamo con un immagine di speranza e utopia; cioè quella che ritrae i due gloriosi edifici ancora integri svettare fieri e immutabili sull'isola di Manhattan nel #79 di Exiles del 2006. In questa dimensione – una delle tante visitate dal super gruppo di viaggiatori dimensionali Exiles – le torri non hanno mai subito nessun attacco, e anzi, sono spesso presidiate e difese da un possente Helicarrier dello S.H.I.E.L.D.
Una fotografia di speranza che rinnova ancora una volta il potere immaginifico del fumetto, capace spesso e volentieri, non solo di prevedere la storia, ma anche e soprattutto di mutarla in meglio.

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